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Psicoanalisi applicata alla Medicina, Pedagogia, Sociologia, Letteratura ed Arte
Psychoanalysis applied to Medicine, Pedagogy, Sociology, Literature and Arts

 

 Sede redazionale: Ce.Psi.Di. (Centro Psicoterapia Dinamica "Mauro Mancia"), via Lombardia, 18 - 73100 Lecce   tel. (0039)3386129995 fax  (0039)0832933507

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Rivista iscritta al n. 978 Registro della Stampa del Tribunale di Lecce

ISSN: 2037-1853

Edizioni Frenis Zero

  Numero 13, anno VII, gennaio 2010

"Malessere delle Culture"

 

   

L'OGGETTO PERDUTO - L'OGGETTO RECUPERATO

 

  di Gerhard Schneider

 

 

   
 

Questo articolo è una rielaborazione di un intervento dell'autore ad un "panel" nel corso del 45° Congresso dell'I.P.A. (Berlino, 2007).  La traduzione in italiano è di Giuseppe Leo.

Gerhard Schneider è psicoanalista dell'I.P.A. e vive a Mannheim  (Germania). Si ringrazia sentitamente l'autore per aver accordato il permesso alla pubblicazione su Frenis Zero della versione italiana del suo articolo.

 

 

Wolfgang Becker ed il suo 'team' hanno prodotto un grande film sul più importante evento della storia tedesca del dopoguerra, la sua riunificazione nel 1990. Del suo 'team' voglio menzionare Bernd Lichtenberg, che ha scritto la sceneggiatura, co-autore insieme a Becker, Martin Kucula, da lunga data camera-man di Becker, e gli attori Daniel Brühl e Katrin Sass nel ruolo, rispettivamente, di Alex e della madre, la signora Kerner.

 

 

La riunificazione tedesca fu compiuta dopo 25 anni, ossia circa due generazioni, di sviluppi economici e socio-culturali enormemente differenti, radicati in opposte ideologie, tra la Germania dell'Est e quella dell'Ovest. Inoltre, la riunificazione non è stata il risultato di un processo di elaborazione ("working-through") dopo una profonda intuizione introspettiva ('insight'), ma accadde come un terremoto, o un'eruzione vulcanica, nel giro di un minuto di storia. Nell'estate del 1989, la Cortina di Ferro si aprì in Ungheria, con decine di migliaia di persone che lasciarono la DDR per giungere nella Repubblica Federale. Solo un mese dopo il 40° anniversario della DDR, il 7 ottobre, il Muro cadde, precisamente il 9 novembre. Non passo neanche un anno che ambo le parti della Germania furono riunificate, il 3 ottobre del 1990.

Parlando da un punto di vista psicoanalitico, è come se una scissione profondamente radicata venisse sospesa tutta all'improvviso. Ci possiamo aspettare quanto meno una gran confusione ed un gran subbuglio, se non una catastrofe, in una tale situazione. Per dirla in modo differente, la rimozione della scissione, che può essere parte di una cura,  può anche ritorcersi come un pericolo, e persino una minaccia mortale. Come diceva Freud: l'<<Io tratta la cura come un nuovo pericolo>> (1937c, p. 84).

La tesi principale del mio articolo consiste nel fatto che in questo film Becker raffigura, ed analizza vari aspetti della situazione tedesca di non-scissione tra il 1989 ed il 1990, ossia sul piano politico e collettivo come anche su quello individuale. Riguardo al livello politico e collettivo, da un lato, tutti gli eventi politici decisivi di questi due anni vengono rappresentati su uno schermo, sia come estratti di telegiornali - ad esempio, come treni pieni di gente che va via dalla DDR -, sia come scene appartenenti alla stessa narrazione del film, ad es., come la manifestazione di protesta in cui Alex viene imprigionato oppure il cambio della moneta in marchi tedeschi.

 

 

Dall'altro lato, rispetto ai processi collettivi, ci viene ricordato ciò che si può chiamare a tutti gli effetti un tipo di colonizzazione dell'Est, che era straripata grazie alla pubblicità ed ai beni di consumo dell'Ovest, dalla Coca Cola e dai set televisivi  ai mobili IKEA e così via. Inoltre, veniamo a conoscenza di come la squadra di calcio tedesca avesse vinto la coppa del mondo nel 1990. La maggior parte dei tedeschi allora sperimentarono quel trionfo come "noi siamo i campioni". Così, almeno temporaneamente, si formò un'identità collettiva al di là della scissione nell'Est e nell'Ovest, con il corrispondente quasi maniacale stato fusionale della mente.

Comunque, la straordinaria qualità del film di Becker sta nell'intercalare la storia collettiva e politica con quella individuale, mostrata negli sviluppi della storia della famiglia Kerner. Penso che Becker riesca ad intercalare questi due livelli in un modo convincente da un punto di vista psicoanalitico, facendo luce su un principio psicoanalitico basilare, ossia che il cambiamento psichico implica lo sperimentare la perdita, e che se questa sembra essere intollerabile, esso dev'essere evitato a tutti i costi oppure può portare non ad un  cambiamento catastrofico produttivo, nel senso di Bion, bensì ad una catastrofe mortale.

Per questioni di spazio limiterò le mie riflessioni alla madre, il cui figlio Alex funziona come un adorabile angelo custode che cerca di tener lontano da lei il crollo della DDR, oppure, insieme al suo amico Denis, di sostituirlo con il suo opposto, mettendo in scena una qualche forma di crollo della Repubblica Federale. Di conseguenza, il momento decisivo dello sviluppo del personaggio della madre sarà il momento in cui il suo angelo custode non funzionerà come tale per un po' di tempo, analogamente al corso di un trattamento psicoanalitico. Quindi, penso che la scena dell'elicottero di Lenin sia il punto di svolta del film. Può darsi che il lettore ricordi che ciò accade quando la madre di Alex lascia la casa senza esser vista da Alex che si era addormentato. Ritornerò dopo su questa scena, ma, prima, dovrò ricapitolare il suo sviluppo fino a questo punto.

La narrazione del film inizia nel 1978 quando la madre di Alex ha un crollo depressivo dopo che suo marito non ha fatto ritorno da un congresso scientifico a Berlino Ovest. Si riprese dalla perdita dell'oggetto amato mettendo il suo paese al posto di suo marito, dato che Alex, che sta commentando la storia con la sua voce fuori campo, dice: <<Non abbiamo più parlato di mio padre. Da allora in poi mia madre è stata sposata con la nostra patria socialista>>. Naturalmente, Lenin, la cui enorme statua vediamo all'inizio del film, è parte ed è una rappresentazione di questo oggetto d'amore idealizzato da cui non si sarebbe mai più separata. Comunque, secondo ciò che udiremo da lei nella sua confessione nella casa del week-end alcuni giorni dopo la scena dell'elicottero di Lenin, ella non si oppose al desiderio del marito di restare a Berlino Ovest, ma era d'accordo con lui nel seguirlo coi figli, facendo domanda per un visto di uscita dalla DDR, qualcosa che però non osò fare. Mise da parte tutte le lettere del marito, senza averle lette, e mentì ai suoi figli dicendo che il padre l'aveva lasciata a causa di un'altra donna, e che egli aveva troncato ogni contatto con la sua famiglia. Inoltre, il partito di unità socialista della DDR era stato il motivo principale della fuga del marito, così come ella dice: <<Gli resero il lavoro difficile. Perché non era un membro del partito. Era terribile. Lo sapevo e non potevo aiutarlo>>.

 

 

 

In secondo luogo, la madre di Alex non cercò di seguire il marito, ma al contrario cercò di estinguere ogni ricordo di lui, sposandosi con la DDR che in passato aveva reso dura la sua vita, e quella del marito, e che lo aveva portato a non tornare dall'Ovest. Non ci fu alcun processo di lutto nella signora K., grazie al quale potesse rinunciare al suo oggetto d'amore. Invece ella soffrì di un crollo melanconico. Possiamo sospettare che lo stato psichico della signora K, e la sua struttura identitaria, sia caratterizzato da un'idealizzazione dell'oggetto recuperato, ossia la DDR, la Germania dell'Est, e dalla scissione dell'oggetto perduto, che viene posto e rappresentato nell'Ovest. Al fine di preservare questa struttura che è stata costruita contro la morte psichica sperimentata nel crollo melanconico, non dovrebbe verificarsi nessuna delle due minacce fondamentali. La prima di esse è la profonda de-idealizzazione della DDR. La seconda minaccia è il processo di non-scissione, cioè l'apertura delle barriere difensive nei confronti dell'Ovest. Il film mostra che lo sviluppo storico mette a confronto la signora K. con entrambe queste minacce, che sono tutt'e due connesse con la morte.

Penso che l'improvviso ritorno delle parti morte e scisse della DDR, e il repentino crollo della sua idealizzazione avvengano subito dopo il 40° anniversario nell'ottobre 1989, quando la signora K. viene messa a confronto con la manifestazione dei giovani dimostranti che reclamavano maggiore libertà. La polizia e la Stasi attaccano brutalmente i dimostranti, buttandone giù a terra qualcuno. La signora K. resta scioccata da ciò che sta vedendo. Allora si rende conto che suo figlio, Alex, è stato arrestato e tradotto nel cellulare della polizia, ed ha un attacco di cuore.

 

 

Per circa sette mesi, dall'ottobre 1989 alla metà di maggio del 1990, la signora K. resta in coma. Si sveglia quando si verificherebbe un'altra perdita oggettuale, quando cioè Alex bacia Lara. Tornata alla vita,  resterà in un fragile stato di salute. Alex, che emotivamente è molto vicino a lei, inizia la sua carriera di angelo custode della madre. Egli ripristina, costi quel che  costi,  il suo oggetto d'amore sostitutivo, la DDR, che nella realtà è crollata e sta svanendo, cosa che può riflettere un suo processo interno di de-idealizzazione. Le manovre difensive non solo includono la restituzione del passato. Esse comprendono anche la ridefinizione della realtà esterna distorcendo il significato di ciò che sta succedendo intorno. In breve, Alex con l'aiuto di Denis sta inscenando una rappresentazione per cui non è la DDR a crollare, bensì la Repubblica Federale che sta soffrendo di una profonda crisi. Le manovre di disconoscimento messe in scena grazie alla manipolazione delle immagini televisive diventano necessarie ogni qual volta i frammenti della mutevole realtà esterna attraversano il  sistema di protezione ripristinato e penetrano nell'appartamento della signora K.. In termini psicoanalitici, a motivo del processo di de-idealizzazione accaduto nella signora K., la DDR in quanto oggetto interno comincia a sgretolarsi. Frammenti di questo processo travalicano la difesa ripristinata, e devono allora essere evitati grazie a qualche difesa che consente un disconoscimento, un diniego nel senso di una ri-definizione delirante della realtà.

Come da me già affermato, il sistema difensivo della signora K. è chiamato in questione dalla scena dell'elicottero di Lenin. Perciò, la scena è il punto di svolta nel suo sviluppo psicologico, e possiamo considerarla come la fantasia visiva centrale del film. Questo corrisponde all'importante potere visionario della scena che trascende la modalità realistica di presentare i personaggi e la storia del film, e che è anche la base per il titolo "Good bye, Lenin".

Mi si lasci ricordare la scena ed il suo contesto. La signora K, mentre mangia dei cetriolini Spreewald, guarda la sua nipotina Paula, che sta facendo i suoi primi passi. Subito dopo, essa stessa fa i primi passi scendendo dal letto per la prima volta. Ci sono parecchi cenni al fatto che la signora K., alzandosi dal letto e  lasciando il suo appartamento simile ad una tomba, si confronti inconsciamente con qualche cambiamento terrificante che ha avuto luogo. Mentre Alex, il guardiano delle sue illusioni, sta dormendo come un morto, un dirigibile con un'immagine pubblicitaria delle sigarette West si può vedere attraverso la finestra proprio un momento prima in cui ella guarda fuori. Quando prende il suo cappotto dal guardaroba, vediamo che esso è appeso proprio sopra le divise di Burger King di Ariane e Rainer, ed i nuovi vestiti della figlia provenienti dall'Ovest. Scendendo con l'ascensore, gurda i graffiti osceni e persino una svastica sulle pareti dell'ascensore. Fuori, un giovane della Germania dell'Ovest trasporta dei mobili Ikea nello stesso condominio in cui lei vive. Sui cartelloni pubblicitari ci sono enormi posters pubblicitari che reclamizzano prodotti provenienti dall'Ovest.

Mentre la signora K. a fatica cerca di riconoscere il viale Karl-Marx, peraltro a lei ben noto per tutta la vita precedente, Alex si sveglia e disperatamente la cerca, come vediamo in un montaggio parallelo. Ma Alex arriverà troppo tardi per poter evitare alla madre la vista dello smantellamento della statua divina di Lenin, che era oltre a Karl Marx ed a Friedrich Engels uno dei padri fondatori mitici ed idealizzati della DDR. Da Est, alla fine dell'alba, dell'apogeo di Karl Marx (cui è dedicato il viale) un elicottero a volo radente si avvicina, trasportando la statua smantellata di Lenin sopra la città. Vediamo Lenin che passa sopra la signora K a breve distanza, guardando verso di lei, e come se allungasse la mano destra quasi porgendola a lei. Forse vorrebbe darle un ultimo saluto oppure è lei che vorrebbe salutarlo su questa via dell'Ovest in cui il sole sta calando, significando il dissolvimento di 40 anni di comunismo della DDR.

Lo smantellamento e la sparizione di Lenin contiene le due minacce per la signora K., di cui ho già parlato. Da una parte, ella è messa di fronte alla perdita dell'oggetto sostitutivo idealizzato della DDR. su cui fino ad allora ha fatto la guardia suo figlio. Il confrontarsi con questa perdita continua ciò che era iniziato con la de-idealizzazione della DDR. Dall'altro lato, attraverso la perdita dell'oggetto sostitutivo, ella non può più scindere ed espellere la perdita del suo oggetto primario d'amore, rappresentando dal marito Robert, e la sua partecipazione a questo processo scissionale. Questo è l'aspetto non-scissionale del confrontarsi con la sparizione di Lenin.

Becker raffigura lo stato interno della signora K. come sul bordo di un crollo del suo sistema difensivo in una modalità dinamica. Vediamo la signora K. che sta in piedi con espressione di impotenza accanto al Viale Karl Marx come se non avesse veramente capito cosa sta succedendo intorno a lei. In quel momento Alex ed Ariane la vedono e la portano nel suo appartamento, senza rispondere alla sua domanda carica di perplessità:<<Cosa sta accadendo qui?>>.

In ciò che segue, il film continua a mostrare i cambiamenti interni della signora K. che sono analoghi allo sviluppo della realtà esterna. Per essere più precisi, dopo la confessione della signora K. nella casa del week-end, il suo stato interno si può descrivere nel senso della nozione freudiana di scissione dell'io. Da una parte, può conoscere cosa sta accadendo, dall'altra, può denegare ciò e mantenere il suo oggetto d'amore delirante, la DDR. Questo stato corrisponde allo stato interno del suo guardiano Alex, che sente con urgenza di dirle la verità, ma che torna sui suoi passi al suo atteggiamento difensivo dopo il secondo attacco di cuore subito dalla madre.

Tre giorni dopo la fine della DDR, la signora K. muore. La voce fuori campo di Alex commenta la morte della madre dalla prospettiva del figlio devoto: <<Penso che sia stato giusto che non abbia mai saputo la verità. E' morta felice>>. Come spettatori, non siamo convinti che lei proprio non sapesse, ma perlomeno lei sapeva nella modalità della scissione dell'io. Ad esempio, sia Lara che il suo primo marito Robert le hanno parlato per diverso tempo senza il controllo di Alex, e Lara è stata l'unica persona ad aver pensato che fosse necessario che la signora K. conoscesse la verità. Inoltre, c'è la nota seguente nella sceneggiatura del film, che si riferisce alla scena in cui Sigmund Jähn dichiara che la DDR avrebbe aperto il Muro: <<La madre guarda il notiziario televisivo in un modo commosso. Può credere a fatica che suo figlio si sia dato tanta pena per lei>> (“welche Mühe sich ihr Sohn für sie gemacht hat”). Possiamo aggiungere, per creare un'illusione così perfetta per lei.

Mi si lasci ipotizzare che l'aver sperimentato  l'amore di suo figlio appartiene ad un processo di sviluppo della signora K., e che non dobbiamo pensare che la sua morte sia stata unicamente contraddistinta da una solitudine interiore e da una disperazione come sembrava essere la conseguenza della logica interna che ho cercato di spiegare. Inoltre, con Alex e Lara, il film raffigura una giovane coppia di cui ci possiamo fidare nella costruzione di un futuro produttivo per se stessi. Penso che lo stesso sia vero per la riunificazione dell'Ovest e dell'est, dell'Est e dell'Ovest. Ho diretto la mia attenzione nei confronti dell'aspetto tragico di "Good bye Lenin", ma, ovviamente, il film è allo stesso tempo pieno di umorismo e di calore umano. "Good bye Lenin", in quanto opera d'arte, ci fa sentire la vita individuale, come anche la vita sul piano politico e collettivo, come qualcosa che significa morire e nascere, con le parole di Goethe "Stirb und werde".

 

 

 

 

 BIBLIOGRAFIA

 

Freud, S. (1937c):  Die endliche und die unendliche Analyse [Analysis Terminable and Unterminable] C.W. XVI.

 

 

 

  

 

 

 

 

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