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GIARDINI
NAXOS - Il mattino di Giardini ha lo sguardo
estasiato, ma anche un po' confuso, di Maurizia
Cacciatori. La regina del volley italiano per concedersi
due giorni di relax in Sicilia confondendosi tra i
duecento fans del Camp a lei intitolato, si è alzata presto.
<Alle 6, sono partita da Marina di Massa. Da casa mia.
Ne valeva la pena, qui la gente è sempre molto gentile>. - Una vacanza in Sicilia dopo anni e anni. Che effetto fa tornare dopo le due stagioni di Agrigento? <Un effetto particolare. Qui trovo sempre tanta gente carina con me: Il fatto che abbiano chiamato un camp di volley col mio nome mi inorgoglisce. Quando ero ragazzina il mio più grande desiderio era partecipare a uno stage estivo per continuare a giocare a pallavolo. Ai miei tempi non è che ce ne fossero tanti. Portare tanti ragazzi qui in Sicilia è stato fantastico. Valeria Marletta e Roberto Milocco hanno fatto come al solito un grande lavoro>. - A proposito della parentesi agrigentina. Chi è la compagna di squadra che le è rimasta più nel cuore? <Tutte, ma in particolare avevo legato con Monica Vernocchi che ho perso un po' di vista. Ho rivisto recentemente Monica Reale, so che è diventata mamma. Poi ho risentito la Nikodimova che lavora in Francia. Ho incontrato da avversaria la Sidorenko>. - Ad Agrigento ha lasciato ricordi indelebili, non solo perchè la squadra vinceva spesso. <Premesso: in Sicilia mi sono trovata a meraviglia per due stagioni. Ricordo mia madre che telefonava preoccupata perchè sua figlia per la prima volta era andata a giocare lontano. Io rispondevo tranquilla, le dicevo di non preoccuparsi. Certo, al mio arrivo ho trovato uno splendido posto che era San Leone. Località turistica, incantevole. Ma quella spiaggia servì all'Amazzoni Agrigento per la preparazione atletica. Ecco, il io ricordo è proprio legato alle ore più faticose della stagione. Correre sotto il sole in una spiaggia per noi era un martirio>.(continua) - - |
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