Vladimiro Forlese

“A TE SCONOSCIUTO LETTORE”

…ecco: lo scopo era, resta
la poesia, nonostante il veleno, i naufragi
le agonie, le ossute mani che toccano a sé
e spengono i fiori ad uno ad uno.

Poesia…

- nell’ora che la tua testa è pesante e ti senti
come in una galassia abbassata
e l’urlo della lupa-nube
semina sulla cute della pianura una tempesta di brividi
e poi stende neve, neve spietata,
e poi va ringhiando per valli digiune
e poi fa gli uomini salutarsi tra di loro
a ferro o fuoco –

… ma che sia d’ardito alfabeto
perché come madre d’implumi lei
nel pericolo ti apra le ali
e dalle tempeste poche briciole di quiete
con pazienza ti aiuti a raccogliere,
così che domani o dopodomani quello che hai in mente
con nuove piume lucenti si apra ancora ai cieli…