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Le Centinaia di
migliaia di turisti che visitano ogni anno l'Africa nera più che dalla storia e dalla
ricchezza culturale, sono attratti dalla natura integra e bellissima che rappresenta
l'immagine più nota del continente. I più bei parchi naturali del mondo, gli ultimi
luoghi selvaggi del pianeta, lo zoo più grande del mondo, il paradiso esclusivo di
milioni di animali, la natura più affascinante e amata, e così via. Le definizioni
entusiastiche per definire i parchi africani non si contano e sono il segno
dell'ammirazione che suscitano in chi ha la fortuna di visitarli, magari al di fuori dei
consueti percorsi turistici.
Il Parco di Niokolo Kobasi |
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Si estende per
90.000 ettari nel Senegal Orientale, sui primi contrafforti del Fouta Djalon, tra
Tambacounda e il confine con la Guinea. La superficie protetta comprende due diversi
habitat, la savana e la foresta, nei quali si trova la più grande concentrazione di
mammiferi dell'Africa Occidentale. Si contano 350 elefanti, un migliaio di ippopotami e
più di 50.000 antilopi oltre a centinaia di leoni, leopardi, coccodrilli. I turisti
frequentano soprattutto la zona degli stagni di BangarÈ dove si possono facilmente
osservare gli animali che la sera si recano all'abbeverata. |
IL Parco di
Djoudi |
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nel nordest del
paese, È la settima riserva mondiale per varietà ornitologica. Le acque del fiume
Senegal, le paludi, gli isolotti sabbiosi offrono ospitalità a circa due milioni di
uccelli appartenenti a 180 specie diverse tra fenicotteri, aironi, gru, marabù,
pellicani, anatre, etc. Molte sono le specie migratorie che durante l'estate si
trasferiscono in diversi paesi europei. Una buona organizzazione consente ai turisti di
raggiungere le postazioni nel parco da cui è più facile osservare gli uccelli nel loro
ambiente naturale senza disturbarli. |
lL Parco
Nazionale della Bassa Casamance |
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si trova nella
zona sudùoccidentale del paese, dove le abbondanti piogge hanno consentito lo sviluppo
rigoglioso della foresta che si presenta intatta con le sue numerose specie vegetali tra
cui spicca la palma da olio. I numerosi canali che attraversano il parco ne consentono la
visita utilizzando delle piroghe, un modo inconsueto per osservare alcuni mammiferi come i
bufali, i leopardi o le linci. |
Il Parco
Nazionale di Komoè |
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situato
parecchie centinaia di chilometri a nordùest di Abidjian, prende il nome dal fiume
omonimo che lo attraversa. Il parco È il più esteso dell'Africa Occidentale e nonostante
sia attivamente protetto i bracconieri sono riusciti a decimare gli animali, per cui non
sempre si È abbastanza fortunati da vedere le specie di cui È segnalata la presenza; in
particolare sono diventati piuttosto rari i leoni, i bufali e gli elefanti. E' abbastanza
facile, invece, osservare gli ippopotami, soprattutto se si partecipa ad una escursione in
piroga lungo il fiume Komoè. |
Il Parco
Nazionale della W. |
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Il nome curioso
deriva dal fiume Niger che attraversa il parco con una doppia ansa creando appunto una W.
L'ambiente naturale È costituito prevalentemente dalla savana, ma lungo i corsi d'acqua,
dove maggiore È l'umidità, È presente una fitta foresta a galleria. I fiumi Alibory e
Mekrou non si prosciugano completamente neanche durante la stagione secca, divenendo
quindi molto importanti per gli animali del parco che si concentrano in gran numero lungo
le rive; leoni, linci, ghepardi, antilopi, bufali sono presenti in numero elevato. Nel
parco vivono anche numerosi cinghiali selvatici e diverse specie di scimmie. Gli ambienti
umidi sono popolati da coccodrilli, da tartarughe, e da molte specie di uccelli. |
La riserva
faunistica di Nazenga |
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comprende
un'estesa boscaglia, al confine con il Ghana, a duecento chilometri da Ouagadougou. La
riserva naturale ospita la massima concentrazione di animali di tutta l'Africa occidentale
ed È il punto di forza del turismo nel Burkina Faso. Qui, in modo controllato ed
equilibrato, seicento chilometri di piste consentono ai turisti, in gran parte prevenienti
dall'Europa e dal Nordamerica, di rinverdire le antiche emozioni del safari in Africa.
Pagando una cifra che si avvicina ai 10 milioni di lire, i turisti cacciatori possono
effettuare un safari di due settimane durante il quale possono uccidere fino a sei animali
e riportare in patria i "trofei", compresa la pelle. |
l Parco Virunga |
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È situato
nella parte settentrionale del paese, ai confini con la Tanzania, l'Uganda e il Burundi.
Il parco si estende per 800.000 ettari tra il lago Kivu e il massiccio del Ruwenzori (mt
5120) che lo sovrasta con le sue nevi perenni. E' stato istituito nel 1925 ed È gestito
da una società mista zairota e internazionale. La varietà dei paesaggi qui È veramente
impressionante: distese laviche, vulcani, le cascate Rutshuru immerse nella fitta foresta
equatoriale, la savana giallastra, costituiscono una serie di scenari naturali di grande
bellezza.Molto ricca È la fauna. I numerosi leoni del parco trascorrono le giornate
attendendo le prede, soprattutto le gazzelle, qui particolarmente abbondanti, vicino alle
pozze d'acqua. Il parco ospita circa 30.000 ippopotami che possono avvistati con facilità
mentre si bagnano nelle acque del fiume Rwindi. Sulle montagne esiste una nutrita colonia
di gorilla. Queste grandi scimmie antropomorfe, arrivano ad avere un'altezza di circa due
metri, vivono in branchi e seguono una dieta strettamente vegetariana, ogni giorno
ingeriscono trenta chili tra germogli e foglie. I gorilla sono cacciati sia dagli
indigeni, che ne mangiano la carne, sia dai cacciatori di frodo che li vendono agli zoo e
ai musei. Sembra che anche molti turisti non disdegnino l'acquisto di un giovane gorilla o
addirittura di parti di esso. Si calcola che un gorilla giovane può essere venduto anche
a 60 milioni di lire e ciò spiega le difficoltà che si incontrano nel combattere
l'illegale commercio. A causa della caccia questi animali hanno rischiato l'estinzione, ma
si È provveduto a proteggerli con maggiore efficacia grazie agli studi e alla campagna di
sensibilizzazione promossa da Diane Fossey, di recente scomparsa, a quanto sembra
assassinata proprio dai bracconieri. |
Il Parco
Nazionale dei Vulcani |
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È situato
nella parte nordùoccidentale del paese e rappresenta la prosecuzione, nel territorio del
Ruanda, del Parco Nazionale Virunga. Si tratta di un parco di alta montagna i cui scenari
paesaggistici sono tra i belli del continente. Le terre basse del parco, sovrastate da
alte cime, come il Kaisimbi (4507 mt), il Visoke (3711 mt) il Muhavura (4127 mt), sono
ricoperte da una foresta fitta e lussureggiante in cui vivono 150 specie di uccelli. Oltre
i 2500 metri di altitudine la foresta cede il posto al bambù mentre a quote ancor più
elevate domina la vegetazione afroùalpina, costituita da muschi e licheni. Base di
partenza per raggiungere le zone più elevate del parco È la cittadina di Ruhengeri; da
qui dopo molte ore di marcia si raggiunge la quota a cui vivono i gorilla di cui oggi si
contano appena 200 esemplari, mentre erano 450 nel 1960. Questi animali, pacifici per
natura nonostante l'aspetto poco rassicurante ed oramai abituati alla presenza umana, si
intrattengono giocherellando con i visitatori. |
Il Tsavo
National Park |
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È una delle
più importanti riserve faunistiche della terra, la strada MombasaùNairobi lo divide in
due parti, Tsavo Ovest e Tsavo Est. Quest'ultima È senz'altro la più interessante ed È
attraversata dal fiume Galana; la zona a nord del fiume non È attualmente accessibile ai
turisti che devono limitare la loro visita alla zona meridionale. Solo lungo il fiume È
presente della vegetazione a boscaglia, il resto del territorio È ricoperto da una savana
cespugliosa con alberi radi. Dalle sponde del fiume È facile avvistare i coccodrilli e le
molte specie di aironi e trampolieri. I pressi di una diga, quasi completamente
prosciugati dalla siccità, costituiscono il punto migliore per osservare la fauna,
soprattutto all'alba e al tramonto quando zebre, bufali, elefanti e numerosi altri animali
si vanno ad abbeverare. Il parco È famoso per la presenza di un gran numero di elefanti i
quali amano rotolarsi nella terra del parco, ricca di ossido fi ferro, assumendo così uno
curioso colore rossiccio. |
Tsavo ovest
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È meno
selvaggia e meno ricca di animali ma offre ai visitatori numerosi sentieri che portano a
punti di grande interesse paesaggistico come la vista del Kilimangiaro.
Uno dei luoghi
più frequentati del parco È Mzima Springs, dove una camera sommersa permette di
osservare, attraverso spessi vetri, ippopotami e coccodrilli che nuotano sott'acqua e i
cormorani che si tuffano per pescare. |
Amboseli National Park.
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Il Kilimangiaro
con la cima innevata È l'immagine più suggestiva che il parco offre ai suoi visitatori e
ha reso l'Ambosoli È uno dei parchi più frequentati del Kenya. L'Amboseli È situato nel
sud del paese e il periodo tra dicembre e marzo È il migliore per la visita; infatti
nella stagione asciutta molti animali si addensano intorno alle paludi per abbeverarsi ed
È quindi possibile, con una certa facilità, osservare numerosi gruppi di elefanti,
giraffe, gnu, zebre e impala insieme ai molti uccelli, martin pescatori, pellicani e
aironi, frequentatori abituali delle zone umide. Meno frequente È l'incontro con i grandi
mammiferi come leoni, ghepardi e rinoceronti, sottoposti ancora oggi alla caccia illegale
dei bracconieri.Nei pressi dell'abitato di Selengei È possibile incontrare uno dei popoli
più fieri del continente; qui i Maasai hanno scavato alcuni pozzi che utilizzano durante
la stagione asciutta per abbeverare il loro prezioso bestiame.
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Maasai Mara
Game Reserve. |
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Questo parco
rappresenta la naturale continuazione del Serengeti in Kenia ed È, per numero di animali,
il più ricco del paese. Qui È molto facile avvistare i grandi mammiferi e sono
rappresentate praticamente tutte le specie zoologiche del Kenya. Il parco È attraversato
da numerosi corsi d'acqua tra cui il Mara, in corrispondenza dei quali la savana erbosa si
interrompe per fare posto ad una fitta vegetazione boschiva dove spiccano grandi fichi.
Per avere un'idea della ricchezza della fauna del Maasai Mara basta pensare che nei suoi
pianori si muovono all'incirca un milione di gnu, mezzo milione di gazzelle e migliaia e
migliaia fra antilopi, elefanti, bufali e rinoceronti. Nel periodo luglioùnovembre, il
parco È attraversato dalle smisurate mandrie di erbivori migranti provenienti dal
Serengeti che fanno razzia dell'erba fresca appena cresciuta. Una tale quantità di
erbivori naturalmente attrae i predatori, fra cui leoni, leopardi e ghepardi per cui non
È inconsueto assistere a delle scene di caccia. Nel parco È presente anche un piccolo
gruppo, meno di trenta individui, di rarissime antilopi roane.Il Maasai Mara È in pieno
territorio maasai per cui È facile scorgere le loro capanne o incontrarli mentre
pascolano il loro bestiame. |
Il Parco
Nazionale del Lago di Nakuru |
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È situato nei
pressi della città omonima, la terza del Kenya per numero di abitanti. Il territorio del parco corrisponde praticamente al
lago Nakuru, un bacino circondato da terreni intensamente coltivati. Il lago È noto per
la presenza di un gran numero di fenicotteri rosa. Sono talmente numerosi che il lago, se
visto da lontano, sembra aver cambiato colore e "lago rosa" È appunto il suo
soprannome. Quando i fenicotteri prendono il volo tutti insieme l'agitare contemporaneo di
migliaia di ali rosa e nere offre uno spettacolo di incomparabile suggestione. |
IL Kruger National Park |
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È il più
grande parco del Sud Africa ed uno dei più interessanti dell'intero continente. Istituito
nel 1926, porta il nome del presidente boero del Traansval. E' situato nel nordùest del
territorio sudafricano, tra i fiumi Limpopo e Crocodile e il Mozambico. Il Parco È
perfettamente organizzato, servito da due aeroporti, nel suo territorio si snoda una rete
stradale di 2302 km che consente ai turisti, 300 al giorno, di raggiungere in breve tempo
tutti i principali punti di osservazione. Esistono inoltre ben 17 luoghi di sosta
attrezzati con campeggi, bungalow e ristoranti. Nel parco vivono 137 specie di rettili, 33
di anfibi e 40 di pesci. Si possono avvistare con facilità elefanti, leoni, bufali e
rinoceronti ed È presente la più grande concentrazione mondiale di uccelli predatori,
infatti si contano ben 15 specie di aquile. |
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