Palermo

Verso sera il chiaro di luna ci attrasse di bel nuovosulla rada, e ci trattenne ancora a
lungo sul balcone quando fummo tornati.
La luminosità era stupefacente, grandiose la bellezza e la quiete.

J.W.Goethe

Nella costa nord-occidentale della Sicilia, a partire da un golfo chiuso tra due brevi promontori, si allunga verso l'interno una piccola piana, nota come Conca d'Oro, sulla quale si e sviluppato uno dei principali centri culturali e artistici del Mezzogiorno. La città di Palermo è nata come porto nel punto più interno del golfo e si è estesa verso nord, aggirando un ripido rilievo calcareo (il M. Pellegrino), verso l'interno e un po' meno verso sud.palermomondello.jpg (10054 byte)
E' una città interessante, grande, cosmopolita, che nei palazzi, nelle chiese, nelle opere d'arte porta i segni di una storia ricca che l'ha vista capitale di un emirato arabo e di un regno borbonico, alle prese con almeno una decina di culture diverse. Ma altrettanto evidenti sono i segni dell'abbandono in cui versano molte strade e molti edifici, compresi alcuni monumenti di importanza storica. Percorrendo via Alloro, l'arteria principale del vecchio quartiere portuale della Kalsa, si osserva una successione di antichi palazzi, appartenuti all'aristocrazia siciliana, in gran parte fatiscenti, a volte provvisti della sola facciata; unica eccezione il Palazzo Abatellis che, pulito e perfettamente restaurato, ospita la Galleria Regionale della Sicilia. La stessa mitica Conca d'Oro, un tempo celebrata per la sua bellezza, praticamente non esiste più: è stata rosicchiata man mano dalla speculazione edilizia, per cui ville e seconde case hanno quasi sostituito del tutto gli agrumeti che un tempo costituivano la sua ricchezza; inoltre un incendio nell'agosto del '94 ha avuto effetti devastanti su quanto si era provvidenzialmente salvato. Questi sono solo due fra gli esempi dello stato di incuria di cui da molti anni la città soffre, e che trova le sue radici nella storia recente e meno recente, principalmente per la presenza forte di una entità altamente corruttiva come la mafia.palermospasimo.jpg (12060 byte)
Naturalmente, un fenomeno come il turismo risente della situazione appena descritta, e infatti Palermo sconta tutto ciò con un numero di arrivi che non raggiunge le 400.000 unità annue, una cifra che appare bassa rispetto a quanto la città offre.
Per i turisti Palermo è troppo spesso un punto di passaggio per raggiungere altre località dell'Isola, e ciò spiega perché l'aeroporto di Palermo (Punta Raisi) si trovi soltanto al sesto posto, tra quelli italiani, per traffico passeggeri.
La successione di culture ha lasciato una stratigrafia evidente, tanto nell'impianto urbanistico, quanto nell'aspetto di molti monumenti. Un gran numero di edifici, spesso curiosi o unici per storia e stile ( come le chiese con le caratteristiche cupolette rosse dal forte richiamo orientale ) rendono Palermo una città del tutto particolare nell'ambito delle mete turistiche italiane.
Per numero di abitanti (circa 750.000), il capoluogo della Sicilia è la quinta città italiana. La crescita della popolazione è stata particolarmente forte nel dopoguerra ed è stata alimentata anche dai contadini che abbandonavano le campagne dell'Isola. Di conseguenza, negli ultimi decenni la superficie urbana si è concretizzata nella realizzazione di nuovi quartieri popolari (Borgo Nuovo, CEP, ZEN, ecc.), che hanno accolto anche anche i flussi provenienti dal degradato centro cittadino che tende via via a spopolarsi.
La crescita demografica di Palermo non è stata accompagnata da una parallela crescita economica a causa di difetti connaturati nella struttura produttiva cittadina, che tra l'altro vede attiva solo un quarto della popolazione totale. L'economia di Palermo è fortemente rivolta al terziario: l'80% degli occupati lavora in questo settore. A rendere la percentuale così alta concorrono diversi fattori, in particolare il gran numero di occupati nel pubblico impiego e la parcellizzazione del piccolo commercio. Il settore industriale ha un suo punto di forza nella cantieristica ma nel complesso è poco sviluppato.
S. Rosalia è la patrona di Palermo e a lei viene dedicata la festa popolare più importante della città. La celebrazione, che i palermitani chiamano "U festinu", si svolge nell'arco di 5 giorni, dall'11 al 15 luglio; un tempo era molto conosciuta e attirava curiosi e scrittori da tutta Europa, e anche se oggi non è più rinomata come un tempo, è comunque di gran lunga la celebrazione cui i palermitani sono maggiormente legati. Agli inizi del Seicento Palermo fu colpita da una violenta pestilenza. La Santa apparve ad un pescatore e gli rivelò il luogo ove erano nascoste le sue ossa; le reliquie, una volta recuperate, furono portate in processione per la città e presto l'epidemia fu debellata. Da questo episodio prende origine la festa che infatti vede il suo momento più importante nella processione con le reliquie della Santa. Il momento più spettacolare della festa è la sfilata di un carro alto 12 metri che porta la banda musicale e, nel punto più alto, la statua della Santa.
La ricorrenza dei morti, in novembre, a Palermo assume un significato e un aspetto particolari. La festa sembra dedicata in particolar modo ai bambini che vedono riempirsi la città di bancarelle che vendono giocattoli; ciò richiama la credenza popolare secondo la quale la notte i morti tornano nelle loro vecchie case per lasciare balocchi e dolci ai bambini che vi si trovano.

Itinerario

Storia

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