MARIA ESPOSITO
PAESTUM - L'oro bianco rischia di venire contraffatto.
Così i produttori di mozzarella di bufala della piana del Sele si sono alleati fra loro
contro le multinazionali del formaggio e per evitare l'appiattimento del gusto chiedono
che sia modificato iI disciplinare della denominazione di origine protetta mozzarella di
bufala campana.
E' in particolare il «paventato ricorso, nel processo di lavorazione, alla pastrizzazione,
che rischia di stravolgere la natura, il gusto e l'immagine della mozzarella di bufala
campana, finora derivata da latte di qualità crudo» a preoccupare gli operatori del
settore lattiero caseario che si sono incontrati in un noto albergo di Paestum in
occasione della ventisettesima edizione della "Festa delIa Bufala".
In questo momento - ha detto Nicola Pietrafesa, presidente dell'associazione Galaxia -
Via Lattea si decide la sorte di un formaggio che se lasciato alla decisione di pochi
centri di potere, da elemento trainante e di ricchezza per i nostri territori, potrebbe
rivelarsi trainante solo per alcuni grossi produttori. La storia insegna, vedi Il
provolone che, da formaggio del Sud, oggi è prodotto come dop provolone valpadana».
No, quindi, a quello che viene definito «un chiaro tentativo di rendere uniforme,
industriale e di massa la mozzarella di bufala campana». Dalla parte degli Imprenditori
della Piana dei Sele, che temono di perdere migliaia di posti di lavoro e decine, di
miliardi di fattutato, si è schierato anche Amedeo Postiglione, presidente del Tribunale
Internazionale per l'Ambiente, che con l'assessore provinciale Gerardo Giordano, ha
ricevuto la nomina di socio onorario del l'associazione Galaxia.
«La mozzarella di bufala - ha detto Postiglione - risulta tra i formaggi dop al terzo
posto in Italia, dopo il parmigiano reggiano e il grana padano, entrambi a latte crudo.
Purtroppo non facciamo abbastanza per tutelarla. I francesi, più sciovinisti di noi,
sono riusciti invece ad ottenere dall'Unione Europea delle deroghe per I loro prodotti
tipici». L'incontro si è concluso con una cena Interamente a base di pietanze ricavate
dal latte e dalla carne di bufala, di cui si sta cercando di incrementare consumo e
commercializzione. Il tutto organizzato dall'Associazione Galaxia che si propone di
operare per valorizzare e promuovere la cultura e l'imprenditorialità della Provincia dl
Salerno nell'ambito della Filiera della bufala. Evidente che il comparto bufalino sia
una potenziale ricchezza oggi solo parzialmente sfruttata.
Ed il tipo di attività proposto si inserisce nella capacità culturale palesata da
Galaxia a sostegno del lavoro e del prodotto per meglio valorizzarlo e presentarlo In un
ambito non limitato al mero consumo.
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