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Ghirlanda

Considerazioni sul Pit-Bull e sulle proposte di legge relative ai cani pericolosi

In Italia da alcuni anni a questa parte si sta discutendo a riguardo di alcune razze canine riconosciute e non,considerate,a torto,pericolose per l'uomo. La razza maggiormente incriminata all'oggi è l'American Pit-Bull terrier o Pit-Bull. Questa razza,ha contribuito alla creazione dell' American Staffordshire Terrier. Presenta delle doti caratteriali e psicofisiche eccezionali,queste doti però non si discostano dalle potenzialità di altri terriers appartenenti al tipo "bull" (American Staffordshire Terrier,Bull Terrier, Bull Terrier Miniature,Staffordshire Bull Terrier).Non bisogna dimenticare che,questi animali,sono stati selezionati all'inizio non solo per il combattimento fra cani ma anche per la caccia ai nocivi,le cui dimensioni variavano in base alla fauna selvatica presente nella patria di origine. Non mi addentro nelle varie ipotesi più o meno valide a riguardo delle razze che hanno contribuito alla creazione del Pit-Bull,ma mi sembra doveroso citare il nome di alcuni allevatori passati alla storia: John P. Colby,William Lighter,Bob Hemphill,Bob Wallace,Earl Tudor,Harry Clark,Al Brown,Joe Corvino. Essendo stati selezionati per il combattimento e per la caccia ai nocivi questi cani presentano una notevole aggressività verso ogni tipo di selvatico,e,se non sottoposti ad un training di condizionamento,attaccheranno con una spiccata aggressività qualsiasi animale che si porterà a tiro delle loro mandibole. Avendo contribuito alla loro creazione sia delle razze di derivazione molossoide,sia dei terrier,essi hanno acquisito delle caratteristiche caratteriali comuni alle razze di origine. Più precisamente dai molossoidi hanno acquisito una notevole presa mascellare e un coraggio non comune,mentre dai terrier hanno ereditato l'aggressività e l'istinto predatorio.Detto questo molto del comportamento dell'animale dipende dal proprietario,e,dagli allevatori che se esercitano una selezione morfologica e caratteriale corretta forniscono un cane equilibrato e non pericoloso.E' ormai da più di 10 anni che seguo questa razza e che confronto le mie idee con: colleghi americani, giudici internazionali di cani,allevatori e appassionati. Per quel che riguarda la capacità di capire e interpretare il "modus operandi"di questi cani ho riscontrato fra i colleghi italiani una notevole disinformazione legata probabilmente a una scarsa conoscenza della razza e del carattere che li spinge in buona fede a definire questi cani come animali pericolosi e imprevedibili non solo per gli estranei ma anche per i proprietari. Questi cani,se non condizionati ad attaccare l'uomo,fuori dal loro territorio,tendono ad avvicinarsi a lui con franchezza e senza diffidenza,hanno un ottimo rapporto con i bambini di casa e una sopportazione notevole al dolore (caratteristica comune a molti molossoidi e agli altri cani di tipo "Bull"),che gli permette di sopportare le manualità maldestre dei bambini. E' dal 1992 che allevo American Staffordshire Terrier un cane molto simile come struttura e carattere al Pit-Bull,tanto che alcuni allevatori negli Stati Uniti forniscono i cuccioli con la doppia registrazione (AKC e UKC o ADBA). Potrei raccontare parecchi aneddoti relativi a questa razza,ma volutamente non lo faccio,perché potrebbe sembrare a torto una difesa dettata più dalla passione che dal buon senso. Purtroppo queste razze dotate di queste peculiari caratteristiche tendono oggi ad attirare delle persone frustrate e senza scrupoli che si avvicinano a questi cani non con spirito cinofilo ma con altri intenti. E'a causa di questi individui che una razza rischia di essere bandita.Alcune nazioni europee sulla spinta di movimenti popolari hanno effettuato delle scelte politiche per molti versi discutibili a mio parere. Per esempio l'Inghilterra ha imposto la castrazione degli animali già presenti sul territorio e ha imposto il blocco dell'importazione per questa razza. Io sono convinto che una politica del genere non sia così fattibile in Italia per due motivi. 1° Ho ricevuto io stesso delle telefonate da parte di persone che sapendo che allevavo dei cani strutturalmente simili mi chiedevano se avevo dei certificati E.N.C.I. da vendere. 2° Non abbiamo delle strutture idonee ad esercitare i controlli sul territorio. Mi sorprende come nel paese d'origine di questa razza,non si sia agito con delle misure restrittive estreme come nella evoluta Inghilterra,abbiamo avuto solo degli eventi sporadici di controllo in alcuni sobborghi metropolitani . Probabilmente per il motivo che se osserviamo i casi di aggressione a persone da parte dei Pit-Bull e li confrontiamo con altre razze appartenenti ai gruppi 1° e al gruppo 2° secondo le suddivisioni dell' E.N.C.I. facendo i dovuti raffronti in base alla concentrazione numerica dei soggetti noteremo che la percentuale di aggressioni non sarà sicuramente più elevata rispetto ad altre razze. E' anche vero che i mezzi d'informazione devono vendere. E se la popolazione è interessata a certi avvenimenti essi li mettono maggiormente in risalto. Io stesso ho visto,a volte,foto e filmati in cui venivano presentati come Pit-Bull cani che potevano ricordarli solo lontanamente.Sarebbe dunque un peccato bandire,o,imporre la sterilizzazione con la scusa di limitare il giro di combattimenti clandestini. Bisogna ricordarsi che ci sono altre razze che possono svolgere la stessa funzione altrettanto bene,e,allora come ci comporteremo con i: Dogo Argentino,Rottweiler,Bull Terrier,etc.? E' interessante notare come su queste posizioni estreme si stia movendo oggi la Germania dove in alcune regioni a causa di aggressioni avvenute di recente che hanno colpito in maniera molto forte la popolazione si sia deciso di bandire non solo il Pit-Bull ma anche l'American Staffordshire e lo Staffordshire Bull Terrier. La politica di azione di queste regioni è di promuovere a livello nazionale una campagna contro queste razze volta a determinarne la totale scomparsa dal territorio nazionale. Ancora una volta si risolve il problema nel modo più semplice e comodo facendo pagare le colpe dell'uomo all'animale senza invece punire i comportamenti sbagliati del proprietario che non si rende conto che il cane da lui tenuto non è un pupazzo privo di personalità e istinti atavici e che anche se è buono con lui non è detto che non lo sia con gli altri (uomini o animali).

Lucio Vianello

Muttley
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