FUTUROSCUOLA

COORDINAMENTO SPONTANEO GENITORI E INSEGNANTI DI COLLEGNO

 

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Onorevole Carlo Azeglio Ciampi

 

 

Egregio Presidente della Repubblica,

mercoledì 13 novembre 2002, il Senato della Repubblica ha approvato la legge di riforma della scuola: sette articoli attraverso i quali si delega il Governo a cambiare gli ordinamenti scolastici per vie amministrative. L’Onorevole Pera, che presiedeva la seduta, ha palesato agli organi di stampa grande entusiasmo, il quale però non è condiviso da quelle centinaia di migliaia di italiani che (come noi) a partire dal febbraio 2002, attraverso raccolte di firme, petizioni, dibattiti, incontri con Parlamentari di tutti i partiti, avevano democraticamente richiesto di rivedere alcune tesi e alcuni principi espressi nel testo del Ministro Moratti.

                Dai sindacati della Scuola al Manifesto dei 500, dagli Stati Generali della Scuola ai numerosissimi Coordinamenti spontanei di genitori e insegnanti sorti in tutta Italia, da tantissimi Consigli di Istituto, Collegi dei docenti, Enti locali (dallo stesso Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione), si è levato un coro unanime di critica a contenuti, principi e modi di questa riforma.

                Nessuno mette in dubbio il diritto del Governo di procedere a riforme, ma poiché la scuola è un’istituzione pubblica di primaria rilevanza, un servizio fondamentale e irrinunciabile per tutte le famiglie, un diritto di ogni alunno, laboratorio vivo di multicultura e di cittadinanza attiva, ci pare non se ne possa affrontare la sua demolizione-ristrutturazione ad ogni nuova legislatura e/o cambio di maggioranza, senza mai tenere in alcun conto le richieste e il parere degli attori principali della Scuola: alunni e studenti, famiglie, docenti, operatori.

                Ci pare di essere di fronte all’ennesimo tentativo di conquista dell’istituzione-scuola da parte del potere costituito. Occorre mettere fine a questa aberrante consuetudine. L’educazione e la scuola devono rendere i cittadini personalità complete, coscienze libere, cittadini critici e pensanti. Le posizioni ideologiche del potere di turno non possono annullare il significato profondo dell’azione educativa, la quale deve essere uguale in tutti i paesi del mondo, la migliore possibile in ogni tipo e forma di governo.

                Con le nostre pur limitate risorse, abbiamo raccolto 1000 firme e visto l’accoglimento della nostra Petizione (inviata allo stesso ministro Moratti) da parte di tutti i Collegi docenti di Collegno.

 

Le idee portanti della nostra critica e della nostra proposta in sintesi sono state:

-          NO ad una riforma dei tagli;

-          NO all’eliminazione del tempo pieno;

-          NO ad anticipi di ingresso non motivati psico-pedagogicamente;

-          SI ad una riforma della scuola, ma partecipata e condivisa e davvero rispondente ai reali bisogni dei bambini, delle famiglie e della scuola stessa;

-          SI alla valorizzazione di quanto di buono già c’è;

-          SI per fornire a tutti e per un minimo di anni una formazione culturale dignitosa.

(Per visionare dettagliatamente le nostre argomentazioni rimandiamo al nostro sito web).

 

                Abbiamo contattato vari organi istituzionali, ma non abbiamo avuto risposta alcuna: il nostro contributo, che riteniamo risorsa, volto al dialogo e non certo al rifiuto preconcetto, a nulla è valso.

                Chiediamo ora a Lei, Signor Presidente, per l’altissima carica istituzionale che ricopre, di prendere a cuore il nostro punto di vista e la nostra petizione; di essere garante dei diritti costituzionali di tutti i cittadini e in particolare, per quanto riguarda la formazione e l’istruzione, Le chiediamo di sostenere la nostra idea di una scuola ancora pubblica, di qualità, che garantisca a tutti un’adeguata formazione culturale.

 

Coordinamento Spontaneo Genitori e Insegnanti di Collegno

 

Seguono n.76 firme di sottoscrittori della missiva, riuniti in assemblea pubblica in Collegno, in data 23/01/03