Cenni
storici
La fondazione di Maschito, come quella di altre comunità
del Vulture, risale all'incirca alla fine del XV inizi XVI secolo
dovuta alla prima ondata migratoria degli Epiroti (abitanti della
Grecia nord-occidentale) in Italia a causa dell'attacco turco scagliato
contro le città di Croia e Scutari. Da alcune fonti risulta
che la collina di Maschito, chiamata Mustafà, venne successivamente
occupata da alcuni Epiroti che si erano stanziati a Venosa e che
preferirono in seguito trasferirsi in un luogo più sicuro
e protetto quale appariva il colle
Mustafà. Maschito, allora chiamato "Giorgiano"
appartenne alla mensa vescovile di Venosa fino al 17 novembre 1539
quando passò nelle mani di Don Giovanni de Icis.
Dalla Messenia nel 1647 partì un nuovo flusso migratorio
che interessò sia Maschito che Barile. Anche da Avigliano
e da Potenza partirono altri flussi migratori che si stanziarono
a Manes, una collinetta poco distante dal centro abitato di Maschito,
dedicandosi prevalentemente alla pastorizia e all'agricoltura. Col
passare degli anni queste famiglie si spostarono nel paese.
Studiando l'etimologia della parola Maschito possono essere avanzate
diverse ipotesi;
la più accreditata farebbe derivare la parola dal termine
latino 'masculetum' "vigna maschia" e ancora oggi la coltivazione
della vite è una delle principali attività economiche
del paese. Invece la tradizione popolare racconta che il nome Maschito
deriverebbe da 'maschio', infatti si narra che il paese fosse abitato
da soli uomini; a questa leggenda si affianca quella del "Ratto
delle donne venosine": gli uomini di Maschito avrebbero rapito
delle donne della vicina località di Venosa provocando l'ira
degli uomini venosini, che si sarebbero vendicati sottraendo ai
maschitani la statua del loro santo protettore, all'epoca San Rocco.Questa
leggenda non trova però riscontro nelle poche testimonianze
storiche, infatti gli emigranti albanesi erano composti sia da mercenari
che da nobili con le rispettive famiglie, inoltre cognomi tuttora
presenti a Maschito derivano dalle antiche famiglie più importanti
che si stabilirono nel paese.
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