In primo piano il ponte del castello, sullo sfondo il campanile della chiesa di San Filippo NeriCenni storici
Venosa, l'antica Venusia, colonia romana fondata nel 291 a.C. su un altopiano al centro di una grande depressione tra le Murge e il Vulture, divenne punto strategico poiché controllava le vie Appia ed Herculea, vie di comunicazione per gli scambi con Roma, la costa ionica e le aree interne.
La costruzione e la ricostruzione della città di Venosa è avvenuta nel passare del tempo attraverso il continuo riutilizzo delle pietre appartenenti al suo passato: dai leoni in pietraLa fontana angioina, 1298 sparsi nel centro della città, utilizzati come ornamenti di portali e fontane, alle pietre tolte dall'anfiteatro e utilizzate per la costruzione dell'incompiuta chiesa dell'abbazia della Trinità.
I numerosi resti archeologici ritrovati non appartengono all'antico centro della città, bensì alle zone strettamente vicine alla città, che venivano a costituire un agro al cui interno vi erano fattorie e ville dislocate per lo più nelle vicinanze della via Appia, come ad esempio la villa di Albero in Piano dove fu ritrovato un sarcofago detto di Rapolla del II secolo a.C. e attualmente conservato nel castello di Melfi.
Portici di piazza castello Sia le terme che l'anfiteatro appartenenti al I secolo d.C. sono stati oggetto nel corso del tempo di continua e sistematica esploliazione.
Tra il III e il IV secolo a.C. Venosa fu un importante centro commerciale, grazie soprattutto all'insediamento di una fiorente colonia ebraica, le cui catacombe scavate nella collina della Maddalena e articolate su tre livelli e le numerose pietre tombali utilizzate nella muratura della Trinità, rappresentano importanti testimonianze.

Comune di Venosa:
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