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Nell’odierno esercito dei fotografi amatoriali esiste anche una discreta schiera di possibili artisti che non possiede neppure un apparecchio fotografico e che si avvale, almeno una o due volte all’anno di macchine monouso o di piccole compatte da poche lire.

Costoro pur sentendo forte il desiderio di fermare il tempo in un click, non hanno seguito la normale evoluzione del fotoamatore, che sfocia nell’acquisto di un’attrezzatura "superiore", e non hanno nemmeno mai insistito più di tanto nell’alimentare la propria passione sopita.

 

Perchè?

La causa di tutto ciò è da ricercarsi, a mio avviso, negli scarsi risultati ottenuti sin’ora;  conseguentemente il pensiero di acquistare una reflex o quant’altro, si è subito spento nel valutare l’investimento di denaro necessario, giustificabile solo da stimoli forti che difficilmente arrivano fotografando di tanto in tanto.

Il vero problema qual’è? I soldi o le capacità?

Per molti le due cose sono strettamente legate tra loro o meglio, le capacità aumentano tanto più se si ha la possibilità di possedere attrezzature sempre più sofisticate.

 

E’ opinione diffusa che senza una buona attrezzatura non si possono ottenere buoni risultati ne gli stimoli necessari per fare di più.

 

Tutto ciò non è sempre vero!

 

È infatti dimostrato che non tutti coloro che sono ben attrezzati ottengono delle buone foto.

Partendo quindi dal giusto presupposto che è il fotografo che fa la foto e non la sua attrezzatura, il Gruppo fotoamatori Azzanesi ha sviluppato una ricerca fotografica utilizzando solo ed esclusivamente macchine monouso (volgarmente dette USA E GETTA).

 

Ciò che si è voluto dimostrare è che se si applicano le prime semplici regole della composizione si migliora sensibilmente l’immagine, certamente non dal punto di vista tecnico ma nel valore del suo contenuto, rendendo più pulito e recepibile il messaggio espresso dall’autore.

Rispettando inoltre i limiti imposti dall’attrezzatura e se possibile usandoli a proprio beneficio, si possono ottenere immagini curate anche tecnicamente raggiungendo quindi un livello più che buono.

 

Uno dei "limiti" che possiamo usare a nostro vantaggio è la pellicola.

Scegliendo infatti la monouso contenente la pellicola più adatta al nostro fabbisogno, agevoliamo le nostre esigenze di ripresa e pilotiamo già in partenza le caratteristiche del risultato (colore, contrasto, nitidezza).

Ricordiamo che la pellicola per la monouso, è la medesima di quella caricata in una reflex135 extralusso e che la stampa standard dei fotolaboratori non fa distinzione di macchine.

 

Allora, cosa aspettate?

 

Da oggi cominciate a fotografare, coscienti che il risultato dipende quasi totalmente da Voi.

Ricordate che usando una monouso si ha il vantaggio di potersi concentrare totalmente sul contenuto della ripresa e sulla sua forma.

A questo punto vorrei dare un consiglio anche a coloro che posseggono già una reflex:

 

ogni tanto, usatela come se fosse una monouso. Non sarà più necessario attendere i risultati della stampa per vedere ciò che avete realizzato, ma ne percepirete il valore nel momento stesso del "click".

 

Semplici istruzioni per l’uso di macchine "usa e getta".

1) scegliere la pellicola in funzione della luce prevista sul luogo delle riprese.

    esempio:

         INTERNI 400 ASA + FLASH

         ESTERNI poco illuminati 400 ASA

         ESTERNI molto illuminati 100 ASA

2) rispettare le istruzioni contenute nella confezione.

3) applicare le regole sulla composizione dell’immagine.

    esempio:

                       NON collocare il soggetto al centro della ripresa.

                        NON porre la linea dell’orizzonte a metà del fotogramma.

                        Evitare di includere nella ripresa cose inutili che distolgono l’attenzione di chi guarderà le vostre foto.

 

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