La Galleria Laura Pecci dedica allartista britannico mark
wallinger (Chigwell, Essex, 1959) la sua prima personale italiana, e presenta i
suoi ultimi lavori che insieme al video Threshold to the Kingdom commissionato dal
Contemporary Arts Programme of The British school at Rome continuano ad approfondire
attraverso testi, immagini e linguaggio il complesso tema della fede e della
"Parola".
Dopo i video Angel, Hymn e Prometheus dove wallinger
ne è il protagonista interpretando ruoli diversi e apparentemente in
contraddizione, come l angelo, il profeta, lo sciamano e l impostore, nelle
foto a colori di varie dimensioni presentate nella galleria italiana sarà di nuovo egli
stesso attraverso la sua immagine a conferire un significato simbolico alla figura del
Cristo.
"The eye is not satisfied with seeing, nor the
ear filled with hearing." (Ecclesiaste 8.9)
"Whosoever eateth my flesh, and drinketh my blood,
dwelleth in me, and I in him." (Giovanni 6.56)
Sono due grandi testi a colori che sulla stampa risultano
tridimensionali e continuano ad esplorare il modo in cui il linguaggio delle scritture
descrive la nostra alienazione dalla consolazione della fede.
Altri lavori presentati in galleria sono Miracle un
istallazione con 12 bicchieri da vino che gioca sullillusione ottica e un
istallazione studiata dallartista per una piccola cella dove attraverso un buco
della porta si potrà vedere una scritta luminosa su un vecchio e obsoleto computer che
dirà: "Im the light of the world".
wallinger inizia la sua carriera artistica
nei primi anni 80, studia al Chelsea School of Art (Londra) e al Goldsmiths
College (Londra); prende parte a numerose mostre in musei e gallerie in Gran Bretagna e
allestero, è tra i finalisti del Turner Prize nel 1995, nel 1997 partecipa
alla Royal Academy a Londra alla mostra Sensation, nel 1999 il suo lavoro viene presentato
con unampia personale al Museum fuer Gegenwartskunst di Basilea e a Portikus a
Francoforte.
Fin dalla prima metà degli anni 80 wallinger
indaga il complesso dellidentità, della tradizione, della politica, dell
economia, della fede con uno spirito ironico e un battente criticismo.
Appropriandosi ora del tema dello sport, ora del mondo delle
istituzioni pubbliche come analogia, lartista descrive i codici sociali e le
convenzioni che rivelano le loro assurdità e i loro anacronismi usando la pittura, il
video, listallazione o la scultura.
Nellestate del 1999 per riempire il plinto vuoto da 150
anni in Trafalgar Square a Londra, wallinger presenta la statua
Ecce Homo, un Cristo "umano", realizzato in polvere di marmo, che ha le
stesse misure di un corpo umano e viene collocata dallartista ai bordi del
monumentale plinto.
Umile, vulnerabile , introspettivo, con la testa rasata, le mani
legate con una corda dietro la schiena, Ecce Homo diventa simbolo delle sofferenze di ogni
uomo della storia di questo secolo.