TERRA LONTANA
La mia terra lontana
è vestita di ulivi e asfodeli,
si bagna i piedi nel mare,
e gratta la sua schiena
il sughero delle querce…
La mia terra lontana
giace al di là del Tirreno,
e dorme, non sempre tranquilla,
all’ombra dei nuraghi.
Io
mi trovo a sognare
di ritornarvi, un giorno,
figliol prodigo,
per farmi perdonare
d’esserle stato lontano,
e farmi incenerire tra i suoi rovi,
tra i suoi mirti e i lentischi,
accanto a chi m’ha donato
il suo sangue,
succo ancestrale
delle tue pastorali melodie,
o Logudoro.