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L'ASSEGNAZIONE DEFINITIVA ALL'UFFICIO ISTRUZIONE.

 

Un giorno, approfittai di un banalissimo equivoco (tanto banale che non c'è mai stata la necessità di chiarirlo) sorto con una collega della Presidenza, affinché mi offrissi volontario per essere trasferito definitivamente al "temibile" Ufficio Istruzione, così facendo non solo coronavo la mia ambizione, ma evitai all'Ufficio l'"onere" della decisione a chi assegnare a quell'ufficio, visto che non solo era rischioso, ma non venivano pagati nemmeno gli straordinari.

Per quanto riguarda l'episodio dell'equivoco mi preme precisare, anche al fine di evitare inutili polemiche e/o altrettanto inutili strumentalizzazioni da chicchessia, che tale era e tale è rimasto, e con la collega con cui l'ho avuto sono, tuttora, in ottimi rapporti.

Quando l'allora cancelliere capo, il dottor  Graziano, mi accompagnò nella stanza del Consigliere per prendere possesso del mio nuovo incarico, il Dr. Chinnici si alzò di scatto e mi abbracciò, ma non fui assegnato alla sua tutela, anche perché non era corretto nei confronti del mio collega, ma fui destinato al dottor Falcone.

Però l’incontro con il dottor Falcone non fu dei più belli, perché quando mi chiese se ero contento che finalmente ero stato definitivamente assegnato al suo ufficio, io gli risposi di “no!”.

In realtà ero felicissimo, ma gli dissi di "no" per il modo come si era concretizzato il mio sogno, nel senso che, in ogni modo, ero dispiaciuto di avere lasciato la Presidenza, perché lì ero rispettato e poi perché avevo lasciato degli amici.

Comunque, con il trascorrere del tempo dimostrai al dottor Falcone la mia dedizione oltre che il mio senso del dovere. Dedizione e dovere per i quali, senza tema di smentita, ho sacrificato la mia vita.

Sacrifici ripagati da un menzione particolare che ho ricevuto dal dottor Falcone, nella prefazione della sentenza-ordinanza del 17/07/87 c.d. Maxi Ter.

Così ebbe inizio il mio nuovo incarico.

 

 

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