La storia

Sul finire del 1969 da parte di un ristretto numero di parrucchieri si avvertì l'esigenza di instaurare un proficuo e costruttivo rapporto fra tutti i colleghi e colleghe. Tale idea si concretizzò nel promuovere la costituzione di un "gruppo" che nelle intenzioni dei suoi promotori, doveva "far uscire" dalle rispettive botteghe i Parrucchieri dell'Alto Veronese allo scopo di una più incisiva affermazione economica e sociale della categoria. Erano anni di vivo fermento politico e sociale, caratterizzati da un gran numero di iniziative rivolte al "collettivo", ma lo spirito dei promotori del "gruppo" trovò riferimento nel senso di aggregazione economico-sociale, ricreativo e spirituale già presente nella tradizione delle arti e mestieri. L'intenzione era di far rivivere soprattutto gli aspetti umani, sociali e spirituali che il sindacato non poteva interpretare, per la sua stessa natura prevalentemente economica-organizzativa.

L'ulteriore obiettivo degli ideatori fu quello, in una prima fase, di aprire un costruttivo dialogo tra tutti gli operatori Parrucchieri dell'Alto Veronese, allo scopo di dar vita ad iniziative che promuovessero un più incisivo coinvolgimento di quanti appartenevano alla categoria. I primi mesi di lavoro videro i promotori impegnati a far conoscere lo spirito del gruppo ai colleghi/e, superando le molte ritrosie e le profonde perplessità di quanti mettevano in dubbio l'esito di tale iniziativa. Si trattò di un'attività impegnativa che assorbì molto tempo libero dei fondatori, ma i risultati non tardarono a farsi vedere e, nel 1970 si arrivò alla costituzione del Gruppo Amici Parrucchieri Alto Veronese. Nei primi mesi di vita si operò senza un minimo di struttura e tutto gravò sulle spalle di quei "pionieri" che promossero una serie di incontri e convivi certi di dare un futuro al "gruppo".

Con l'organizzazione della festa patronale di S.Martino De Porres, voluta da: parrucchieri non solo allo scopo devozionale, ma anche come momento d'incontro tra gli amici della categoria artigiana, il gruppo trovò finalmente l'occasione per uscire dalle rispettive botteghe per incontrarsi e confrontarsi con i problemi e la stessa società. Dal 1970 al 1971 il gruppo fu impegnato a darsi una struttura ed un regolamento più definiti, affidando l'incarico organizzativo a un presidente. In occasione della festa del Patrono del 1971, svoltasi a Cavaion Veronese, si gettarono le basi per unire sul piano sociale, spirituale ed umano tutta la categoria dei parrucchieri/e. Nel corso del 1972 il Gruppo Amici Parrucchieri Alto Veronese, dopo essersi dato uno statuto in sostituzione di un preesistente regolamento, iniziò a organizzarsi in una struttura meglio articolata, con un Consiglio Direttivo formato da nove componenti eletti dall'assemblea dei soci e da un collegio dei probiviri. L'impegno "professionale" del Gruppo nel 1973 si aprì a problematiche di tipo sindacale che furono affrontate in stretti accordo con la struttura dell'Unione Provinciale Artigiani, con la quale si organizzarono alcune serate per illustrare e chiarire le varie normative fiscali del settore. L'attività tecnica del Gruppo si incentrò così nell'organizzare incontri d'aggiornamento per promuovere la crescita professionale degli aderenti al sodalizio, partecipando attivamente a tali iniziative in grado di far crescere il nostro gruppo. Con la festa campestre svoltasi a Cavaion a cui hanno partecipato circa 200 amici della categoria artigiana del pettine e forbice, il gruppo amplia la sua attività anche nel settore ricreativo. Il vivo interesse per i fondamentali rapporti umani, che era stato il "cemento" del gruppo, venne in rilievo l'occasione della scomparsa di alcuni soci, che vide la particolare e sentita partecipazione degli Amici Parrucchieri anche con iniziative benefiche.

Nel giugno 1974 si fondò lo statuto speciale del Mutuo Soccorso fra soci. Lo spirito mutualistico del sodalizio, nel corso dell'anno ebbe modo di manifestarsi ancora una volta attraverso la raccolta di fondi da distinare ad eventuali colleghi/e che potrebbero trovarsi in precarie condizioni di salute. Trenta soci sono stati ricordati in con questa opera: ciò dimostra lo sforzo del gruppo anche nel campo della solidarietà. Nel 1975 il gruppo si impegnò ad elaborare un piano dei costi di servizio, al fine di realizzare un tariffario tipo per parrucchieri/e con orari di apertura e chiusura dei negozi. Questa iniziativa portò alla diffusione nei negozi di un listino dei prezzi minimi indicativi fissato in stretto accordo con l'U.P.A. Unione Provinciale Artigiani in Verona. "L'artigianato, che vuole continuare ad essere tale, dove conoscere infatti oggi fatti economici, sindacali, problemi tributari, essere a conoscenza dei suoi onori, in modo tale da essere nelle condizioni di poter fare bene i propri conti aziendali e quindi saper qual è la sua remunerazione". In queste affermazioni ritroviamo la fierezza del proprio ruolo, il voler essere "imprenditore" anche se piccolo per non correre il rischio di perdere la propria autonomia aziendali. Vi è poi la consapevolezza che svolgere questa attività, non significa solo saper tagliare e pettinare, ma anche gestire, per essere dei veri "menagers" delle rispettive aziende, altrimenti si viene declassificati e "dipendenti d'azienda". Il 1977 vide il Gruppo impegnato nella consueta attività di formazione tecnico-professionale e di aggiornamento professionale, in collaborazione coi maestri del CAVAM - Centro Artistico Veronese Acconciatore Misti e con stilisti a livello europeo.

Festa del Patrono nella parrocchiale di Pedemonte 1977.

Anche il 1978, come pure il 1979 trovò il sodalizio attivamente impegnato a dare risposte concrete alla crescente domanda di elevazione professionale, che proveniva dalla base sociale e dalla stessa categoria, mentre proseguivano le attività ricreative con gite promozionali a fiere e ditte del settore. Il 1980, il decimo anno di fondazione della GAPAV rappresenta un momento ed una tappa storica del gruppo. Il 16 giugno 1980 una delegazione del GAPAV composta dal presidente, dal segretario e da alcuni soci vengono ricevuti in udienza privata a Roma dal Papa Giovanni Paolo II nel corso di un incontro speciale concesso all'Unione Nazionale degli Acconciatori. Nell'occasione è stata donata al S. Padre una targa con l'emblema del gruppo.



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