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Tertulliano, Quinto Settimio Florente

(Cartagine ca. 155-ca. 222)

Apologista cristiano . Di famiglia benestante, ricevette un'ottima educazione prima a Cartagine e poi a Roma, dove divenne un eccellente avvocato, e, in età matura, si convertì al cristianesimo . Nel 197 tornò a Cartagine, divenne prete, si sposò e cominciò la sua produzione letteraria. Dieci anni dopo il suo rigorismo lo portò a una rottura con la Chiesa cristiana. Aderì dapprima alla setta dei montanisti, ma poi si staccò anche da essi per porsi a capo di un gruppo estremista di seguaci, che sopravvisse di un paio di secoli alla sua morte. Scrisse molti trattati, una trentina dei quali è giunta sino a noi. Tutti hanno in comune il carattere della polemica e il timbro della forte personalità d'uomo e di scrittore di Tertulliano. Egli intraprende la difesa programmatica della nuova fede contro il paganesimo, unendo al suo bagaglio culturale il suo temperamento polemico, l'abilità dialettica, il gusto per la satira, l'inclinazione verso l'intransigenza e il calore delle sue convinzioni. Al periodo dell'ortodossia risale l'Apologeticus, probabilmente il primo scritto in assoluto della letteratura cristiana latina e capolavoro di tutta la produzione di T., difesa serrata, su basi giuridiche, delle accuse che venivano mosse ai cristiani di disprezzo per la religione dello Stato e di tradimento. Seguono l'Ad nationes, De spectaculis, De idolatria, De cultu feminarum, De testimonio animae, Ad martyres, De baptismo haereticorum, De baptismo, De poenitentia, De oratione, De patientia, Ad uxorem, De praescriptione haereticorum, De virginibus velandis, De corona militis (sul servizio militate dei cristiani), De fuga in persecutione, De exhortatione castitatis, De Scorpiace, Adversus Hermogenem, De censu animae, Adversus Valentinianos, De anima, De carne Christi, De resurrectione carnis. La difesa cristiana e la polemica contro gli eretici si alternano in questi trattati, per lo più brevi, a prescrizioni di tipo etico e di comportamento anche esterno dei fedeli, sempre ispirati a grande severità. Al successivo periodo montanista si possono far risalire i 5 libri Adversus Marcionem (contro gli gnostici), Ad Scapulam, De pallio, Adversus Praxeam, Adversus Iudaeos e le ultime polemiche contro il lassismo dei cristiani.

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