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IL RICOVERO

 

 

Sapevo che era rischioso il mio lavoro di autista giudiziario ma non potevo immaginare di finire in quella maniera. Sono stati barbari, Caini. Avevo "finalmente" capito come "ragiona" la mafia.

Mi risvegliai sulla lettiga del pronto soccorso, ero completamente nudo, stordito, le orecchie mi fischiavano e non sentivo più nulla, non udivo nemmeno cosa dicevano i medici che mi visitavano, controllavano la mano e si limitavano a ricoprirla di nuovo, contemporaneamente un infermiere mi fece due punture sulla coscia, vomitai una sostanza verde, poi mi ritrovai all'interno di un'ambulanza che mi stava trasportando in un altro ospedale, i sobbalzi mi procuravano dolori lancinanti, ma non me ne preoccupai, la mia preoccupazione fu di chiedere notizie degli altri all'infermiere che mi accompagnava. Mi rispose con grande "delicatezza": "mureru tutti" (sono morti tutti), mi consolò soltanto la consapevolezza che sono passati dalla vita alla morte senza soffrire, senza accorgersene. Svenni di nuovo e mi risvegliai alla neurochirurgia.

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