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qrosso.gif (112 byte) Adsl: un missile su un viottolo di campagna
Il drastico giudizio del professor Angelo Raffale Meo, docente di sistemi per l'elaborazione dell'informazione al politecnico di Torino, sul nuovo sistema di connessione ad alta velocità ad Internet.

di Andrea Lucatello

"Vuole sapere cosa penso dell'Adsl? Che si tratta di un missile che va su una strada di campagna". Non usa mezzi termini il professor Angelo Raffaele Meo, docente di sistemi per l'elaborazione dell'informazione al politecnico di Torino. Meo si definisce un informatico puro con il pallino delle telecomunicazioni. E non è un esperto teorico. E' stato tra i primi a realizzare un riconoscitore automatico della voce. Assieme i suoi studenti, nei laboratori del Politecnico, da tempo testa le nuove tecnologie telefoniche. E dai suoi esperimenti l'Adsl, il turbo di Internet come viene ormai comunemente chiamato, non fa proprio una bella figura

Perché professor Meo? Anzitutto perché l'interesse di colui che fornisce questo servizio, che è un fornitore di telecomunicazioni -quindi uno che lucra sugli scatti- è quello di fornire all'utilizzatore una banda limitata.

Un sospetto un po' pesante. Non dico che ci sia dolo, ma di sicuro con la legislazione attuale, le società hanno molta libertà su questo campo. Non hanno vincoli precisi sulla fornitura del servizio. Le spiego quello che succede concretamente. Supponiamo che dieci utenti siano collegati in internet contemporaenamente. Ognuno usa la sua linea telefonica sino alla primo sito. Di li si esce con un circuito (chiamato diretto numerico) che ha una banda relativamente alta ma che viene condivisa da tutti. Come dire che solo un pezzo della capacità trasmissiva di quel circuito è messo a disposizione del singolo utente. Quello che si verifica in molti casi è che quel circuito lì è sottodimensionato per cui l'utente si trova ad avere a disposizione anziché i 56 mila bit al secondo promessi, 5600 bit al secondo. In questo modo è costretto a rimanere attaccatto dieci volte di più e quindi spenderà dieci volte di più di scatti telefonici.

E quindi la tanto sbandierata velocità promessa dall'Adsl? Qui sta il punto. Se non si potenzia la struttura al di la, oltre il primo nodo, e soprattutto se non si creano le condizioni perché i vari pezzi di questa grande rete internet siano interconnessi tra loro in modo efficente, avere a dsiposzione dell'utente una banda ancora dieci volte più grande, 640mila bit al secondo, come è l'Adsl, non serve a nulla. E' un missile che va su un vicolo di campagna. In questo momento è così, può darsi che i fornuitori di questo servizio allarghino la capacità trasmissiva a monte e quindi adeguino questa capacità trasmissiva. Ma ora quel servizio è insoddisfacente.

Lei ha parlato di mancanza di una normativa di indirizzo in questo campo. Cosa intende? Credo sia necessario che l'authority per le comunicazioni cominci a dare delle norme precise per coloro che forniscono servizi internet, in modo che questo servizio sia sempre di alto livello. Bisognerebbe garantire una velocità di acesso ad Internet sotto la quale non si può andare. Oggi invece, ognuno si organizza come meglio crede. E poi come utente ho un sogno, che è quello di arrivare ad una situazione come i miei colleghi americani che con 12 dollari al mese hanno l'abbonamento ad internet "flat rate" cioè senza pagare gli scatti. Ben diversa l'offerta atrtuale dell'Adsl che mi sembra troppo cara.