PINA SOVILLA

 

Assenza

Goccia goccia, intride l’anima

l’Assenza.

Guazza di nebbia che offusca

rari accordi, opacizzati vetri

di calici vuotati.

Nello specchio dove rovescio

il mio profilo

e tra le scritture della fronte cerco

di leggere il suo segno,

tutto è fermo nell’apparente sereno.

O forse è quella scintilla inquieta,

il balenio presente, che guizzare

vedo nelle mie pupille? Eppure,

sebbene intimamente io conosca

lembo su lembo i tratti del suo volto,

gli Occhi! gli Occhi tento di vedere!

Invano,

occhi non ha l’Assenza

ha mani, ed ali di nebbia

con cui nascondere le orbite vuote.

Ma io pure, lo sai,

vado occultando deserte atmosfere

e gridi strozzati al sorgere

di nuove negazioni.

Ma ho aurore negli occhi attenti

parole in cuore, e mani per scrivere

vivi frammenti al sole di febbraio

che baciando il cotto dei tetti

riverbera lo specchio

e il rovescio del mio profilo

soffondendolo d’oro antico.

Altro non chiedo, lo sai, vero?

1° classificata

Premio di Poesia "Dante Alighieri"

Trento, 9 maggio 2000