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Laghi Alimini

Scendendo verso Otranto, la terra si ricopre di pullulante sassaiola. E' di nuovo la Puglia arida, la Puglia delle solitudini desertiche, specie di pelle di leopardo dal fondo brunastro maculato di bianco.

Poi il paesaggio muta ancora. Sterminati campi bonificati si susseguono per chilometri e chilometri, e il terreno appare verdeggiante, disseminato di piccoli dadi bianchi (le casette dei coloni), finché ci mostra la linea grigio-azzurra di un lago segreto nella sua luce: è il Lago Alímini Grande, disteso come un pavimento di vetro fra una pineta e la campagna. Ed è bello percorrerne le rive coperte di verde, e le terre variamente coltivate che lo circondano.

Non doveva essere cosí una ventina di anni fa, ai tempi in cui tutta questa plaga era ancora nuda terra improduttiva, una landa abbandonata alla malaria.

Oggi si vedono acquedotti, strade, canali d'irrigazione, nuove case per i contadini, ambulatori e ordinate piantagioni.

Piú avanti, ma dalla strada litorale non si scorge, è il Lago Alímini Piccolo congiunto da un canale al Grande.

Il luogo è meta preferita dai turisti che visitano il territorio salentino, nella provincia di Otranto, sia per le spiagge che per gli aspetti caratteristici della costa. A pochi chilometri sorge l'accogliente Villaggio Mediterranee costruito sul fiordo detto Torre di Santo Stefano. Tra l'altro va notato come tutto il tratto di questa costiera otrantina presenta diversi fiordi, formati attraverso la secolare erosione delle rocce.

Le grotte e le insenature della zona sono visitabili soltanto accedendovi dal mare, anche con piccole imbarcazioni.

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