- 7.
DURATA E CALENDARIZZAZIONE DEL PROGETTO
-
- Il
progetto avrà la durata di poco più di 30 mesi considerato che a metà
febbraio 1999 manca ancora il decreto di finanziamento. In particolare gli
impegni di spesa avranno poco più di 6 mesi per essere assunti.
- Per
ogni anno, comunque, sarà fatta una puntuale verifica sulla efficacia delle
azioni svolte. Dopo il 1° anno, alla luce dello stato di attuazione del
P.A.L. si riprogrammeranno i successivi 2 anni.
- Alla
conclusione dei 3 anni si prevede una relazione conclusiva nella quale sarà
verificata la realizzazione del programma esposto al cap. 5, con particolare
riferimento all'attuazione delle azioni previste in ciascuna delle misure,
all'attivazione dei soci, delle aziende e delle collettività locali e agli
effetti su reddito, occupazione, crescita delle competenze, delle relazioni
col mercato, delle relazioni con l'Europa.
- A
questo scopo fin dal primo anno sarà organizzata una griglia per la
valutazione annuale che consenta sia una prima tirata di somme a conclusione
del primo anno che una buona valutazione dell'intero arco dei 3 anni.
- Si
valuterà, quindi, l'efficienza e l'efficacia del progetto sia in relazione
agli obiettivi specifici delle singole misure e delle singole azioni, che in
rapporto agli obiettivi metodologici.
- Qui
di seguito vengono indicate le azioni previste per il primo anno di attività
e appena accennate quelle del secondo anno.
-
- 7.1.
Primo anno
-
- 7.1.1 Acquisizione
delle risorse umane e degli strumenti indispensabili per l'attività
-
- a) per l'animazione socioeconomica (Cap.
5.1a):
- -
3 agenti di sviluppo tra cui il responsabile;
- -
consulenze e collaborazioni esterne per metodologia, valutazione,
pubblicazioni, etc.
-
- b) Funzionamento e dotazione del
G.A.L.(cap. 5.1b):
- -
coordinatore generale;
- -
responsabile amministrativo e finanziario;
- -
operatori di segreteria e amministrazione;
- -
dotazione del GAL di arredo, attrezzature, informatica, telematica.
-
- 7.1.2.
Incontro e interazione tra
forze dell’animazione, del funzionamento e della gestione (amministratori
e soci) su:
-
- a)
Piena
acquisizione del P.A.L. (Piano di Azione Locale) attraverso lavoro di gruppo
e verifica dei suoi obiettivi generali e specifici;
- b)
verifica di
teoria e metodologia dello sviluppo integrato al livello locale in ambiente
rurale;
- c)
profilo
etico professionale dell'agente di sviluppo;
- d)
verifica di
risorse e potenzialità del territorio individuate dal P.A.L., verifica
delle idee progettuali;
- e)
definizione
di obiettivi occupazionali alla luce delle azioni previste nel progetto;
- f)
idee e
soggetti produttivi (accurata valutazione delle idee produttive proposte nel
capitolo 5 e di altre presenti nel territorio);
- g)
prima
valutazione dello stato di salute e dei bisogni dei soggetti aziendali
interessati al LEADER e ipotesi di promozione di nuovi soggetti per comparti
di attività e per comune;
- h)
il ruolo
delle istituzioni (Provincia, Comuni, Regione) nella realizzazione del PAL;
- i)
ipotesi di
un incubatoio per le nuove imprese;
- j)
messa a
fuoco di politiche, programmi e strumenti CEE per lo sviluppo delle aree
svantaggiate, con particolare riferimento ai fondi strutturali (FSE, FESR,
FEOGA, SFOP) e ai canali di spesa (P.O.P., P.I.C., P.O.M., nonché V
Programma Quadro, etc.)
-
- 7.1.3.
Bandi, incarichi e impegni
di spesa per:
-
- a)
Assistenza
tecnica allo sviluppo rurale (mis.
1a);
-
- b)
Turismo
(mis. 3):
- -
Agenzia
turistica – Agenzia welcome
- -
iniziative
musicali, folklore e costume, arte e letteratura
- -
inventario
dei siti rurali e censimento ricettività turistica
-
- c)
Piccole
imprese artigianali e servizi
(mis. 4)
- -
ricerca
antropologico-culturale sugli oggetti della cultura materiale
- -
studio per
un centro di ricerca scientifica sulle arance
-
- d)
Valorizzazione
produzioni
agricole
(mis. 5)
- -
costituzione
di una rete di produttori per la tutela dei prodotti biologici
- -
sostegni
per agricoltori e/o allevatori di ovini, bovini e caprini
-
- e)
Ambiente-ecologia
(mis. 6):
- -
sostegni
per il riciclaggio dei rifiuti della potatura delle arance
- -
valorizzazione
del patrimonio ambientale
-
- f)
Cooperazione
transnazionale.
-
- 7.2
Secondo anno
-
- Valutazione del primo anno di attività e messa a fuoco del programma
operativo del 2° e 3° anno che terra conto di:
-
- 7.2.1
Partecipazione
all'Osservatorio LEADER
-
-
- 7.2.2
Attivazione e monitoraggio
di studi, ricerche e attività di animazione e promozione
-
- -
attraverso
la realizzazione del progetto relativo all’assistenza tecnica dello
sviluppo rurale
- -
verso
portatori di idee progettuali
- -
verso i
creatori di nuove aziende
- -
verso le
fasce deboli della società, etc.
-
- 7.2.3 Avvio
delle attività formative
-
- 7.2.4
Sostegni a iniziative di
investimento in tutti i settori
-
- 7.2.5 Definizione
del pacchetto turistico e dei pacchetti di produzioni agricole e artigiane
di cui curare organizzazione, immagine, mercato, etc.
-
- 7.2.6 Realizzazione
di visite e stages trasnazionali dei soci e collaboratori del G.A.L. e degli
attori locali, e organizzazione dei primi seminari trasnazionali
-
- 7.2.7 Pubblicizzazione
delle ricerche e dei progetti, nonché delle essenziali riflessioni maturate
nel corso dei primi 2 anni di attività
-
- Per
il resto si veda quanto è esposto al cap. 5 in collegamento con la
ripartizione annuale della spesa.
-
- 8. PARAMETRI DI VALUTAZIONE
-
- La
valutazione di efficacia (rapporto tra obiettivi e risultati) ed efficienza
(rapporto tra risultati e costi) potrebbe essere realizzata attraverso vari
parametri, in rapporto ad ognuno dei quali venga preso in considerazione sia
il contesto iniziale che le competenze, le risorse finanziarie, i metodi e
le tecniche impiegati nell’attuazione.
-
- Il
grado di successo o insuccesso del PAL si potrebbe misurare in rapporto a:
- 1)
Occupazione diretta e/o indotta ottenuta con la realizzazione delle
azioni previste;
- 2)
Mobilitazione di aziende in termini di progettualità e investimento;
- 3)
Coinvolgimento di organismi sociali, istituzionali, scientifici,
tecnici e culturali;
- 4)
Crescita della capacità della zona di produrre valore aggiunto;
- 5)
Relazione delle aziende con il mercato;
- 6)
Relazione degli attori locali con l’Europa;
- 7)
Nascita di programmi, progetti e prospettive per il futuro;
- 8)
Trasferibilità delle azioni.
-
- Naturalmente
in rapporto a ciascuno di questi obiettivi vanno analizzati i punti di forza
e di debolezza, interni o esterni al GAL, che hanno concorso al successo o
all’insuccesso.
- Il
programma LEADER è destinato a sperimentare buone prassi di sviluppo locale
integrato e sostenibile in aree rurali al fine di trasferirle nelle
politiche ordinarie di sviluppo di tutte le istituzioni da quelle locali a
quelle comunitarie.
-
- Il
successo del programma LEADER Sicilia sarebbe stato tanto più sicuro se:
- a)
i PAL Siciliani fossero stati selezionati secondo i criteri LEADER
come nel resto d’Europa. Essi, infatti, in Sicilia non sono stati scelti
in base alla loro promessa di efficacia, innovazione e trasferibilità, ma
in base a criteri fisici;
- b)
le azioni programmate fossero state avviate, come previsto dalla
Commissione Europea, nei primi mesi del 1995.
- In
tal caso il GAL avrebbe avuto ben 5 anni a sua disposizione (e cioè fino al
31 dic. 1999) per informare, stimolare, animare, sostenere tutti i possibili
attori locali a dar vita a nuovi soggetti, nuove sinergie e coesioni, oltre
che a partecipare ad azioni di ricerca, progettazione, realizzazione e
valutazione ancora prima di assumere tutti gli impegni di spesa. I 5 anni in
Sicilia rischiano di diventare 6 mesi. Le progettazioni e la selezione dei
progetti sarà frettolosa e in generale la fretta non è foriera di buona
qualità;
- c)
il Piano Regionale Leader non si fosse auto-ostacolato imponendo ad
ogni PAL un tetto massimo d’investimento di 1,5 miliardi e contestualmente
un apporto privato del 25% sull’intero budget. Il 25% di 7 miliardi
corrisponde a 1.750 milioni! Si chiede cioè ai privati di partecipare al
GAL con il 113% dell’investimento fisico totale consentito!
-
- Nonostante
la sottolineatura di queste gravi difficoltà il GAL si impegnerà a fondo
per raggiungere i migliori risultati possibili.
- Degli
8 punti sopra elencati qui ci limitiamo a sviluppare il primo quello
relativo alla creazione di lavoro. I numeri esposti nella seguente tabella
si riferiscono al lavoro diretto e indotto sia dipendente che professionale,
coordinato e continuativo o occasionale.
- Il
volume di lavoro dipenderà dagli impegni di spesa che il GAL riuscirà ad
assumere nel 1999 e dalla capacità dei soggetti beneficiari di attivare e
di concludere i loro progetti. I soggetti aziendali dispongono al massimo di
20 mesi per arrivare alla conclusione delle azioni di spesa. Le verifiche
certe dell’efficacia in termini di occupazione permanente sarebbero
possibili solo nel 2003, cioè dopo due anni dalla conclusione del PAL.
- E
quanto tempo sarebbe necessario per verificare l’efficacia di un progetto
di cui il PAL finanzia solo una ricerca e uno studio di fattibilità? Se
avessimo iniziato nel 1995 avremmo visto certamente anche il progetto
esecutivo, magari accompagnato a sponde di finanziamento pubblico e privato,
concluso con l’investimento e l’avvio a regime!
-
- La
nostra ipotesi di creazione di lavoro diretto e indotto soffre certamente
del contesto di partenza nel quale si deve necessariamente collocare
- Per
ognuno degli 8 punti di cui sopra, comunque,
saranno prodotte in corso d’opera puntuali schede di valutazione.
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