qrosso.gif (112 byte) E io pago!
Quanto costa veramente il telefono?
di A. Ghezzer

L’uomo e’ un animale sociale, si sa, e comunicare dovrebbe essere la cosa piu’ naturale di questo mondo. A maggior ragione dovrebbe esserlo nelle moderne societa’ in cui la tecnologia ha messo a disposizione straordinari mezzi di comunicazione: uno per tutti, il telefono. Invece no. Comunicare costa, costa caro, anzi carissimo. La comunicazione tra le persone e’ uno dei servizi sociali che costa di piu’ in assoluto. Piu’ della fornitura dell’acqua, del gas, piu’ della preziosissima corrente elettrica prodotta con le centrali termiche a carbone o a petrolio, o con le centrali idroelettriche.

Com’e’ possibile che la telefonia, che non si basa su alcuna materia prima e che ha ormai reti di distribuzione ben strutturate e ammortizzate, costi cosi’ tanto?

Secondo alcuni economisti americani il costo della telefonia sarebbe esageratamente alto rispetto al costo effettivo. Si parla addirittura di un rapporto di 1 a 10. Cioe’ negli Usa si pagherebbe una telefonata dieci volte il suo costo effettivo. Orbene, sappiamo che qui in Europa, patria dei monopoli, il telefono e’ mediamente piu’ caro da 5 a 10 volte rispetto a quello che si paga in America. Non basta.

Le statistiche OCSE ci dicono anche che in Italia la telefonia costa mediamente circa il doppio e in alcuni casi il triplo della media UE. Sorge allora spontanea una domanda, come direbbe Lubrano: quanto strapaghiamo, e abbiamo strapagato per decenni, il servizio telefonico nazionale?

Nessuno lo sa. Neppure la nostra Authority che, dai bilanci Telecom, non e’ riuscita a capirci assolutamente nulla, tant’e’ vero che ha dovuto delegare l’impresa ad una societa’ di revisione.

Nel frattempo, paghiamo cifre assurde per telefonare, e internet non decolla come potrebbe e anzi dovrebbe. Un intero settore potenzialmente ricco di possibilita’ e’ bloccato, impantanato dalla TUT prima e dalla TAT poi. Negli USA le telefonate urbane non costano nulla e l’abbonato puo’ stare collegato a internet 24 ore su 24: se un abbonato italiano facesse altrettanto pagherebbe una bolletta di 3 milioni a bimestre!!! Cioe’ 50.000 lire al giorno piu’ un canone annuo di 260.000 lire! Follia!

Vi siete mai chiesti che sviluppo avrebbero potuto avere radio e televisione in Italia se avessero avuto i costi della telefonia? Ve l’immaginate la tv o la radio a 2.500 lire l’ora, e con un canone da pagare di 45.000 lire a bimestre?

Il problema pero’ e’ che nelle societa’ moderne, e quindi anche nella nostra pur scassata repubblica, non e’ possibile fare a meno del telefono. E cosi’ paghiamo, paghiamo qualsiasi cifra, lecita e illecita.

Restiamo ancora in Italia, con un esempio banale: che libero mercato e’ quello in cui tutti i panettieri debbono acquistare il pane dallo stesso forno? E come possono essi competere con il titolare del forno medesimo, se questi e’ l’unico a disporre del pane?

E ancora: che concorrenza è quella in cui io compro il pane dal panettiere sottocasa e, nello stesso tempo, devo pagare anche una tassa al titolare del forno che ha prodotto quel pane?

Infine: che senso ha che un filone di pane costi il doppio se acquistato di giorno e la meta’ dopo le 18.30? Resta sempre e comunque un filone di pane, in qualsiasi fascia oraria e in qualsiasi giorno. O no?