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... je prends le train pour le Bon Dieu
Je prends le train qui est avant le tien
Mais on prend tous le train qu'on peut...
(Jacques Brel)

29 novembre 2002

Ciao Liliana,

dopo un lungo anno di sofferenze, stamane ti sei arresa al terribile male e sei rimasta immobile, in quel letto d'ospedale, senza più alcun cenno di vita. Ed io ti guardavo, senza parole, senza più lacrime.

Avevi tanto pregato Iddio che ponesse fine alle Tue tribolazioni e Lui Ti ha esaudita, chiamandoti a Sè lassù, dove un giorno Ti raggiungerò per continuare la nostra meravigliosa vita in comune.

Avevi lottato con tutte le Tue forze contro la malattia, Ti eri disperata, avevi anche sperato; talvolta Ti eri illusa e avevi cercato di illuderci, ben sapendo che tutto sarebbe stato inutile.

Hai lasciato me, nostro figlio e tutte le persone che Ti hanno amato e che hai amato, quasi in punta di piedi, con grande dignità e con grande pudore, come nel Tuo stile abituale.

Avevi sempre desiderato prendere prima di me quel treno per il Buon Dio, convinta com'eri che io avrei avuto più forza per resistere alla solitudine. Quella era una Tua certezza; non saprò mai se avevi ragione o meno. Ma se la Tua realtà fisica non potrà più essere la compagna dei miei e dei nostri giorni, il Tuo spirito rimane costantemente presente e non mi abbandonerà mai.

Tu sei e sarai sempre viva nei molti ricordi dei tanti anni di vita in comune, nelle infinite grandi e piccole cose che hai amato e che ci circondano, nelle grandi e piccole cose che la vita ancora potrà riservare a chi hai lasciato. Il nostro è un legame indissolubile, contro il quale anche il morbo più crudele nulla può e potrà mai fare.

Riposa in pace e... arrivederci, Liliana.

il Tuo Cesare


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