Vladimiro Forlese

VERRÀ UN GIORNO

Questa è la terra riarsa dal sale.

Questa è la terra annerita dalla pomice.

Qui le voci

nel cantare del vento

sono più lontane, non hanno strada

simili all’eterna stella

che mai vede mattino.

Qui siamo figure di pietra,

miniature umane: fra idea e realtà

quale vita ci illudiamo d’aver visto?

Nell’impossibilità di un sogno di pace,

nell’azzurro marino che trascina

le nostre voci esauste,

voci che stanno svanendo...

Verrà un giorno

che i figli risaliranno il fiume

trafiggendoci il petto

colmo d’impotenza e letame.

(Da : Un alfabeto di papaveri rossi)