S. Maria Madre della Divina Provvidenza
Isola Sacra - Fiumicino
LA STORIA

Isola Sacra vecchia



L'Isola Sacra, com'è noto venne espropriata alla famiglia dei Marchesi Guglielmi nel lontano 1920. Infatti, lo Stato Italiano diede incarico all'Opera Nazionale Combattenti -ONC- di imporre alla Marchesa Guglielmi l'inizio d'opere di bonifica.
ONC accolse 100 famiglie d'agricoltori di varie regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania e Sardegna).

Isola Sacra attuale

A queste famiglie fu assegnata una colonia attrezzata di tutto punto (bestiame, arnesi di lavoro e quant'altro serviva per la coltivazione del terreno). Furono costruiti inoltre moderni edifici, tra i quali va citata una scuola rurale all'avanguardia in quel periodo.
Unica cosa che mancava per questa popolazione era la Chiesa. Per questa necessità fu adottata la cappellina a ridosso della Basilica di S. Ippolito. I sacerdoti venivano prelevati a Porto tutte le domeniche e le altre feste.
Per realizzare una presenza permanente dell'Eucarestia e del ministero sacerdotale, per iniziativa di un Comitato formato di capi famiglia e su un terreno donato dall'Opera Nazionale Combattenti, animati dal giovane sacerdote P. Paolo Garelli che fu poi il primo Parroco, fu iniziata la costruzione di una bella chiesa, per allora grande, nel 1949.
Tale iniziativa fece seguito ad una promessa fatta dalla popolazione, che se non ci fossero state vittime e distruzioni durante i bombardamenti e non fosse stato eseguito l'ordine di sfollare nello spazio di quattro ore dato dai Tedeschi nel 1944, avrebbe costruito una chiesa da intitolare "Alla Madonna della Divina Provvidenza e del Grano" per ringraziarla di aver protetto gli isolani dagli orrori della guerra.
Mancando la cosa principale, "il denaro", su proposta del Direttore dell'O.N.C. si stabilì di devolvere all'erigenda chiesa, a partire dall'anno 1945, una percentuale dei prodotti, sia a carico degli agricoltori sia da parte dell'O.N.C.
La bella Chiesa è opera dell'ing. Magrelli ed il 17 Marzo 1951 fu benedetta dal Card. Eugenio Tisserant, che la eresse autonoma, come parrocchia, il 19 luglio 1951.
I Figli di Maria, come abbiamo già detto, curavano già i fedeli dell'Isola Sacra officiando in una piccola cappella dal 1931, ma avevano avuto anche premura di edificare un'artistica edicoletta, disegno dell'ing. Breccia, in mattoni ove confluiscono le tre strade dell'Isola. Il 9 settembre 1934 vi fu collocata, con grandissima folla, la bella statua della Madonna del Grano, che il popolo chiamò "La Madonnella". E così si chiama ancor oggi quella località dell'Isola Sacra.
La popolazione prevalentemente agricola, ha avuto un incremento con la costruzione dell'aeroporto ed è arrivata anche a 12. 000 abitanti. A causa della sua estensione, all'interno del "Villaggio Azzurro", complesso edilizio per un quattrocento famiglie del personale aereo portuale, per diversi anni si è seguita l'attività pastorale festiva in una cappella eretta in un garage che i fedeli hanno resa decorosa.
Aumentando la popolazione con un altro complesso detto delle Case Popolari si è arrivati nel 1986 alla divisione della parrocchia, che non è piaciuta a tanti parrocchiani, ma che si è resa necessaria per motivi pastorali per rendere più congrua l'assistenza spirituale dei fedeli ivi residenti, in considerazione anche della distanza dalla chiesa parrocchiale. La nuova Parrocchia, sempre affidata ai Figli di Maria, è stata dedicata a Santa Paola Frassinetti, sorella del fondatore dei Figli di S. Maria Immacolata, Giuseppe Frassinetti. I parroci che hanno assistito spiritualmente la popolazione dell'Isola e che si sono susseguiti negli anni sono: P. Paolo Garelli, il primo parroco, che è stato il grande animatore nella costruzione della chiesa, P. Olivo Cacciatori nel 1959 ha preso possesso della parrocchia dopo che questa era stata affidata per un anno alle cure di P. Giovan Battista Bernardoni, con l'incarico di vicario sostituto. Nel 1966 la cura delle anime fu affidata a P. Sanapo Salvatore al quale subentrò nel 1977 P. Cicconí Giuseppe che resse la parrocchia fino al 1989 e a lui si deve la nuova sistemazione dell'altare e la costruzione di tre nuove aule necessarie soprattutto per la catechesi dei ragazzi. Nel 1989 subentra P. Ceriani Giuseppe al quale si deve la collocazione delle belle vetrate e tanti altri lavori. Purtroppo un incidente stradale il 3 novembre 1994 lo strappa violentemente all'affetto dei suoi cari e della comunità parrocchiale che ancor oggi sente vivo e presente il suo ricordo. Per un anno la parrocchia è stata affidata alle cure di P. Antonio Sconamila in qualità d'amministratore parrocchiale. Il 17 settembre del 1995 ha preso possesso l'attuale parroco P. Ciarlo Leonardo, che tra i lavori ha restaurato il campanile e ha collocato la Madonnina sul frontale della chiesa. Ultimi lavori realizzati il nuovo oratorio intitolato a "P.G. Ceriani" e il rifacimento di tutta la facciata della casa canonica e della chiesa.
Diversi sono stati i collaboratori che si sono succeduti in questi anni: P. Ridolfi Luigi, P. Ghirighini Antonio, P.Imperi Quirino, P. Franco Cervar, P. Dino Greco e l'attuale P. Michele Tomaiuolo, valido collaboratore di P. Leonardo soprattutto nella cura degli ammalati e degli anziani, che come intervento pastorale è tra i più importanti e che spesso, invece, viene trascurato.
Ogni parroco ha portato qualcosa di suo e ad oggi possiamo dire, nonostante che ci sia tanto da fare, che la parrocchia è una vera comunità all'interno della quale operano tante realtà, come le catechiste, gli animatori dei ragazzi/e del dopocresima, animatori dei ministranti, animatrici del coro, neocatecumenali, cursillos, ministranti, ministri straordinari della comunione, coro degli adulti e la "folle melodiarca" delle ragazze, gruppo giovani, adolescenti e dopocresima, il gruppo S. Marta che mantiene pulita la chiesa e le opere parrocchiali, il comitato per la festa patronale e tanti volontari, preziosissimi per la loro collaborazione.

Aldo Valeri e P. Ciarlo Leonardo