Curriculum
Marco Garofalo

CIAO A TUTTI E BENVENUTI NEL MIO SITO.

Home
Curriculum
Photo Album
link
Audizioni
Foto

 

Curriculum

Da ragazzino giocava a calcio con grandi aspettative, ma un infortunio lo blocca definitivamente. A ventun'anni decide di dedicarsi, a dire il vero con qualche perplessità, alla danza. Sono gli amici a coinvolgerlo in quest'avventura. All'epoca odiava i balletti e non amava particolarmente la televisione. Oggi è forse il coreografo televisivo più significativo, e decisamente l'ultimo che ha potuto, e speriamo possa ancora, permettersi un corpo di ballo danzante in tv. Marco Garofalo, romano verace, schivo ma entusiasta, all'apparenza burbero eppure estremamente affabile. Lo incontriamo a Roma al celebre bar "Vanni" perché siamo certi che vorrete conoscerlo più da vicino. Settecento balletti realizzati per la televisione. I programmi più importanti? Buona Domenica, Lascia o Raddoppia?, Bellezze sulla Nave, Fantastica Italiana, Ciao Darwin, Luna Park, Re per una Notte e tanti altri. Marco Garofalo, abbandonato il calcio, con chi ha iniziato a studiare danza? "Con Enzo Paolo Turchi, perché lì studiavano i miei amici" ci spiega. Ma perché dal calcio alla danza? "Perché per l'appunto avevo degli amici che la studiavano e mi sono lasciato convincere. Devo dire che dopo l'infortunio al ginocchio avevo bisogno di una forma di movimento che fosse in parte anche riabilitativa. Insomma un po' per gioco, un po' per non so cosa, ma danza fu". "Quando i primi passi da professionista?" "Esattamente un anno dopo feci un'audizione per Gino Landi e subito fui preso a Stasera che Sera con Noschese e la Carrà , e fui così catapultato tra i tersicorei. "Ma dopo solo un anno era in grado di ballare come un professionista?" "Tanti sono stati i fattori che hanno contribuito a farmi scegliere. Io mi ero sicuramente dato da fare in quell'anno di studio, ma per quello che all'epoca si richiedeva in televisione poteva andare. Inoltre a quel tempo il fisico, il colore dei miei capelli mi aiutarono a rendermi particolare ed interessante. "Come fu la prima esperienza?" "Entusiasmante! Ebbi modo di seguire subito in tournee la Carrà con un ruolo abbastanza importante e questa esperienza mi ha arricchito moltissimo e soprattutto mi dette la possibilità di girare il mondo". "Hai mai studiato danza classica?" "Certamente. A 25 anni mentre continuavo a ballare in TV studiavo classico nella scuola della Ottinelli. Mi classificai persino terzo in un importante conscorso che si teneva a Roma, a Villa Celimontana. In estate lavoravo nella compagnia di Tuccio Rigano. Nel 1983 ho preso parte al Leonardo di Louis Falco. Un lavoro che ricordo con particolare affetto e che professionalmente mi valorizzava fu lo spettacolo Prove in Scena con la regia e le coreografie del grande Gino Landi nel 1986". "Quando il passaggio da ballerino a coreografo?" "Nel 1989 quando grazie a Lorella Cuccarini, con la quale avevo un rapporto professionale e di amicizia, fui segnalato a Silvio Testi, che aveva l'appalto del corpo di ballo e che all'epoca non era ancora né il fidanzato né il marito, per fare il coreografo del programma Lascia o Raddoppia con Buzzanca e Gambarotta su RAI UNO. Per me fu la realizzazione di un sogno, ma devo ammettere che già dal mio primo lavoro il mio obiettivo era di diventare coreografo". "Oserei dire che pochissimi hanno avuto la possibilità di lavorare e al tempo stesso di far lavorare. Citiamo gli ormai notissimi Gino Landi, Renato Greco, Franco Miseria e io aggiungerei Lei. A Buona Domenica abbiamo assistito a interessanti e coinvolgenti balletti con Lorella Cuccarini e Mia Molinari, ha avuto ballerini come Fabrizio Mainini e Silvio Oddi. Per non parlare dei balletti di Fantastica Italiana con MatildeBrandi e Lorenza Mario. A suo parere è vero che non funziona la danza, o meglio il balletto, in TV?" "Guardi, Io a Buona Domenica ho avuto degli ottimi share, e a Fantastica Italiana abbiamo raggiunto in alcune puntate l'apice dell'ascolto proprio con il balletto, registrando anche otto milioni di telespettatori". "Infatti anche Renato Greco, che cura le coreografie per la trasmissione In Famiglia, sostiene che il balletto è uno dei momenti più seguiti della trasmissione. Ma allora perché nei programmi tendono a dargli sempre meno spazio?" "E' un problema di rapporto tempo-costi, e naturalmente di coreografo. Se il coreografo non è in grado di raccontare momenti musicali si crea il problema del calo degli ascolti. Noi coreografi dobbiamo prevedere invezioni, guardarci attentamente attorno e, se necessario, prendere spunti e copiare. Il rapporto costi-tempo è presto detto; spesso nell'economia di un programma, il costo di un balletto può incidere troppo rispetto al tempo occupato nel programma. Che ne pensa dei balletti nei programmi televisivi. Personalmente ritengo che vi siano programmi dove il corpo di ballo è un francobollo malamente appiccicato, in questo caso è meglio rinunciarci perché è sicuramente un danno per la danza. Si narra che le audizioni siano più meno truccate, è vero? Personalmente devo sostenere il contrario anche se, in alcuni programmi, il regista e il produttore hanno voce in capitolo. La sua "prima donna" del cuore? Certamente Lorella Cuccarini La persona che professionalmente stima di più? Paolo Bonolis. È una persona stimolante, non egoista, ama rischiare ed è imprevedibile. Come me. Un aggettivo per caratterizzare le donne che hanno lavorato con lei. Natalia Estrada spumeggiante, Pamela Prati seducente, Paola Barale astuta, Heather Parisi fragile, Lorella Cuccarini concreta, Matilde Brandi intrigante, Mia Molinari sfuggevole, Lorenza Mario selenica, Antonella Musetti attraente, Valentina Olla bella e futuribile, Laura Freddi divertente. Che cosa consiglia ai ballerini che si accingono a un'audizione. Bleffate, non siate mai voi stessi, createvi un'immagine e siate sicuri di voi. Un esempio. Quando Silvio Testi mi chiese, per affidarmi il primo incarico, per quale motivo mi avrebbe dovuto scegliere io risposi: perché sono il migliore. Non dimenticate però di essere leali, dobbiamo tutti imparare a riconoscere i nostri pregi, difetti e limiti e soprattutto sapere quando si deve abbandonare.

 

 

mailto:m.garofalo@libero.it                                                            http://web.tiscalinet.it/garofalomarco
FAX:178 224 1427