Lorenzo Cosso

CORTILE DI PERIFERIA

Ostenta, il salice,
la sua sete di luce
là,
nell’angolo del cortile,
abbandonato al suo pianto.
Il sole gli sussurra
qualche raggio, nei mattini d’estate,
sbirciandolo, a tratti,
tra un camino e l’altro,
per fuggire, poi,
a scivolone sui tetti,
nell’inferno della periferia.
A che serve, la mia finestra
aperta sul cortile,
se sempre la chiudo
per non udire quel pianto sommesso,
giorno su giorno?
Poi mi rattrista
anche la vista, di quei rami
chini ad un suolo nemico,
quasi a raccoglierne il fiato
rabbioso,
soffocato dal cemento.
Sono amico
della tua sofferenza,
vecchio cortile di periferia,
sempre uguale, nell’abbandono,
che accompagna, da anni,
la vita mia.