Percorre
ripetutamente lisola, il più delle volte a piedi, raccogliendo uninfinità di
campioni quali, rocce, minerali e fossili, realizzando un interessante Museo presso
lUniversità di Cagliari, le difficoltà nel far giungere campioni al Museo furono
grandi, i mezzi di trasporto erano rari e le strade impervie, nonostante tutto riuscì a
far arrivare campioni di notevoli dimensioni e rarità. Il Museo, dopo la sua morte venne
in parte smontato e manomesso ed il materiale da lui raccolto andò in parte disperso,
resta a testimonianza il martello con il quale egli batteva la roccia. Il Gennargentu era la
sua meta preferita, ma non disdegnava le puntate in Gallura, terra che aveva
visitato diverse volte per studio, e soprattutto Cala Francese e Caprera
nellArcipelago di La Maddalena dove si recò diverse volte per incontrare il suo
amico Giuseppe Garibaldi. La grande purezza danimo e la cordialità nei
rapporti con il prossimo hanno portato Lovisato ad essere apprezzato anche
allestero, anche se la sua vera patria restava "lisola bella".
Giunto al tramonto della sua laboriosa esistenza, muore a Cagliari il 23 febbraio del
1916, per sua espressa volontà volle che dopo la sua morte la tomba fosse ricoperta da un
masso di granito dellisola di Caprera. Restano gli scritti elencati in parte nella Bibliografia e
la foto di apertura di questa pagina quale omaggio di riconoscenza verso lo scienziato. |