Giovanna Sartori de Vigili

A Pina Sovilla

 

 

Pina,

primula

di un marzo crudo,

di un vento gonfio

che ti strappava i petali,

di tempeste

ed acque burrascose

che ti schiantavano alle radici.

Ma tu guardavi

fiduciosa

stralci di sole

che riflettevano luci

come specchi inesausti

fra brandelli di nubi in movimento.

Ora, nel silenzio

delle tue notti d’argento

scrivi

e ti guardano gli spiriti buoni

oltre i vetri.

Ti sorride la poesia,

con parole incantate, voci, colori,

che dipingono

conquistate primavere

sul biancore del tuo animo.