L'acqua

 

Senza cibo si può vivere per un considerevole lasso di tempo, in pratica alcune settimane, ma senz'acqua le possibilità di sopravvivere si riducono a giorni; e più alta è la temperatura meno sono i giorni. 

Circa i tre quinti (60 per cento) del corpo umano sono composti d'acqua, la figura mostra quantità d'acqua presente in una persona del peso di 60 kg. I 36 kg d'acqua sembrano una quantità considerevole, ma la perdita di anche solo una piccola parte che non venga sostituita produce serie conseguenze. In circostanze normali, il volume d'acqua presente nel corpo è mantenuto a un livello costante, e l'acqua perduta viene controbilanciata da altra che si assi mila. In un clima temperato si tratta approssimativa mente di 2,5 l al giorno, mentre nei climi molto caldi la quantità è molto maggiore e può raggiungere i 5-8 l. 

EFFETTI DELLA DISIDRATAZIONE

Se il corpo perde acqua in una misura che va dall'1 al 5 per cento del peso (se si pesa 60 kg ciò andrà dagli 0,6 ai 3 kg), le conseguenze saranno sete, senso di disagio, irrequietezza e vari altri effetti che si sommeranno per produrre una perdita d'efficienza. Le conseguenze qui elencate sono quelle che si presentano quando la disidratazione è contenuta nei suoi limiti inferiori. Se si dovesse perdere altra acqua potrebbero prodursi conseguenze molto serie. 

Il grafico della disidratazione riportato qui accanto (basato sull'opera del dott. E.,F. Adolph, che studiò gli effetti della disidratazione sugli uomini nel deserto) illustra gli effetti prodotti da una crescente perdita d'acqua espressa in percentuale rispetto al peso dei corpo. Il grafico mostra quali sensazioni si proveranno trovandosi a soffrire di scarsità d'acqua,e mostra anche che l'acqua è il più importante elemento vitale. Per sopravvivere bisogna avere acqua,,e bisogna sempre compiere qualsiasi sforzo pur di soddisfare quest'esigenza. Il bisogno d'acqua deve «sempre» avere la precedenza sul bisogno di cibo.

Come prevenire la disidratazione.

Se si vuol mantenere la propria efficienza in un clima torrido, il fabbisogno d'acqua giornaliero non può essere inferiore ai 5 l, mentre in un clima fresco (e anche in uno freddo) è di almeno 2,5 l. Se ci si trova in una situazione che non permette di assimilare queste quantità (e si tratta di quantità minime), bisogna fare tutto il possibile per conservare l'acqua del proprio corpo. 

L'acqua perduta attraverso la traspirazione può essere molta, se ci si muove in un clima torrido, e qualora ci sia poca acqua a disposizione si dovrà ridurre al minimo tale perdita compiendo movimenti lenti, metodici e del tutto privi di fretta. Bisognerà anche stare all'ombra il più possibile e vestiti, o addirittura indossare altri capi di vestiario, se se ne hanno, per ridurre la perdita di acqua che avviene attraverso la traspirazione. 

Tenere i vestiti addosso significa stare scomodi, ma contribuisce a ridurre l'evaporazione del sudore. La traspirazione può diventare un problema anche in un clima,freddo, e svolgendo una dura attività fisica si può perdere una buona percentuale dell'acqua del corpo, a meno che non si stia attenti ai vestiti, cioè togliere degli indumenti quando necessario e tornare a indossarli prima che si verifichi il congelamento. A temperature molto basse, il sudore può gelare, e questa è un'altra buona ragione per fare in modo di controllare la traspirazione. 

METODI PER MANTENERSI FRESCHI

1) State all'ombra e riducete al minimo i movimenti. Se c'è un po' di brezza, tentate, di riposare all'ombra in una posizione che vi permetta di godere anche della brezza. Usate tutti i tessuti o qualsiasi altro materiale a disposizione per erigere un riparo dal sole. 

2) Spostatevi solo se assolutamente necessario, con- centrando gli spostamenti al mattino molto presto, al tardo pomeriggio o alla notte. 

3) Passate sulla faccia, sulla fronte e dietro il collo un pezzo di stoffa imbevuto di acqua di mare, di urina, di lozione dopobarba (è questo un articolo facilmente reperibile nel bagaglio dei passeggeri dopo un incidente aereo). Strofinate negli stessi punti dei vegetali ricchi di linfa precedentemente schiacciati. (Per constatare quanto sia utile quest'accorgimento, provate a strofinarvi sulla fronte la superficie interna di una buccia di un cetriolo appena tagliato.) 

Nove cose da non fare

In una situazione di sopravvivenza il pensiero negativo va scartato. 

Le nove cose da non fare sono tutte in relazione alla necessità di poter disporre d'acqua. 

1) Non bevete acqua di mare, qualunque cosa possiate aver letto, sentito dire o magari pensato. Evitate anche solo di risciacquarvi la bocca, perché la tentazione di buttarne giù « solo un goccio » potrebbe essere troppo grande, cosi come più grande sarebbe il « goccio » successivo, e quello ancora seguente, e così via! Se bevete acqua di mare, il risultato finale sarà uno solo: la morte in un delirio incontrollabile sotto l'imperversare del demone mai soddisfatto della sete! L'acqua del mare può solo sottrarre altra ac qua dal vostro corpo; mai fornirne di nuova. L'acqua di mare non va mai bevuta in nessuna circostanza. che sia o no diluita in altra acqua. 

2) Non bevete urina: comporta lo stesso effetto dell'acqua di mare: aumenta la sete. 

3) Non bevete benzina, olio combustibile, liquido antigelo o alcool. Quando si è tormentati dalla sete si può provare la tentazione di bere liquidi che in circostanze normali non si penserebbe mai di bere. Bevendo uno qualsiasi di questi liquidi al posto dell'acqua si muore in brevissimo tempo. 

4) Non bevete acqua salata, saponosa o, se ottenuta da qualche pianta lattea (a meno che sappiate che non è pericolosa: per esempio, il latte di cocco).Se doveste trovare dell'acqua simile, consideratela come se fosse acqua di mare e cercate di estrarne acqua dolce e potabile.

5) Non bevete acqua appena vi rendete conto di averne a disposizione meno di quella che vi serve. Quindi, se la scorta è ridotta, fate in modo di averne almeno 0,6 l al giorno, a partire dal primo giorno passato senza bere. 

6) Non abbiate paura di bere troppa acqua. Non appena si presenti l'occasione, tentate di bere tutta l'acqua che potete. Potreste sentirvi saturi, ma è un'impressione che passa presto, e il surplus d'acqua immagazzinato nei tessuti del corpo vi idraterà per il periodo massimo permesso dalla vostra situazione. 

7) Non sottovalutate il fabbisogno d'acqua a basse temperature. E' facile convincersi del fatto che in un clima freddo si ha bisogno di poca acqua, ma è un errore da evitare. Bisogna mantenere l'assimilazione d'acqua a un livello adeguato. Nei climi freddi sforzatevi di bere acqua, anche se vi pare di non averne bisogno. 

8) Se avete solo poca acqua, non razionatela. Se vi trovate a disporre soltanto di 1 l d'acqua, bevetelo tutto quando avete sete; tentare di razionarlo non serve a nulla. 

9) Se vi trovate a sopravvivere in un clima torrido e avete meno di 1 l d'acqua al giorno, non ingerite cibo. Se disponete di 4 l al giorno potete mangiare dei carboidrati come biscotti e dolci. Le proteine (carne, pesce, crostacei, formaggio, fagioli, piselli) consumano molta acqua durante la digestione, e quindi non bisogna mangiarne finché non si disponga di una scorta d'acqua adeguata.

FONTI D'ACQUA 

Un'ovvia fonte d'acqua è la pioggia, ma se manca un metodo per raccoglierla gran parte va persa. Una leggera depressione scavata nel terreno servirà a conservarne un po', ma se la terra è molto secca o porosa non ne rimarrà molta. Si può ovviare a quest'inconveniente rivestendo la depressione di materiale impermeabile come un foglio di plastica o delle grosse foglie. Se si ha proprio bisogno d'acqua si possono lasciar inzuppare tutti gli indumenti di ricambio per poi strizzarli sopra un recipiente. Nelle regioni boscose a volte si può raccogliere acqua dai tronchi d'albero leggermente inclinati, attorcigliando attorno al tronco una striscia di stoffa (stracciata dagli abiti) e disposta in modo che un'estremità penda verso un recipiente. 

 

Nelle regioni boscose a volte si può raccogliere acqua dai tronchi d'albero leggermente inclinati, attorcigliando attorno al tronco una striscia di stoffa (stracciata dagli abiti) e disposta in modo che un'estremità penda verso un recipiente.

 

 

 

Una fonte d'acqua potabile non altrettanto evidente è la rugiada, ma di notte, nelle zone aride, se ne possono formare quantità considerevoli, soprattutto se la differenza di temperatura tra il giorno e la notte è alta. Anche i grandi prati aperti sono ricchi di rugiada, e trascinandosi dietro un pezzo di stoffa assorbente (a esempio un indumento di cotone) e poi strizzandolo si potrà raccogliere abbastanza acqua. 

Neve e ghiaccio vanno presi in considerazione solo quando non ci si può procurare acqua in nessun'altra maniera. Tramutare neve e ghiaccio in acqua comporta un consumo considerevole di combustibile e, soprattutto nel caso della neve, richiede parecchio tempo. Se si ha la possibilità di compiere l'operazione in un recipiente, si potrà constatare che i migliori risultati si ottengono cominciando a far sciogliere una quantità ridotta per poi aggiungerne altre uguali man mano che si forma l'acqua. 

Il ghiaccio è una fonte d'acqua migliore della neve. Bisogna resistere alla tentazione di succhiare sia il ghiaccio che la neve (se si ha qualche altro metodo per farli sciogliere), perché così facendo si spreca il calore del corpo, mentre l'acqua ottenuta in questa maniera non è mai molta. Se l'acqua ottenuta facendo sciogliere neve o ghiaccio « non sa di niente » è perché non contiene aria in soluzione. Per ovviare a,questo inconveniente si può versare l'acqua da una certa altezza in un altro recipiente, ripetendo l'operazione parecchie volte; oppure la si può aerare mescolandola vigorosamente con un bastoncino.

Acqua dalla terra

La figura mostra i tipi di luogo che possono offrire sorgenti d'acqua . 

L'acqua che cade sulla terra in forma di pioggia o che deriva dallo scioglimento della neve o del ghiaccio non va perduta, ma in genere, mentre cerca la propria strada verso il mare, riappare in vari modi. A volte le falesie presentano uno stillicidio d'acqua sul fronte stesso della falesia o alla base, e con una ricerca accurata si possono scoprire queste perdite, se non addirittura una sorgente. L'acqua che cola scende molto piano, ma se si riesce a localizzare uno di,questi punti di perdita si può approntare una specie di serbatoio a forma di catino in cui raccogliere l'acqua. Ciuffi isolati di vegetazione e macchie di muschio sono spesso indice del lento stillare dell'acqua dalle falesie,e questi punti vanno ben setacciati. 

Le grotte, soprattutto quelle di calcare, che sono formate dall'acqua che scorre, nascondono a volte polle o ruscelli. Bisogna però fare attenzione a non addentrarsi troppo se non si dispone i una luce e i un modo per segnare la strada. 1 torrenti prosciugati e i letti dei fiumi come fonti d'acqua sembrano una delusione, ma molto spesso se ne può trovare scavando senza bisogno di andare in profondità. Si tratta -di scavare nei punti che si presentano umidi o nel punto più profondo del letto del fiume. Un buon posto dove andare a cercare è la parte esterna delle curve seguite dal corso d'acqua quando esso scorre. 

Depurazione dell'acqua per condensazione 

L'acqua del mare, o l'acqua contaminata da sostanze minerali che la rendono non potabile, può,essere depurata in maniera soddisfacente seguendo il metodo illustrato nella figura. 

Come ottenere acqua potabile con un distillatore solare 

Nelle regioni molto aride, l'acqua può essere presente nel terreno o nei vegetali. Può forse sembrare impossibile ottenere acqua in condizioni simili, ma se si ha un foglio di plastica si può costruire un ottimo « distillatore » che ne fornirà una quantità sorprendente. La figura 73 illustra come mettere in pratica questo metodo. 

Acqua dalle piante 

Tralci, radici e rami di alberi contengono spesso un liquido di sapore gradevole che è quasi acqua pura. Per ottenerlo bisogna tagliare pezzi di tralci, radici o rami e tenerli fermi verticalmente. 

E' importante ricordarsi di tagliare via dalla pianta i pezzi (circa 1 m di lunghezza) da cui si vuole bere: se non lo si fa non si potrà bere niente. (Per la stessa ragione per cui si fanno due buchi in una lattina contenente liquidi: uno per far uscire il liquido e uno per far entrare l'aria).

Se il liquido che scorre fuori una volta tagliati i pezzi è latteo, non bisogna berlo: ci sono forti probabilità che sia velenoso e può anche irritare la pelle. Meglio lasciar stare tali piante. Anche se di solito sono i tralci rampicanti a fornire la maggior parte di liquido, le radici di superficie degli alberi possono offrirne una buona scorta. Queste radici si trovano spesso appena sotto la superficie del terreno, anche in zone aride, e dopo averle messe allo scoperto bisogna tagliarle secondo la lunghezza richiesta. Se non ci sono tralci ed è difficile procurarsi le radici, si può ripiegare sui rami degli alberi. Per bere da una qualsiasi di queste fonti basta reclinare la testa all'indietro e tenere in verticale sopra la  allo scoperto bisogna tagliarle secondo la lunghezza richiesta. Se non ci sono tralci ed è difficile procurarsi le radici, si può ripiegare sui rami degli alberi. Per bere da una qualsiasi di queste fonti basta reclinare la testa all'indietro e tenere in verticale sopra la bocca la sezione tagliata della pianta. Il liquido scenderà direttamente in gola. E' meglio evitare, se possibile, di toccare con la bocca l'estremità del tralcio, della radice o del ramo: potrebbe provocare delle irritazioni 

INDIZI DELLA PRESENZA DELL'ACQUA 

Ci sono certe specie di animali, di uccelli e di insetti che non vivono mai distanti dall'acqua e, se se ne vede qualcuno, si può star certi che l'acqua non può essere lontana.

Animali. Sebbene alcuni mammiferi riescano a ottenere umidità dal cibo, per poter sopravvivere la maggioranza di essi ha bisogno dell'acqua. Se doveste imbattervi in una pista battuta di fresco da animali in cui ci siano « segni » recenti del loro passaggio come impronte di zoccoli, foglie parzialmente mangiate o escrementi, è probabile che seguendola arriverete all'acqua. 

Uccelli. Tutti gli uccelli che si nutrono di semi hanno bisogno dell'acqua.  Osservando il volo verso l'acqua, o quello di ritorno da essa, si può riuscire a localizzare la sorgente. 

Insetti. Gli insetti che vivono in comunità, con un più alto grado d'organizzazione, hanno bisogno dell'acqua, e possono perciò indicarvi il punto di raccolta. Le api abbisognano di grossi quantitativi, e dovunque si vedano api, si può star certi che l'acqua non è lontana, anche se la sorgente potrà essere di piccole dimensioni. 

Le formiche non sono mai lontane dall'acqua, e se se ne vede una colonna che entra o che esce dalla cavità di un tronco caduto o di un albero, ci sono buone probabilità di trovare l'acqua. Per accertarsi della presenza o meno dell'acqua si può inserire nella cavità un bastoncino a mo' di scandaglio. Se c'è dell'acqua, la si può estrarre lacerando un pezzo di vestito o usando un fazzoletto, e fissando la stoffa a forma di palla a un'estremità del bastoncino. Poi s'immergerà la palla di stoffa nell'acqua, ritraendola dopo averle dato il tempo d'inzupparsi. (Disponendo di un tubo di gomma, lo si potrà usare per succhiare l'acqua fuori della cavità.) 

L'acqua è vita. La vostra sopravvivenza dipende da questo!