Il mio Salento |
|||||||||||||||||||
Lecce
|
Oltrepassata la « Porta », che è decorata da varie sculture, si entra, ormai nella Città Vecchia, nella lunga e stretta Via Libertini, dove già appaiono alcuni interessanti esemplari del famoso e Barocco Leccese ». |
Sono:
la Chiesa del Rosario, dell'architetto leccese Giuseppe Zimbalo (1691), detto « lo Zingarello », sontuosamente decorata sia all'esterno che all'interno;
le
Chiese di Sant'Anna e
dell'Assunzione, e
la
Chiesa di Santa Teresa,
dalla grandiosa facciata a colonne corinzie.
Poco oltre si raggiunge il monumentale ingresso della bellissima Piazza del Duomo, interamente circondata da edifici barocchi che formano un complesso quanto mai suggestivo ed armonioso.
Sulla sinistra, si eleva l'imponente e slanciato campanile (alto m 68,38) eretto dallo Zimbalo, cui segue la facciata secondaria del Duomo, fastosa di ornamenti barocchi. Il Duomo (1659-1670), anch'esso opera dello Zimbalo, ha nell'interno altari ricchissimi e prospetta con l'austera facciata principale su una piazzetta alla quale fanno da sfondo, sugli altri lati, le ariose logge ad archi del Palazzo Vescovile.
Contiguo a questo si allunga, sul lato destro della Piazza del Duomo,
il magnifico Palazzo
del
Seminario, eretto nel 1709 su disegno dell'architetto leccese Giuseppe
Ha due ordini di leggiadre finestre ed un bel portale coronato da una
loggia.
Nel cortile interno di questo palazzo, si ammira un grazioso pozzale barocco
Piu
avanti si esce nella centrale Piazza Sant'Oronzo dove si trovano
raccolti alcuni dei più
insigni monumenti di Lecce.
La vasta piazza è occupata nel mezzo dalla cavità dell'Anfiteatro Romano (del sec. II dopo Cristo), con i resti dell'arena e delle gradinate inferiori e con qualche poderoso piilastro della cinta esterna. |
Presso la curva dell'anfìteatro sorge il Palazzo del Seggio, o Sedile (l'antica sede del Comune), massiccia costruzione del 1592 con una graziosa loggia al piano superiore e con due ampie arcate gotiche a pianterreno.
Nell'agosto del 2000 e precisamente nella settimana di Ferragosto è stato inaugurato l'anfiteatro completamente restaurato e messo a nuovo. Noi abbiamo partecipato ai preparativi della festa avvenuta poi la sera con la partecipazioni di numerosi membri della politica e dello spettacolo.
Esso
è affiancato dall'ex Chiesa di San Marco, costruita, nel
1543, dalla colonia veneziana di Lecce e che presenta un bel portale adorno
di rilievi, sovrastato da un rosoncino.
Davanti al Sedile sorge la Colonna, di Sant'Oronzo, eretta nel
1666 dallo Zimbalo per un voto espresso dai Leccesi durante la peste del
1656.
Il fusto marmoreo della colonna proviene da Brindisi, dove segnava, con
un'altra colonna, il termine dell'antica Via Appia.
La gigantesca statua in rame sopra la colonna raffigura il Santo Patrono
della città.
Raggiunto il lato della piazza dove s'innalza la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, una breve via guida al castello, vasto edificio trapezoidale con possenti baluardi angolari a forma di lancia, fatto costruire, nel secolo XVI, da Carlo V.
Nella vicina Piazza Vlttorio Emanuele sorge l'elegante, barocca Chiesa di Santa Chiara, di Giuseppe Cino e, poco piú in là, gli scavi del Teatro Romano (del II secolo d.C.), che hanno rimesso in luce alcune gradinate e i pavimenti dell'orchestra e della scena.
Poco
oltre, in Via Umberto 1, si trova la piú celebre e stupenda
creazione del Barocco Leccese: la
Chiesa
di Santa Croce, costruita dal 1548 al 1646 e dovuta, in gran parte,
all'ingegno dello Zimbalo.La
prima impressione che si ha della facciata di questa chiesa, è
veramente sbalorditiva. Misurata,
se non sobria, nella parte inferíore, dove si alzano le sei robuste
colonne e si apre l'ornato portale, la facciata è occupata,
nella sua parte centrale ed in quella superiore, da un tale fasto
di decorazioni che non si può fissare lo sguardo senza sentirsi
smarriti.
Bisogna prima capire la bellezza architettonica dell'insieme ed osservarne la composta eleganza, per poi passare all'esame dei particolari, ognuno dei quali ha qualcosa di suo da dire, pur senza offendere l'armonia dell'edificio.
Al di sopra dei portali, l'esuberante decorazione della facciata, raggiunge il parossismo. Di piú e di meglio non si poteva fare. Il fregio della trabeazione, per esempio, non potrebbe essere piú ricco: animali, figure umane, composte negli atteggiamenti piú bizzarri, stanno quasi a gomito, mentre dagli angoli dell'arioso balcone, si alzano pomposi vasi fioriti.
L'interno
è sereno, composto, sorridente; le navate si alzano altissime,
sormontate dalla grande cupola, le volte a crociera si congiungono
con singolare eleganza, le colonne si aprono in capitelli della piú
originale bizzarria.
Negli altari, sorretti da solenni colonne tórtili, il fasto della decorazione si manifesta con una profusione che sbalordisce e nello stesso tempo entusiasma. |
Contiguo alla Basilica di Santa Croce (e degno di starle a fianco per la sua regale magnificenza) si allunga il Palazzo del Governo, ex convento dei Padri Celestini, anch'esso creato dagli Zimbalo (1.659-1695) verso la fine del Seicento.
Degna di ammirazione è la fastosa facciata ornata da ricche finestre.
Nel vasto cortile del palazzo, in fondo a sinistra, è il Museo Provinciale che, istituito nel 1868 dal duca Sigismondo Castromediano, da Cavallino (Lecce), è il piú vecchio museo della Puglia.
Vi si ammirano in otto sale: preziose collezioni di vasi rinvenuti negli scavi di « Rudiae » e gruppi di vasi àpuli, áttici e lucani provenienti da altre zone della regione; raccolte di iscrizioni messàpicbe, romane e bizantine; statuette, terrecotte e sculture che ornavano l'Anfiteatro e il Teatro Romano di Lecce; oggetti d'oro, bronzi, monete; quadri di pittori veneti del Cinquecento e, infine, ceraniche, vetri di Murano, avori, smalti, mobili intarsiati.
Oggi è: |
I
miei siti
|
La smorfia Napoletana |
L'altra Smorfia |
Cartoni animati |
Il mio sito |
Stranezze |
Telefilm americani |
I
siti degli amici
|