( Vedi "Nuove SCOPERTE!!! )
Il complesso edilizio denominato "La Scala di
Ferro", è uno dei primi alberghi ottocenteschi della Sardegna, costruito nel
quartiere storico cagliaritano "la Marina", tra le vie Torino, Porcile, San
Salvatore, Regina Margherita. Sorge sul Cinquecentesco Bastione "dei morti" o di
"Monserrato", con una imponente facciata che si innalza sul viale Regina
Margherita (lato sinistro per chi sale), sulle antiche mura del quartiere poste
strategicamente a protezione dello stesso davanti alla zona portuale.
Fin dalla metà dell'Ottocento fu utilizzato dalla
Guardia Nazionale come Piazza d'Armi per divenire, nel 1859, lo Stabilimento Balneare
cerruti, dotato di venti vasche per i bagni, in seguito termali. L'ingegnere biellese
Antonio Cerrutti lo progettò e lo costruì a sue spese, ottimista per l'ubicazione in una
città, allora come oggi, carente di bagni pubblici.
All'anno di inaugurazione (1869), risalgono le due
torri merlate, gioielli dello stile Neogotico, mentre sul finire dello stesso secolo venne
costruito l'avancorpo centrale interno, che si affacciava su un fantastico giardino
alberato, ricco di antichità e opere d'arte. L'albergo, per mano del ristoratore
Luigi Caldanzano, aprì i battenti nell'ottobre del 1877 ma finì all'asta sedici anni
più tardi, per i debiti accumulati dal cavalier Cerruti.
Qualche tempo più tardi ebbe la meglio l'ingegner
Fulgenzio Setti che appena lo acquistò, introdusse le acque termali nello stabilimento
balneare, ripristinò le piscine e restaurò le strutture alberghiere che nelle stampe
pubblicitarie dei primi del Novecento, mutarono il nome del complesso in "Castello
Setti".
Nel 1921 l'albergo, che si distingueva per il lusso
degli ambienti e per la clientela non di certo raffinatissima, accolse il celebre
scrittore D. Herbert Lawrence che, accompagnato da sua moglie in un lungo soggiorno a
Cagliari, affittò una stanza panoramica dell'avancorpo sul viale Regina Margherita. A
quei tempi un simile edificio rappresentava comunque un vanto in quella Cagliari ricca di
ambizioni, che solo da pochi decenni aveva demolito la sua veste di piazzaforte militare.
Tra i personaggi famosi che soggiornarono nelle sue
stanze ricordiamo lo storico tedesco Teodoro Mommsen (1877), Totò e Carlo Levi.
Nel 1961 la Compagnia italiana "Jolly
Hotels" acquistò l'intero complesso e dopo averlo sottoposto ad un accurato
restauro, lo chiuse misteriosamente qualche anno più tardi.
Dopo lunghi anni di abbandono che hanno segnato un
ingiustificato e crudele degrado, la sorte dell'Hotel è stata decisa il 10 febbraio 1998,
sulla base del progetto presentato dalla attuale società proprietaria che realizzerà, in
accordo con il Comune di Cagliari, la nuova sede della Prefettura con residenza annessa e
sottostanti parcheggi.
Nel mese di agosto 2000, tra accese polemiche di
cittadini, residenti e storici cagliaritani, sono cominciati i lavori di demolizione delle
strutture che hanno di fatto occultato l'avancorpo centrale (visibile nella fotografia),
con le sue eleganti finestre bifore, fregi, lampioni in ferro battuto e decorazioni
scultoree che costituivano il più importante monumento di stile Neogotico del capoluogo
sardo. |