ITALO BONASSI

 

Athanatos

Quando non sarai, vita, altro che vento
e foglie secche, quando dal sonno
tuo mi sveglierò guardando intorno
l’aria, la luce, i fili d’erba, i fiori,
le pallide creature stupefatte
di un mondo nuovo senza spazio e tempo,
vita, chi mi darà il tuo sorriso,
le tue lacrime? Che occhi furtivi
guarderanno nei miei, chi mi darà
l’amore di una donna innamorata?

Ogni giorno che passa sarà come
quello che arriva, senza odio e amore,
senza gioia e tormento, come pecore
curve, che brucano tranquille
la stessa erba sullo stesso prato,
giorno per giorno, sempre …

Penso allora che nulla in quella vita
sia bello (e nulla brutto), ma che a me
convenga rassegnarmi, e in questa, vivere
a sazietà, tuffarmi sopra il piatto
come uno che muoia dalla fame,
non lasciare una briciola… L’eterno
abbacinare della luce forse
non fa per me, non mi dà gioia andare
come uno che vada alla deriva
col volto in su, gridando lo stupore
del cieco che tutto a un tratto vede.

(da: Lo specchio di Dioniso)