LORENZO COSSO

TERRA LONTANA

La mia terra lontana

è vestita di ulivi e asfodeli,

si bagna i piedi nel mare,

e gratta la sua schiena

il sughero delle querce…

La mia terra lontana

giace al di là del Tirreno,

e dorme, non sempre tranquilla,

all’ombra dei nuraghi.

Io

mi trovo a sognare

di ritornarvi, un giorno,

figliol prodigo,

per farmi perdonare

d’esserle stato lontano,

e farmi incenerire tra i suoi rovi,

tra i suoi mirti e i lentischi,

accanto a chi m’ha donato

il suo sangue,

succo ancestrale

delle tue pastorali melodie,

o Logudoro.