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Scienze della Mente, Filosofia, Psicoterapia e Creatività
Mind Sciences, Philosophy, Psychotherapy and Creativeness 

  Numero 4, anno 2, giugno 2005 
ASPETTI  OSCURI... GERARD DE NERVAL

 

Jean-Pierre Vérot a eté jusqu'à 2001 cadre infirmier en psychiatrie, actuellement  à la retraite.  di Jean-Pierre Vérot

 

 

Questo articolo è apparso nel sito di "Psy-désir" ( http://www.psy-desir.com ) nella sezione "Culture et désaliénation" il 25 gennaio 2004. Si ringrazia l'autore e "Psy-désir" per aver concesso l'autorizzazione alla pubblicazione dell'articolo su "Frenis Zero". La traduzione in italiano è di Daisy Mazzetti.

 

 

Elementi della biografia e del  percorso letterario  del « Diseredato ».

di Jean-Pierre Vérot

Gérard Labrunie  nacque a Parigi il 22 maggio del 1808 al n. 96 della " rue Saint Martin".

L'indomani fu battezzato nella chiesa di "Saint-Merry" prima di partire con il suo prozio e col suo nonno materno che lo alleverà fino all'età di 7 anni nel comune di Ver nei pressi di  Mortefontaine dans l’Oise. Trarrà il suo nome d'arte <<de Nerval>> a partire da un terreno detto <<de Nerval>> che apparteneva alla sua famiglia. <<Clos de Nerval ou Nerva>> secondo la pronuncia locale in uso la cui origine etimologica verrebbe da <<Noirval>>, termine ritrovato nei più antichi titoli di proprietà che spiega, sembra,  al meglio l'aspetto oscuro che conferivano a quel luogo i grandi boschi che lo circondavano.

Suo padre era medico nell'esercito napoleonico, sua madre lo accompagnò nelle campagne successive: Aukstam, Dantzig, Lintz.. quella d'Austria ..., prima di raggiungere il 7 aprile 1810 l'ospedale di Hannover, un corpo d'armata in Germania, quindi quello di Glogau il 6 giugno dello stesso anno.

La madre di Gerard morì il 29 novembre 1810 a fianco di suo marito a Glogau. Egli non l'ha conosciuta, solo qualche lettera stabilì un legame tra lui e lei. La guerra ed il freddo ebbero ragione del suo fragile organismo. Ella morì per una affezione febbrile contratta nell'attraversare un ponte pieno di cadaveri (secondo suo figlio) e fu sepolta nel cimitero di Gross-Glogau in Slesia. Suo padre fu fatto prigioniero nei dintorni di Smolensk dopo essere stato ferito il 10 dicembre 1812 essendo stato coinvolto nei tragici episodi della ritirata di Russia delle truppe napoleoniche.

<<Non ho mai visto mia madre....>> scriveva Gérard de Nerval nelle sue "promenades et souvenirs"..., <<i suoi ritratti sono stati perduti o rubati ; so solo che lei assomigliava a un'incisione di quei tempi, tratta da Prud'hon o  Fragonard, che si chiama "La Modestia". La febbre di cui è morta mi ha preso tre volte, in epoche che formano nella mia vita delle divisioni singolari, periodiche; sempre in queste epoche mi sono sentito lo spirito colpito da immagini di lutto  e di desolazione che hanno circondato la mia culla. Le lettere che scriveva mia madre, dalle rive del Baltico o da quelle della Spreé o del Danubio, mi sono state lette tante volte! il sentimento del meraviglioso, il gusto dei viaggi lontani sono stati senza dubbio per me il risultato di tali impressioni precoci, così come del soggiorno che ho fatto a lungo in una campagna isolata, in mezzo ai boschi! (...)>>

A Parigi frequenta il "Collège Charlemagne" dove si lega d'amicizia con Théophile Gautier. Nel 1826 pubblica la sua prima opera « Napoléon et la France guerrière  », raccolta di elegie bonapartiste e patriottiche che sarà seguita da un pamphlet contro i gesuiti e da una satira contro la "Académie Française". La traduzione del "Faust" di Goethe gli valse un ingresso importante nei circoli letterari parigini nel 1827.In questo contesto fece la conoscenza di Victor Hugo nel 1828 ed aderì al movimento « Jeune-France » nel 1830. E' anche l'epoca in cui, secondo la sua espressione, egli 'ronsardizzava'..., componendo diversi poemi raggruppati sotto il titolo <<Odelettes>>.

Nel 1830 pubblica un'antologia di poeti francesi del XVI secolo. Cinque anni dopo, quando si era stabilito a Parigi alla rue du Doyenné, è l'epoca di « La Bohème du Doyenné » e dell'eredità inghiottita in una rivista « Le Monde dramatique »  che lo lascerà indebitato e <<Diseredato>> a lungo. Malgrado ciò, viaggia molto (Belgio, Italia, Germania, Austria), tenta di essere il <<negro>> di Alexandre Dumas per guadagnare denaro e si innamora perdutamente di Jenny Colon che morirà a Parigi il 5 giugno 1842.

<<Credevo io stesso di non avere che poco tempo da vivere, ed ero oramai sicuro dell'esistenza di un mondo in cui i cuori amanti si ritrovano. D'altronde, lei mi apparteneva nella morte ben di più che in vita: pensiero egoista che la mia ragione doveva pagare più tardi d'amari rimpianti>>.

Un anno prima della morte di Jenny Colon, egli presentò per la prima volta dei disturbi mentali che resero necessario un soggiorno nella "maison de santé" del dottor Blanche. Nel 1843, intraprese un lungo viaggio in Oriente (Egitto, Turchia, Libano) e collaborò al suo ritorno alla "Revue des deux Mondes " in cui furono pubblicati i suoi ricordi d'Oriente.

A partire dal 1849, i disturbi andarono aggravandosi costringendolo a dei ricoveri ripetuti nella clinica del dottor Blanche a Passy. Nel 1851 pubblicò «  Voyage en Orient », nel 1852 « Les illuminés  » « Contes et facéties  » «  Lorely  », « Les Nuits d’octobre », « la Bohême galante  »,  nel 1853 « Petits Châteaux de Bohême », nel 1854 «  Les Filles du feu  » che raggruppava Angélique, Sylvie, Jemmy, Octavie, Isis, Corilla et Emilie. 

« Les Filles du feu  » fu preceduto da una prefazione indirizzata ad  Alexandre Dumas, costituendo una sorta di risposta alle allusioni letterarie concernenti la sua <<follia>>. « Aurélia  » « Promenades et souvenirs  », vennero pubblicati dopo la sua morte.

 

 

 

 

 

Il 26 gennaio 1855, all'alba pallida di un mattino di miseria, Gérard de Nerval è trovato impiccato. Era in un angolo sordido dal lato della "Vieille Place aux Veaux" dove serpeggiavano tra gli altri vicoli tortuosi, nel quartiere delle "Anciennes Boucheries": la "rue Haute de la Vieille-Lanterne", poi  la "Basse", e come un corridoio al fondo del quale imputridiva la melma di un canaletto d'altri tempi in cui fluivano, fino alla Senna, detriti e sangue degli scorticatoi.

Al livello della "rue Haute", un piano in legno munito di ringhiera. Degli scalini vischiosi in cui ci si accorgeva della stretta incisura luminosa del cielo entro i muri neri delle case.

Ruscello infetto accanto a una bettola dall'insegna: <<Si dà alloggio di notte. Café à l'eau>> e più lontano <<Bagni di Gesvres>> oppure <<Boudet, maestro di lavori in ferro battuto>>.

Era dunque il 26 gennaio 1855, poco prima delle sette del mattino di un giorno livido che Gérard Labrunie - nome d'arte di Gérard  de Nerval - fu trovato impiccato alla ringhiera di una scala appiccicosa, attaccato alla terza traversa di una inferriata in mezzo a una corda di tela grezza, la testa coperta da un cappello di forma alta, i piedi radenti il pavimento.

Sembra sia stato uno straccivendolo che corse al commissariato per cercare un agente che tagliasse la corda.

La notizia non tardò a diffondersi. Nelle sue tasche... dei foglietti di "Aurelia", una moneta del valore di due soldi, due ricevute del manicomio, il suo passaporto per l'Oriente, un biglietto da visita ed una lettera. Fu quasi immediatamente riconosciuto e condotto all'obitorio vicino al ponte St. Michel dove il dottor Pau, medico di guardia allo "Hotel de Ville", praticò sulle sedi una flebotomia, e sentendo, sembra, un residuo di vita, tentò la respirazione bocca a bocca... ma era troppo tardi.

L'uno dopo l'altro, arrivarono i suoi amici. Prima Arsène Houssaye e Théophile Gautier che gli prese le mani :<< Oh...Gérard, che hai fatto...?>> Diceva Théophile singhiozzando, <<Perché non sei venuto a gettarti nelle nostre braccia...?>>

Altri vennero ancora, Nadar, Maxime Ducamp, Michel Levy, Busquet...

<<Era steso sul dorso, gli occhi chiusi, la lingua che sfiorava le labbra semiaperte, le dita piegate in dentro, il viso calmo, la punta dei piedi rivolta in fuori...un semplice solco bruno attorno al collo attestava che...>> Ricordi letterari di Maxime Ducamp.

Il 30 gennaio, a mezzogiorno e mezzo, il servizio funebre ebbe luogo a "Notre Dame de Paris". Numerosi artisti, scrittori, poeti ed altre persone accompagnarono le spoglie di Gérard de Nerval al cimitero di Père-Lachaise. 

Gérard de Nerval si era ricoverato più volte nella clinica del dottor Emile Blanche a Passy, da dove era uscito il 19 ottobre 1855 (3 mesi e mezzo prima della morte) per l'ultima volta. Davanti alla tomba, il dottor Blanche lesse con le lacrime agli occhi l'ultima lettera che Gérard gli aveva scritto in data 2 gennaio 1855 (3 settimane prima del suicidio) nella quale egli si scusava di aver lasciato dei suoi effetti personali che egli non avrebbe tardato a venire a cercare una volta che avesse trovato un alloggio.

docteur.gif (74340 Byte) Foto.   La maison du Dr. Blanche

 

Fonti bibliografiche :


Gérard de Nerval : le poète et l’homme. Aristide Marie, Ed. Hachette, 1955, Paris.
Encyclopédie de la littérature. le Livre de Poche, La pochothèque Garzanti, Librairie Générale Française, 2003 pour la trad.française.

 

 

 

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