Seminario sugli investimenti in Malaysia

Saluto di apertura al seminario tenutosi presso la CCIAA di Milano il 25 Settembre 1989

cod.: CON.89.A0 .VAR.1

Signor Ministro del Commercio e Industria,
Signor Ambasciatore,
Signori componenti la delegazione economica della Malaysia,
Signore e Signori.

Ci accingiamo ad ascoltare con grande attenzione ed interesse l'illustrazione delle potenzialità economiche e del nuovo piano di sviluppo della Malaysia e delle opportunità che questo Paese offre ai propri partners in affari: nel tradi zionale interscambio commerciale e, soprattutto, nella collaborazione tecnico- economica che si attua attraverso investimenti, creazione di joint-ventures, trasferimenti di tecnologia. Agli operatori economici italiani presenti a questo incontro desidero sottolineare l'alto livello della folta delegazione malese che ci è grato ospitare oggi presso la Camera di Commercio: la guida una si gnora, Datò Seri Rifidah, Ministro del Commercio e Industria e l'accompagnano il signor Mohamed Yaacob ed un'altra signora, Miss Ting, Ambasciatore della Malaysia a Roma. La presenza femminile in un compito tanto importante e delicato definisce chiaramente il ruolo sempre più di primo piano che le donne vanno acquistanto nella società moderna, in tutto il mondo. Gli altri componenti la delegazione sono i responsabili dei più impor tanti settori dell'economia pubblica e privata della Malaysia, e operatori alla testa di realtà produttive di grande interesse per noi italiani. I comparti dei quali ci occuperemo nelle riunioni di oggi sono, infatti, quello agro-alimentare, la lavorazione della gomma e del legno, il tessile, i minerali (in primo luogo lo stagno), gli idrocarburi, la pesca, la chimica-farmaceutica, l'elettronica, i tra sporti, le infrastrutture stradali, il turismo. Tutti settori, insomma, in cui la Malaysia è saldamente presente, soprattutto come Paese produttore di mate rie prime, ed in cui l'Italia è altrettanto saldamente presente come Paese pro duttore di impianti e trasformatore di materie prime. E' dunque auspicabile, ed addirittura necessario, incrementare la già esistente collaborazione ed indivi duare nuove sinergie di sviluppo. L'Italia non figura ancora tra i maggiori partners commerciali della Malaysia, anche se, come membro della Comunità Europea, partecipa all'accordo di cooperazione sottoscritto con i Paesi dell'ASEAN. L'interscambio italo-malese è complessivamente modesto: nel 1988 abbiamo importato per poco più di 386 miliardi (prevalentemente costi tuiti da gomma, legname e stagno) ed esportato per poco più di 120 miliardi (costituiti sostanzialmente da beni strumentali), con un aumento costante del nostro saldo passivo (che è stato corretto soltanto nel corso del 1986 in virtù di una importante cessione italiana di natanti). A fronte di un aumento delle nostre esportazioni inferiore al 10 % si registra un aumento delle importazioni di oltre il 25 %. Le prospettive di sviluppo degli scambi appaiono comunque molto buone, grazie anche agli ottimi risultati economici conseguiti dalla Malaysia nel 1988, che ha chiuso la propria bilancia dei pagamenti con un surplus di circa 2 miliardi di dollari. Paese più vasto dell'Italia, ma con una popolazione che supera di poco i 16 milioni (meno di un terzo di quella ita liana), la Malaysia ha fatto registrare l'anno scorso un andamento particolar mente positivo della propria economia, con una crescita del Prodotto Interno Lordo dell'8 %, in netto miglioramento rispetto al 1987 e ben oltre le previ sioni che indicavano una crescita del pur rispettabile 4 %. Tutto ciò grazie alla stabilità del suo regime politico, all'abbondanza di risorse naturali e ad un settore industriale ben diversificato che ormai contribuisce per il 18 % alla formazione del Prodotto Interno Lordo. L'economia della Malaysia è basata principalmente sul settore primario (agricoltura ed estrazione) che presenta un notevole livello di produttività. Tuttavia, come detto, il Paese fa registrare anche un ragguardevole sviluppo in settori industriali avanzati (quali ad esempio quello dell'elettronica), al punto che oggi la Malaysia è seconda soltanto al Giappone nella fornitura di semiconduttori agli Stati Uniti d'America. Mi sembra, in conclusione, che vi siano tutti i presupposti perchè gli incontri di questa giornata risultino proficui e soddisfacenti per gli operatori italiani presenti e per i nostri graditi ospiti. Ai quali, nel porgere loro il benve nuto a Milano, voglio esprimere la nostra gratitudine per aver scelto la Camera di Commercio quale tramite più adatto per i loro contatti d'affari. Tutto il sistema camerale italiano è molto impegnato nel suo compito istituzionale di agevolare la mondializzazione delle imprese italiane, in specie quelle di di mensioni medie e piccole. La Camera di Commercio di Milano da sola rap presenta il 10 % del complesso di imprese che costituiscono la spina dorsale, la colonna portante dell'economia italiana e le strutture economiche che ope rano nell'area della quale Milano rappresenta idealmente il centro, contribui scono per circa il 25 % alla formazione dell'intero interscambio italiano. Vorrei infine ricordare che l'Unione delle Camere di Commercio Italiane, Unioncamere, della quale il nostro Presidente, dottor Bassetti, è Presidente, sta seguendo in particolare i rapporti con la Malaysia e nel prossimo mese di novembre proprio il dottor Bassetti si recherà a Singapore per intervenire, a nome dell'Eurochambres, sulla cooperazione industriale fra la CEE e l'ASEAN. In questo clima di sviluppo delle relazioni economiche fra la Malaysia e l'Italia sarebbe auspicabile che la Malaysian Industrial Development Authority aprisse a Milano un proprio ufficio per essere ancor più vicino al mondo imprenditoriale milanese ed italiano in generale. Grazie, dunque, Signor Ministro del Commercio e Industria, grazie, amici della Malaysia e .... buon lavoro!