Don Valerio Bottura

RESURREZIONE

Soffocavo
nell'angoscia di un sogno
ribelle a lasciarsi disciogliere:
succhiavo un deserto
senza l'ultima duna.

Apnea
di tenebra salata
nel gomitolo dell'anima.

D'una carta
piegata con l'unghia
non farai che riviva la fibra.

Ma il fondo
ha forse mai un trampolino?
Ho incontrato laggiù l'architetto
che il pantografo
l'aveva nel cuore,

e grazie
che m'ha ancora proiettato.