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Un gran batrace cadde un dì nel litantrace. Forse accadde per distrazione, per confusione non fu, perché altri non veran esseri creati sopra quei prati. Il gran batrace non trova pace uscir voleva, ma non volava, sarrampicava sulla scoscesa ripida riva, ma rotolava in basso, giù, e sanneriva sempre di più. Aiuto chiese al sommo Giove: "Fammi uscire da questinghippo, fammi tornare sopra, sul prato dove si trova il verde stagno dovio mi bagno". Il sommo Giove, dallalto Cielo volse lo sguardo, disse: "Va bene, ora ti aiuto". Stese la mano e con un dito lo spinse in su. Il gran batrace dallora in poi perse la coda, divenne anuro. Il sommo Giove per trarlo fuori con il suo dito lo toccò lì e la coda sparì. |
Qui cè la rocca, il fuso e larcolaio, attrezzi che certo non usa il Notaio, perché son cose da filatrice e di sicuro le usa zia Bice che fila la lana per fare un maglione ad Ildebrando chè un dormiglione che quando si desta dice: "Ohibò, con questo freddo in casa io sto", ma poi sinfila il maglione di lana e con gli amici va per giocare a tana. |
Uovo |
Vento Il vento sè alzato e soffia a perdifiato, si chiama tramontana anche quando il sole alto in cielo brilla. Il vento freddo e forte fa sbattere le porte ed anche le finestre; gonfia i panni stesi, sposta le nubi grigie e lascia il cielo lindo come in un dipinto. Tu tremi per il freddo ed hai la pelle doca e mentre i denti batti, sacciambellano i gatti e non pigliano ratti. |
Oca Unoca bianca che nuota stanca dentro lo stagno, pesca con lesca, o fa il bagno? Il ragno nero che sta sul pero tesse la tela, non vola a vela! A sera il sole dietro il monte lento va giù, la tonda luna piano vien su. La notte fresca scende tranquilla, la luna piena in cielo brilla. Sul prato verde tutto falciato cantano i grilli a perdifiato: " Cri-cri, io son qui, ma tu sei lì ".
Cina |
Prendi la penna o la matita tienila stretta con le tre dita, scrivi veloce o lentamente ciò che ti detta ora la mente. Ma che cosa fai? Ma cosa dici? Non scrivi versi, tu vuoi la bici? Per questa volta io ti perdono: non sei poeta! La bicicletta or io ti dono. Pedala ratto, corri veloce, del grande fiume vai alla foce! E lì nel mare tuffati tosto, poi sulla rena stenditi lesto per riposarti dalla gran corsa. Il sol tramonta, londa soscura: giunge la sera con la frescura. Prendi la bici, fatti coraggio, forza, pedala! Prima che notte fonda diventi ritorna a casa dai tuoi parenti che ti aspettan per festeggiarti con una cena che incomincia con antipasto, primo e secondo, poi torta, frutta, crema e caffè. |
Strada Andando un dì per la mia strada mi ritrovai su una contrada, non era scura, ma assai dura. Dissi: "Ohibò, qui cosa fò? Sono sul ghiaccio, su questa lastra di molto liscia per camminare le giuste scarpe ai piedi non ho. Tornar indietro certo non posso, dovrò per forza saltar il fosso". Guardo vicino, guardo lontano: non vedo fosso, saltar non posso! Perdincibacco, come farò? Se non cè fosso, che salterò? Salto un pasto? Posso provare, uno soltanto non farà male, un po di pancia se nandrà via e più agevole sarà la strada che percorrere dovrò ancora per giungere la dove la meta splende lucente. Faccio due passi: fermo mi trovo a terra seduto. Misi in fallo sul ghiaccio il pie: gran scivolata con gambe in aria! Or son seduto sul freddo ghiaccio: sto meditando su cosa fare: piangere o no? Ridere certo non mi aggrada pur se il male grande non pare. Meglio era assai cadere in mare! |
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"occa" Scrivere voglio una filastrocca che tutte le rime abbia in "occa", incomincio e dico: unalbicocca va dal cestino alla tua bocca. La nella valle cè una bicocca e lacqua di fonte sta nella brocca. Quandè inverno la neve fiocca e la nonna fila con fuso e rocca. Del tovagliolo prendi una cocca e pulisciti per bene la bocca. La filatrice adopra la rocca, ma quando mangia adopra la bocca. Dentro il motore la scintilla scocca, ma il motore è dentro la scocca. Mario in bici la strada imbocca e se vuole fischiare usa la bocca. Mi rendo conto che la filastrocca, è, a dire poco, alquanto sciocca con le rime tutte quante in "occa", quindi la smetto di far tale rima. Prometto e dico che dora in poi le rime potete farle anche voi. |
Filastrocchina, Filastrocchetta: bianca ochetta corri in fretta con la tua fetta di omeletta nel becco stretta. Non aprir bocca, non far quà-qua, mi raccomando, se non vuoi stare a pancia vuota. Gira la ruota, la ruota gira e se non mangi la pancia tira. |
Gufo Un gufo reale, o bubo bubo, in una notte di luna piena simbattè in un gufo comune "Oh! Asio otus - lapostrofò - sei tu allocco o barbagianni?" "Come mi chiami - rispose serio - non conta nulla, sempre son gufo di molto saggio mentre invece tu sei allocco non poco sciocco". |
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Filastrocchetta, filastrocchina per una bimba molto carina: i tuoi riccioli (i tuoi capelli) sono corvini, (son tutti doro) (son fiamme rosse) la tua vestina è tutta rossa, (è tutta bianca) (è tutta verde) (è tutta gialla) (è tutta rosa) il tuo nasino va all'insù, quando sorridi mostri i dentini: tutti son bianchi, ma quattro sono scappati via: ove sono andati bella bimba mia? |
Tacchina Ogni mattina, appena sveglia, la gran tacchina batteva lali facendo gluglu, poi si scuoteva tutte le piume andando piano ad occhieggiare dentro la cesta chera sullaia. Se cera grano, o insalata, beccava lesta ed era festa. |
Tacchino Ogni mattino, appena sveglio, il gran tacchino - tronfio pennuto - con la sua ruota per farsi bello, andava piano, facendo gluglu, final ruscello che non cè più. Poi lì girava e rigirava con lali giù e la testa su. Pavoneggiava? Tacchineggiava? Io non so dire, lo sai dire tu?
Suo è anche il volume di poesie: "Riflessioni", OTMA, Milano, 2000 |
La rosa è gialla, blu è la grande palla, il papavero rosso sulla riva del fosso. Nel fosso sta la rana nuotando dentro lacqua che scorre chiara e fresca, poi esce e fa crà - crà saltellando qua e la. La lepre che brucava lerbetta del bel prato, allimprovviso scappa correndo sul sentiero. Sul sentiero il prete, con la sua veste nera, cammina lentamente leggendo sul breviario lUffizio della sera. Sera: lento il sole cala dietro il monte io corro con la bici e attraverso il ponte: a casa torno in fretta a farmi una cenetta. |