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Le filastrocche di Francesco Boglione *

Batrace

Un gran batrace
cadde un dì
nel litantrace.
Forse accadde
per distrazione,
per confusione
non fu, perché
altri non v’eran
esseri creati
sopra quei prati.

Il gran batrace
non trova pace
uscir voleva,
ma non volava,
s’arrampicava
sulla scoscesa
ripida riva,
ma rotolava
in basso, giù,
e s’anneriva
sempre di più.

Aiuto chiese
al sommo Giove:
"Fammi uscire
da quest’inghippo,
fammi tornare
sopra, sul prato
dove si trova
il verde stagno
dov’io mi bagno".
Il sommo Giove,
dall’alto Cielo
volse lo sguardo,
disse: "Va bene,
ora ti aiuto".
Stese la mano
e con un dito
lo spinse in su.

Il gran batrace
d’allora in poi
perse la coda,
divenne anuro.
Il sommo Giove
per trarlo fuori
con il suo dito
lo toccò lì…
e la coda sparì.

Rocca

Qui c’è la rocca,
il fuso e l’arcolaio,
attrezzi che certo
non usa il Notaio,
perché son “cose”
da filatrice
e di sicuro
le usa zia Bice
che fila la lana
per fare un maglione
ad Ildebrando ch’è
un dormiglione
che quando si desta
dice: "Ohibò,
con questo freddo
in casa io sto",
ma poi s’infila
il maglione di lana
e con gli amici va
per giocare a… tana.






Uovo

La gallina ha fatto l’uovo!
C’è forse qualcosa di nuovo?
Non lo fa quasi ogni dì?
Lo deporrà prima di sera
quando io non sarò più li.
Lo leverà lesta Giannina,
lo metterà nella cestina,
lo berrà domani mattina
sedendosi sulla panchina.

Vento

Il vento s’è alzato
e soffia a perdifiato,
si chiama tramontana
anche quando il sole
alto in cielo brilla.
Il vento freddo e forte
fa sbattere le porte
ed anche le finestre;
gonfia i panni stesi,
sposta le nubi grigie
e lascia il cielo lindo
come in un dipinto.
Tu tremi per il freddo
ed hai la pelle d’oca
e mentre i denti batti,
s’acciambellano i gatti
e… non pigliano ratti.
Oca

Un’oca bianca
che nuota stanca
dentro lo stagno,
pesca con l’esca,
o fa il bagno?

Il ragno nero
che sta sul pero
tesse la tela,
non vola a vela!

A sera il sole
dietro il monte
lento va giù,
la tonda luna
piano vien su.

La notte fresca
scende tranquilla,
la luna piena
in cielo brilla.

Sul prato verde
tutto falciato
cantano i grilli
a perdifiato:
" Cri-cri, io son qui,
ma tu sei lì ".


Cina

Filastrocchina,
filastrocchetta,
vien dalla Cina
con la barchetta,
lei è carina,
ma smorfiosetta:
ha nel nasino
una… puzzetta!
Se qui finisce
filastrocchina,
fin dove giunge
filastrocchetta?

Penna

Prendi la penna
– o la matita –
tienila stretta
con le tre dita,
scrivi veloce
– o lentamente –
ciò che ti detta
ora la mente.

Ma che cosa fai?
Ma cosa dici?
Non scrivi versi,
tu vuoi la bici?

Per questa volta
io ti perdono:
non sei poeta!
La bicicletta
or io ti dono.

Pedala ratto,
corri veloce,
del grande fiume
vai alla foce!
E lì nel mare
tuffati tosto,
poi sulla rena
stenditi lesto
per riposarti
dalla gran corsa.

Il sol tramonta,
l’onda s’oscura:
giunge la sera
con la frescura.
Prendi la bici,
fatti coraggio,
forza, pedala!

Prima che notte
fonda diventi
ritorna a casa
dai tuoi parenti
che ti aspettan
per festeggiarti
con una cena
che incomincia
con antipasto,
primo e secondo,
poi torta, frutta,
crema e caffè.
Strada

Andando un dì
per la mia strada
mi ritrovai su
una contrada,
non era scura,
ma assai dura.
Dissi: "Ohibò,
qui cosa fò?
Sono sul ghiaccio,
su questa lastra
di molto liscia
per camminare
le giuste scarpe
ai piedi non ho.
Tornar indietro
certo non posso,
dovrò per forza…
saltar il fosso".
Guardo vicino,
guardo lontano:
non vedo fosso,
saltar non posso!
Perdincibacco,
come farò?
Se non c’è fosso,
che salterò?
Salto un pasto?
Posso provare,
uno soltanto
non farà male,
un po’ di pancia
se n’andrà via
e più agevole
sarà la strada
che percorrere
dovrò ancora
per giungere la
dove la meta
splende lucente.
Faccio due passi:
fermo mi trovo
a terra seduto.
Misi in fallo
sul ghiaccio il pie’:
gran scivolata
con gambe in aria!
Or son seduto
sul freddo ghiaccio:
sto meditando
su cosa fare:
piangere o no?
Ridere certo
non mi aggrada
pur se il male
grande non pare.
Meglio era assai
cadere… in mare!

"occa"

Scrivere voglio una filastrocca
che tutte le rime abbia in "occa",
incomincio e dico: un’albicocca
va dal cestino alla tua bocca.
La nella valle c’è una bicocca
e l’acqua di fonte sta nella brocca.
Quand’è inverno la neve fiocca
e la nonna fila con fuso e rocca.
Del tovagliolo prendi una cocca
e pulisciti per bene la bocca.
La filatrice adopra la rocca,
ma quando mangia adopra la bocca.
Dentro il motore la scintilla scocca,
ma il motore è… dentro la scocca.
Mario in bici la strada imbocca
e se vuole fischiare usa la bocca.
Mi rendo conto che la filastrocca,
è, a dire poco, alquanto sciocca
con le rime tutte quante in "occa",
quindi la smetto di far tale rima.
Prometto e dico che d’ora in poi
le rime potete farle anche voi.
Ochetta

Filastrocchina,
Filastrocchetta:
bianca ochetta
corri in fretta
con la tua fetta
di… omeletta
nel becco stretta.
Non aprir bocca,
non far quà-qua,
mi raccomando,
se non vuoi stare
a pancia vuota.
Gira la ruota,
la ruota gira
e se non mangi
la pancia… tira.
Gufo

Un gufo reale,
o “bubo bubo”,
in una notte
di luna piena
s’imbattè in
un gufo comune
"Oh! “Asio otus”
- l’apostrofò -
sei tu allocco
o barbagianni?"
"Come mi chiami
- rispose serio -
non conta nulla,
sempre son gufo
di molto saggio
mentre invece
tu sei allocco
non poco sciocco".
Bimba

Filastrocchetta,
filastrocchina
per una bimba
molto carina:
i tuoi riccioli
(i tuoi capelli)
sono corvini,
(son tutti d’oro)
(son fiamme rosse)
la tua vestina
è tutta rossa,
(è tutta bianca)
(è tutta verde)
(è tutta gialla)
(è tutta rosa)
il tuo nasino
va all'insù,
quando sorridi
mostri i dentini:
tutti son bianchi,
ma quattro sono…
scappati via:
ove sono andati
bella bimba mia?
Tacchina

Ogni mattina,
appena sveglia,
la gran tacchina
batteva l’ali
facendo gluglu,
poi si scuoteva
tutte le piume
andando piano
ad occhieggiare
dentro la cesta
ch’era sull’aia.
Se c’era grano,
o insalata,
beccava lesta
ed era festa.
Tacchino

Ogni mattino,
appena sveglio,
il gran tacchino
- tronfio pennuto -
con la sua ruota
per farsi bello,
andava piano,
facendo gluglu,
fin’al ruscello
che non c’è più.
Poi lì girava
e rigirava
con l’ali giù
e la testa su.
Pavoneggiava?
Tacchineggiava?
Io non so dire,
lo sai dire tu?



* Poesie di Francesco Boglione sono presenti da anni nella più prestigiosa e diffusa antologia poetica italiana: "L'Agenda dei Poeti".

Suo è anche il volume di poesie: "Riflessioni", OTMA, Milano, 2000

Staffetta

La rosa è gialla,
blu è la grande palla,
il papavero rosso
sulla riva del fosso.

Nel fosso sta la rana
nuotando dentro l’acqua
che scorre chiara e fresca,
poi esce e fa crà - crà
saltellando qua e la.

La lepre che brucava
l’erbetta del bel prato,
all’improvviso scappa
correndo sul sentiero.

Sul sentiero il prete,
con la sua veste nera,
cammina lentamente
leggendo sul breviario
l’Uffizio della sera.

Sera: lento il sole
cala dietro il monte
io corro con la bici
e attraverso il ponte:
a casa torno in fretta
a farmi una cenetta.

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