Notizie sull'antropizzazione moderna della "Cagliari
sotterranea"
Girando per grotte sotto Cagliari, capita
spesso di imbattersi in situazioni assai particolari: tracce di droga-party, siringhe,
lumicini da cimitero, carcasse di animali in avanzato stato di decomposizione, non di rado
rispecchiano l'utilizzo da parte di "satanisti" e ignoti, dei numerosi ambienti
sotterranei.
La speleologia urbana, che di
fatto studia le cavità ed il loro rapporto con il centro urbano che le ospita, da almeno
dieci anni, ha documentato sporadiche tracce lasciate dai cosiddetti "adoratori del
diavolo" in diverse cave sotterranee abbandonate e gallerie accessibili da diverse
aree nascoste o isolate, comunque presenti nel contesto urbano. Dati aggiornati sono
emersi nell'estate 2000, all'interno di profonde cavità distanti da sguardi
indiscreti. Di seguito vi proponiamo un articolo scritto da Marcello Polastri per il
quotidiano multimediale Unionesarda.it (9 agosto 2000), su questa gravosa situazione:
L'INFERNO SOTTO CAGLIARI: Tracce di
messe nere e riti satanici scoperte in numerose grotte cittadine!
L'inferno è un dedalo di caverne buie e desolate
sotto Cagliari. Dio, perdonali perché non sanno quel che fanno, annuncia la scritta
biblica con vernice rossa o nera, leggibile all'interno di molte cavità
cittadine. Ex rifugi di guerra, cisterne puniche o sepolcri romani abbandonati
da tanti lustri nel sottosuolo del capoluogo isolano, sono oggi il vero inferno
metropolitano, la meta abituale dei satanisti alle prime armi e di quelli seri, che
lasciano pochi segni del loro passaggio.
I primi, per la maggior parte ragazzi e ragazze,
forse in preda alla noia, per evadere dalla quotidianità e trasgredire, amano imbrattare
le pareti rocciose delle cavità con scritte oltraggiose verso la chiesa e generalmente,
verso la comunità cattolica. I secondi, forse più determinati e misteriosi,
frequentano ugualmente il sottosuolo cittadino e solitamente riescono a lasciare le
"sedi" delle loro riunioni pulite, prive di scritte o graffiti ma in compenso,
vi abbandonano i lumicini tipicamente usati nei cimiteri.
Qualche mese fa è accaduto, all'interno dell'ex
"miniera Sant'Arennera" situata nel colle Tuvixeddu, che gli adoratori del
diavolo, dopo un misterioso rituale, hanno dimenticato una decina di steariche e una croce
rubata qualche tempo prima al cimitero monumentale di Bonaria. E' una situazione
allarmante e incontrollabile che a Cagliari va avanti da molto tempo, come una mania che
viene smascherata minimamente dalle TV locali e dai più noti quotidiani.
Tuttavia, le sedi abituali dei satanisti, spesso
sono state identificate dalle forze dell'ordine nelle chiese sconsacrate e nelle cappelle
dei cimiteri situati in molte località dell'isola.
Chi adora il maligno e si riunisce con un gruppo nel
nome di Satana, generalmente riesce a farla franca nel praticare messe nere, per giunta
restando anonimo, mostrando così la tipica caratteristica dei gruppi satanici di Torino o
Bologna di sfuggire alle indagini e agli inventari.
A tal proposito, coloro che decidono di praticare
riti satanici, lo fanno in luoghi lontani da occhi indiscreti ed il sottosuolo
cagliaritano, con le sue grotte e caverne, offre una varietà di luoghi insospettabili
poiché difficilmente percettibili.
Le cavità cittadine, ampiamente studiate dai gruppi
speleologici locali, si compongono d'ipogei umidi, immersi nell'oscurità totale che
favorisce un clima di mistero, solito delle tappe predilette dagli adoratori del diavolo.
Leggende metropolitane credono che il giorno sei e
il giorno nove, siano le date "ufficiali" e propizie per avere incontri con le
forze del male, ed è per questo motivo apparentemente fantomatico, che una tomba scavata
in antichità e attualmente abbandonata all'incuria del tempo e degli uomini, nei pressi
dell'abitato, offre valide possibilità di riuscita.
Per stimolare l'apparizione del demonio oppure la
maledizione di una persona antipatica: incenso, ceri, una bibbia da leggere al contrario e
chissà quale altra stregoneria, sono gli ingredienti fondamentali e tipici del repertorio
del buon satanista.
Fin qui, niente di nuovo, ma quel che allarma è il
criterio adottato da questi strani personaggi per entrare in possesso di oggetti o beni
che spesso vengono sottratti dai cimiteri e dalle chiese sconsacrate come i messali, le
stole, i calici e perfino le ostie da profanare.
Quese pratiche, individuate sulla base dei resti di
rituali documentati all'interno dell'ex ospedale sotterraneo di vico III Merello,
rispecchiano le usanze del satanismo doc che crede nelle stesse configurazioni religiose
del cristianesimo ma le rovescia, recitando al contrario le preghiere in latino,
trasformando i versi del vangelo in bestemmie, procedendo nel rituale in tutte le azioni
cerimoniali con una differenza fondamentale: porre il "principe delle tenebre"
nella più alta sfera dell'adorazione per sostituirlo a Dio.
In questo modo le frange demoniache cercano di
potenziare anche incantesimi di magia nera contro eventuali nemici, assicurandosi perfino
poteri magici per compiere azioni impossibili.
In quest'ottica assai particolare dominata
dall'occultismo, rientra l'assunzione di droghe e di enormi quantità d'alcool che danno
luogo ad atteggiamenti pericolosi e comportamenti autolesionisti.
A questo punto diventa chiara l'interpretazione dei
messaggi lasciati dai bizzarri amanti della Cagliari underground, che nel corso di messe
nere imbrattano le pareti, il pavimento e perfino la volta degli ambienti sotterranei con
spruzzi di vernice rossa spesso contornati dalla scritta "Anatas", che invece
significa satana, o dal 666, il cosiddetto numero del diavolo. (vedi Fotografie "RITI SATANICI")
E' il caso del tunnel trivellato dalla Marina
militare intorno agli anni quaranta davanti a via Sirai.
La cavità si addentra nelle viscere del colle San
Michele per oltre mezzo chilometro, a circa sessanta metri di profondità. In uno dei suoi
cameroni ipogei che offrì riparo dai bombardamenti aerei a molti cittadini, è presente
un'epigrafe con croce nera dipinta in ricordo di un giovane operaio che negli anni
Cinquanta perse la vita durante i lavori per l'ampliamento del sotterraneo da adibire a
polveriera militare.
Nei giorni scorsi, dalla cavità provenivano
strani canti e così è stato in passato. Intorno all'epigrafe che rievoca la
disgrazia è stato collocato un rosario. Per terra si notano i lumicini consumati e sul
muro sono comparse alcune croci disegnate al contrario: inconfondibile segno lasciato dai
satanisti che ancora una volta, hanno agito indisturbati!
Marcello Polastri |