comprereste un telefonino usato.gif (14454 byte)Telecom: nuovi suonatori, stessa musica.

Se qualcuno si era illuso che l'avvento di Colannino e soci avrebbe portato una nuova filosofia in Telecom ha dovuto ricredersi in fretta. La filosofia è sempre la stessa: spremere i limoni finché è possibile.

A maggior ragione adesso che ci si è indebitati fino al collo con l'Opa, e mentre si sfila da sotto il naso degli azionisti Telecom il gioiello Tim in cambio di un bel pacco di carta Tecnost...

Ecco che ci si inventa allora -con la compiacenza dell'Authority- l'ennesima furberia per spillar altri quattrini agli utenti monopolizzati: la TAT. Quel che più infastidisce però è l'esser costantemente disinformati con balle spudorate, balle spaziali, grazie anche a buona parte della stampa addomesticata da mega contratti pubblicitatari, che spaccia le veline Telecom come fossero articoli, senza neppure una riga di commento critico.

L'ultima panzana che vorrebbero propinarci è "l'invarianza delle bollette": si vorrebbe cioè darci a bere che il passaggio dalla TUT alla TAT non aggraverà le già esose bollette che il gestore monopolista pretende dai suoi 26 milioni di utenti-buoi. Tanto per cominciare c'è l'introduzione dello scatto alla risposta nelle urbane, e un aumento secco del canone di oltre il 7% in una botta sola che, sommato a tutti gli altri balzelli di questi ultimi anni (dal '90 +183%!), porta il canone alla cifra record di 43.200 lire a bimestre! (nel depliant Telecom inviato a casa c'è la solita furberia da quattro soldi di menzionare il costo mensile e senza l'I.v.a.). Si aumentano cioè quei costi fissi ai quali l'utente non può sfuggire in alcun modo grazie al monopolio. Non basta, c'è anche la presa in giro: gli alti papaveri della Telecom ci fanno graziosamente sapere che se facciamo telefonate più brevi di 52 secondi addirittura risparmiamo. Che carini!

Peccato che nella stragrande maggioranza delle telefonate, cioè la telefonata tipo di 3 minuti, l'aumento è addirittura di oltre il 50%!!! (La Repubblica, 6 ottobre 1999). Ma davvero pensano che abbiamo tutti la sveglia al collo da non capire la logica di questi giochetti? Se davvero ci fosse "l'invarianza della spesa complessiva" non si capisce a cosa dovrebbe servire la TAT e altri espedienti simili. E siccome nessuno fa niente per nessuno, vadano a raccontarla a qualcun altro.

Ci gabellano poi come straordinaria conquista l'eliminazione di quella autentica vergogna che sono le "interurbane" nello stesso distretto telefonico, per cui c'è un sacco di gente che telefona con lo stesso prefisso convinta di pagare la tariffa urbana; salvo scoprire l'inghippo quand'è ormai troppo tardi, e cioè quando arriva a casa la solita bolletta da levar la pelle.

Lesti a ramazzar quattrini, lentissimi a concedere qualche diritto all'utente: sul piano "trasparenza" la situazione è sconfortante, come sempre. Forse -e sottolineamo forse- ci verrà finalmente concessa la documentazione integrale del traffico (ovvero anche delle telefonate con addebito inferiore ai quattro scatti!) come prescrive invano il D.L. 171/98, costantemente ignorato da Telecom Italia da oltre un anno a questa parte -cioè dalla sua entrata in vigore- e senza che nessuno abbia mosso un dito per farlo rispettare (complimenti alle Authority, ai Garanti, complimenti al Ministero delle Comunicazioni e ai relativi Ispettorati, che nonostante le nostre ripetute segnalazioni hanno dormito tutti dalla grossa).

Riguardo alla finta trasparenza e quindi alla finta documentazione che ci viene rifilata ora, rimane ancora la farsa della privacy coi numeri oscurati delle ultime tre cifre, altro bell'espediente per impedire all'utente il controllo delle bollette. Il Garante Rodotà interpellato a questo proposito il 7 maggio scorso anche dal Difensore Civico di Trento, nonostante i ripetuti solleciti non ha neppure risposto.

Agh