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sven't  jolle

28.11.2003-31.01.2004

Per la sua prima personale italiana, l’artista belga Sven ‘t Jolle  presenta alla Galleria Laura Pecci il suo  progetto "riflettendo sulla povertà e altri libri da salotto”. 

I temi sociali, come in questo caso la  povertà,  sono il tema costante  del  lavoro dell’artista  e il suo coinvolgimento nel sociale è la sorgente del suo percorso artistico e personale: nel suo paese l’artista ha attivamente preso parte ad una lista indipendente organizzata e promossa dal primo politico extracomunitario belga, con un programma  focalizzato sui problemi dell’ integrazione delle minoranze etniche

 Il lavoro di Sven’t Jolle, prende dunque spunto dalla società e dalle sue contraddizioni; d’altra parte l’ironia  e lo humor che lo contraddistinguono gli permettono di non assumere una posizione,  limitandosi a rendere visibili paradossi e disfunzioni della società, senza sottintendere alcuna critica.

Oggetti di uso quotidiano (un “coffetable”) vengono trasformati o scomposti,  caricati di significati diversi e resi significativi  da continui riferimenti legati alla storia dell’arte (e.g. Joseph Beuys, Fernand Legèr, Pelizza Da Volpedo). Per questo il processo di costruzione dell’opera assume un significato fondamentale: le tappe dell’evoluzione mantengono un ruolo importante poichè lasciano il lavoro aperto a continue modifiche e rinnovamenti.  

La scultura è, in questo senso,  il mezzo più efficace per mettere in risalto la quantità di informazioni e di passaggi impiegati: la presenza di una terza dimensione  rappresenta per Sven uno strumento supplementare per arricchire di contenuti  il suo lavoro

Grandi statue che ricordano le sculture in miniatura di terracotta appartenute alla civiltà  della Mesopotamia nel 2000 a.c. vengono decontestualizzate per apparire come figure di disturbo, quasi come estranee, forse extracomunitari in una terra che non appartiene loro

“Ghetto” è un labirinto che ricorda i percorsi spesso confusi e estranianti delle fiere dell’arte nei  quali ci si perde nell’estenuante ricerca di  lavori sempre nuovi, senza mai riuscire ad avere però la giusta percezione.

Le opere di Sven’t Jolle portano il pubblico ad interrogarsi sull’ambiente circostante, il cui significato, apparentemente immediato,  rimanda ad una sorta di “tela mentale” in cui tutti gli elementi si richiamano tra loro,  fino ad un risultato finale,  che resta impresso nella memoria.

 

 

 

 

 

 

 

Mostre personali (selezione):
1999 ‘L’ atelier Rouge (Merci Mr. Matisse)’Exposition l’Atelier MAJT, Lille (F)
2001 'Social Plastics', Das Parkhaus am Malkasten, Düsseldorf (D).  
2002 'Ein Bisschen (socialer) Frieden', Stella Lohaus Gallery, Antwerp
2003 ‘Statement’ Stella Lohaus Gallery Art Basel 03
Mostre collettive (selezione):
1997 "Museum van Hedendaagse Kunst zu Gast im Kunstverein Schwerte", Schwerte (D) "
1999 "De Opening", S.M.A.K. Gent (B)
"Trattenendosi" (curator: Jan Hoet) Venice Biennial, Venice, Italy
2000 "Diasporical Thoughts", Libaert Projects, Tacktoren, Kortrijk (cat)
2001 "Visions de Villes", USTL, Villeneuve d'Asq (F)
2002 Artist project, A-prior, Brussels; "Zinnebeelding", Caermersklooster, Ghent

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