Il fuoco

 

Sin da quando l’uomo ha scoperto il fuoco, si è anche reso conto che esso ha un nemico naturale: l’acqua. 

Per avviare un fuoco partendo da materiali naturali, si deve avere un combustibile asciutto.

                         

I materiali infiammabili che siano anche solo umidi, possono a volte resistere a qualsiasi tentativo di farli bruciare, se si cerca di usarli per avviare un fuoco. Ciò non significa che tutto il combustibile per il fuoco debba essere asciugato, anche se è utile avere una scorta di legna secca per mantenere il fuoco acceso. In primo luogo è cosa fondamentale spendere un po’ di tempo per preparare e organizzare il fuoco, in quanto se è stato mal preparato si sprecheranno solo fiammiferi e materiale utilizzato per la combustione.

 Requisiti per un fuoco riuscito

Un posto adatto dove poter accendere il fuoco con tutto il materiale per poter gestire il focolare.

L’esca: la parte più preziosa del materiale per l’avviamento del fuoco, è indispensabile là dove non si disponga di fiammiferi o di un accendino,ù

I materiali da esca includono: la polvere del legno, l’erba polverizzata secca, una corda o una stringa disfatta, fili tolti da abiti o bende, pezzi di nidi, cotone carbonizzato, ecc..L’esca deve essere quanto di meglio si possa trovare per trasformare le scintille in una fiamma.

Legna minuta: Questa comprende dei minuti ramoscelli secchi, più o meno dello spessore  di un fiammifero da cucina. E’ meglio prendere quelli che si trovano su rami secchi o nei cespugli, mai usare ramoscelli presi per terra potrebbero risultare bagnati, altri tipi di oggetti potrebbero risultare utili quali carte di vario tipo ( non plastificate ), cortecce degli alberi ecc..

Per ultimi ma più importanti ci sono i bastoncini per il fuoco. Per farli è necessario un coltello e una lama da rasoio. Il poco tempo necessario per preparare tre o quattro di questi bastoncini ripagherà lo sforzo richiesto, soprattutto se si dovrà avviare un fuoco sotto la pioggia, anche se vale la pena farli anche quando non piove.

 

Fateli come risulta dalla figura ….. se necessario togliete la parte umida, fino a raggiungere la parte asciutta. Se piove cercate un riparo affinché i bastoncini che state fabbricando si umidificano.

Importante è che sia la legna minuta che l’esca devono essere tenute il più asciutte possibile, e i ramoscelli secchi devono essere tenuti sotto gli abiti per essere sicuri che si mantengano asciutti.

 

Preparazione del fuoco

Dopo aver scelto il posto, si deve ripulire il terreno dal fogliame, della sterpaglia e del materiale infiammabile, tutto questo in un raggio di circa un metro intorno all’area dove si vuole costruire il focolare ( questo lo si deve tener conto soprattutto in zone molto secche con pericoli di incendi ).

 

Fate un focolare con qualunque materiale naturale abbiate a disposizione e cercate di disporlo in modo da creare una base sulla quale il fuoco possa bruciare. Non accendetelo direttamente sul terreno in quanto l’umidità può soffocarlo. La base quindi diventa particolarmente importante su un terreno bagnato o con della neve. Dei grossi rami messi uno accanto all’altro costituiscono generalmente una buona base anche su uno spesso strato di neve.

Prima di accendere il fuoco è buona abitudine accumulare un’abbondante scorta di legno di tutte le grandezze.

I ceppi se troppo lunghi devono, essere spezzati, per essere maneggiati nel miglior modo possibile. Questo lo si può pare con diverse tecniche visualizzate nelle figure….o semplicemente accendendo un fuoco al centro del ceppo stesso.

                           

A questo punto si è pronti per accendere il fuoco.

Tenete in mano una manciate di legnetti sottili e secchi, e se avete dell’esca infilatela all’estremità del fascio. Se usate i bastoncini per il fuoco, teneteli per il fondo, lontano dai trucioli che avete tagliuzzato ( la fiamma sale lungo il bastoncino ) e spingete tutti i pezzetti di esca disponibili sotto i trucioli.

Applicate la fiamma del fiammifero alla fine del fascio o ai bastoncini poi girate finché le fiamme abbiano ben attecchito.Ora appoggiate sul vostro focolare i legnetti infiammati e aggiungete con cura della legna minuta, ammucchiandola a forma di cono. Un po’ alla volta aggiungete altri bastoncini, fin quando sarete certi che il fuoco sia ben acceso e abbia superato il primo stadio.

Quando il fuoco è troppo debole lo si può ravvivare nella misura necessaria, oppure, una volta che sia ben avviato, aggiungere combustibile umido o bagnato.

 

Materiali per accendere il fuoco

 · Fiammiferi. I fiammiferi asciutti, tenuti in un contenitore a prova d’acqua, sono senza dubbio uno degni strumenti di sopravvivenza più utili e preziosi di cui si possa disporre.Ci sono all’occorrenza anche dei trucchetti  utili per raddoppiare la vostra scorta di fiammiferi, attraverso un taglio che divide il fiammifero in due.Bisogna far pratica per riuscire ad accendere poi questi mezzi fiammiferi soprattutto in presenza di vento.

·   Pietra focaia e acciarino. Se ci si trova in una zona dove ci sono molte pietre focaie si disporrà di una notevole fonte di fuoco, ammesso che si disponga di un attrezzo che funzioni da acciarino.La pietra focaia è una pietra scura, grigio – blu, che si trova in zone calcaree. Dando al pezzo di pietra un colpo obliquo col dorso di una lama di un coltello si possono ottenere delle scintille che durino quanto basta per accendere un’esca ben preparata. E inutile aggiungere quanto gioca un ruolo importante l’esca di cui abbiamo parlato poco prima.

                  

                  

·   Perite di ferro e quarzo. Due pezzi di perite di ferro sfregati insieme produrranno anch’essi una pioggia di scintille ardenti che daranno fuoco all’esca già pronta.

·   Permanganato di potassio e zucchero.Il metodo è semplice ed efficace, ma perché riesca il materiale e gli attrezzi dovranno essere perfettamente asciutti. Mescolate circa mezzo cucchiaino di permanganato di potassio con un cucchiaino di zucchero e versate la miscela in una piccola depressione di un pezzo di legno (la si può anche creare con un coltello). Usando un bastoncino appuntito e smussato dello spessore di circa 1cm e lungo 25 o 30 cm, dovete fare attrito fino a produrre calore bastante per far prendere fuoco la miscela. Fate questo mettendo la punta smussata del bastoncino nella miscela e facendola ruotare velocemente tre il palmo delle mani. La fiamma durerà il tempo necessario per poter accendere un’esca o creare un tizzone ardente. (si può utilizzare anche il metodo dell’archetto di cui si tratterà più avanti).

·   Lente di ingrandimento.Il tutto sta nel concentrare i raggi del sole in un unico punto, in questo caso in un’esca i quali produrranno una quantità di calore tale da riuscire ad accendere l’esca stessa. Gli oggetti che possono essere usati come lenti sono molteplici qui di seguito ne verranno elencati solo alcuni: Occhiali, cannocchiali  e mirini a cannocchiale, binocoli, macchina fotografica, ecc..

 

·   L’archetto. L’accendere il fuoco attraverso lo sfregamento di due legni  è forse tra i più antichi metodi (e anche tra i più complessi). Ci sono vari metodi per ottenere la frizione necessaria, uno dei più semplici è forse quello di far ruotare un trapano di legno in una cavità anch’essa di legno. Il trapano viene fatto ruotare mentre su di esso viene mantenuta una pressione costante verso il basso, questo si può ottenere usando i palmi delle mani (molto complesso richiede troppa pratica) o usando un’ archetto. L’archetto  risulta essere il metodo più semplice, purché lo strumento necessario sia preparato con cura. Il trapano  dovrà essere di un legno non resinoso molto secco e duro, questo vale anche per l’asse – base. L’archetto dovrà invece essere molto elastico (quindi un ramo possibilmente verde). Infine la capsula, usata per tenere in mano l’estremità superiore del trapano, può essere una conchiglia marina, o un pezzo di legno o di pietra con una cavità.La corda potrà essere fissata a un’estremità dell’archetto, fatta passare una volta intorno al trapano, e attaccata di nuovo alla parte opposta  dell’archetto per mezzo di un cappio (vedere la figura di seg.).