ITALO BONASSI

Pro nobis

Se apri la finestra e saluti il giorno

e attraversi con gli occhi un panorama

di cose liete senza disperazione,

senza domande e risposte di dolore,

sempre hai un qualcosa che t’illude,

la felicità di una bolla di sapone.

Lascia la strada presso il limitare

dell’eternità:

la notte alle tue spalle,

cerca il campo di grano, il desiderio

di sole della rondine che vola

nella misericordia di un Creatore

che ci tormenta la poesia del giorno.

Padre,

abbiamo detto, tu che hai

un comodo alloggio in cielo, e non ti curi

che noi si abbia caldo oppure freddo,

se siamo mendicanti oppure vedove,

vedi?,

molti di noi sono già morti,

ma erano brutti e sporchi, ed eran soli.

Padre,

non c’è nessuno che interceda

pro nobis, che almeno ci perdoni

qualcuno, se non Tu,

e che sia qualcuno

che possa perdonare, e che ci accolga

un giorno sul frontone del tuo Tempio,

qualcuno con il volto di Medusa

da ricomporre unendone i frammenti

e farne un dio,

un dio di sole,

la bocca spalancata perché gridi

l’amore al mendicante ed alla vedova,

e non stringa il fazzoletto con i denti

per non gridare.

Perché nessuno è Dio

e nessuno è Uomo se non ama.