La Compagnia de la castagna
La Compagnia de la Castagna dei Paladini di Cà Montagna
A San Zeno di Montagna (Verona) ha sede un sodalizio per la valorizzazione della cultura e della gastronomia del Monte Baldo: è la Compagnia de la Castagna dei Paladini di Cà Montagna. Il suo scopo è quello di promuovere il tipico marrone locale e la tradizione gastronomica del Monte Baldo. Alla guida della Compagnia siede il Gran Paladino, figura impersonata da un notissimo professionista veronese, l'avvocato Marco Bisagno, che ha scelto San Zeno di Montagna come residenza. Cerimoniere è una altro manager scaligero, Gino Abati, cantore il poeta Franco Ravazzin, cancelliere il giornalista Angelo Peretti. Fra i "paladini" - così si chiamano i soci della Compagnia - ci sono il sindaco di San Zeno di Montagna, Cipriano Castellani, vari amministratori comunali del centro baldense, ed alcuni imprenditori veronesi, fra cui Fortunato Montagna, diretto discendente della famiglia che un tempo fu feudataria di Montagna di Monte Baldo, l'attuale San Zeno.
Torna alla home page
Vai a www.ighiottoni.it


Leggi il libro "Marroni di San Zeno
e castagnàri del Baldo" di Angelo Peretti


San Zeno di Montagna
Intanto le castagne sono finite sulle tavole dell’Alto Adige
A proposito di castagne, c’è da segnalare un’altra iniziativa che nei giorni scorsi ha riscosso notevole successo. La Compagnia de la castagna dei Paladini di Cà Montagna, la confraternita fondata a San Zeno di Montagna dall’avvocato Marco Bisagno per valorizzare la gastronimia e le tradizioni del Baldo, è stata infatti in tournée in Alto Adige, ospite della delegazione di Merano dell’Accademia italiana della cucina, guidata da Karl Putz.
Ne è nato una sorta di simpatico e cordialissimo gemellaggio, celebrato al ristorante Köstenwaldele di Lagundo (il luogo era più che adatto: il nome tedesco del locale significa «Boschetto di castagni»), con una cena, è ovvio, interamente a soggetto castanicolo: pane di castagne, prosciutto di cervo con mousse di castagne e porri, crema di castagne con knödel di porcini e via discorrendo, sino ad una rarissima grappa di castagne.
A guidare la delegazione baldense c’erano, oltre allo stesso Bisagno, nelle visti di Gran Paladino, anche il sindaco Castellani e i quattro ristoratori impegnati in «San Zeno castagne & vino», nonché vari altri Paladini del sodalizio. E a fine serata il poeta veronese Franco Ravazzin, cantore ufficiale della Compagnia de la castagna, ha tracciato in versi vernacoli un elogio della tradizione castanicola baldense e sudtirolese.
Ma a Merano è nata anche un’idea che potrebbe trovare attuazione il prossimo anno, sotto l’egida della Compagnia de la castanga: favorire un incontro fra ristoranti del Baldo e di altre aree castanicole italiane, promuovendo serate di degustazione sia in terra baldense che in giro per il territorio nazionale.
da L'Arena dell'1 dicembre 2001
Torna alla home page
Vai a www.ighiottoni.it

San Zeno di Montagna
Il re del tortellino si inchina alla castagna
Personaggi & gastronomia. Giovanni Rana ha partecipato alla rassegna di degustazione dei marroni del Monte Baldo promossa dai soci di Slow Food. Durante una cena in un ristorante di San Zeno ha ricevuto la commenda dei paladini di Ca’ Montagna e una scultura in terra cotta di Pino Ferrari con l’augurio che l’imprenditore colga il suggerimento al volo e renda omaggio alle ricette tipiche a base di questo frutto sfornando presto un nuovo ripieno.

Un successone. La rassegna «San Zeno castagne e vino», promossa dalla Condotta del Garda Veronese di Slow Food in quattro ristoranti di San Zeno, ha destato la curiosità e l’appassionata adesione di centinaia di buongustai provenienti da tutto il Veneto, dalla Lombardia, dall’Emilia, dal Trentino e dall’Alto Adige. Accanto a Slow Food, per promuovere la cucina dei marroni baldensi si sono schierati l’azienda di promozione turistica della Riviera degli Olivi, il Comune di San Zeno di Montagna, la Comunità montana del Baldo, l’associazione castanicoltori e la Compagnia de la castagna dei paladini di Ca’ Montagna. E proprio la Compagnia de la castagna, presieduta dal Gran paladino Marco Bisagno, è stata protagonista di un piacevole blitz sul finale della rassegna, rendendosi ancora una volta perfetta ambasciatrice della qualità dei prodotti tipici del Baldo. A sorpresa, ha infatti invitato ad entrare nel novero degli appassionati dei marroni del Baldo anche Giovanni Rana, il re del tortellino. Nel corso di una serata informale svoltasi al ristorante La Casa degli Spiriti, Bisagno ha consegnato a Rana la commenda della Compagnia, impreziosita da una scultura in terracotta di Pino Ferrari, artista di San Zeno di Montagna. O meglio, più che di commenda, si deve parlare di «Gran cordone dei paladini», secondo la definizione coniata dal cerimoniere della Compagnia de la castagna, Gino Abati, che ha pure raccolto la sottoscrizione di Giovanni Rana sull’historico registro (un elegante librone in pergamena) della confraternita. Come in ogni incontro della Compagnia, poi, il cantore ufficiale del gruppo, Franco Ravazzin, ha composto versi d’occasione. Stavolta erano ovviamente dedicati all’illustre ospite che, «l’era un girìn, l’è diventado... Rana!». Concludendo la lirica con un auspicio gastronomico: «I paladini qua de Ca’ Montagna i spèta i sfogiavelo a la castagna». Del resto, che i marroni baldensi siano adattissimi per la farcitura dei ravioli o addirittura, ridotti in farina, per tirare la sfoglia, se n’è avuta ampia dimostrazione proprio durante la rassegna gastronomica di San Zeno di Montagna: nei vari menù figuravano infatti di volta in volta i ravioli di castagne e salsa alla lattuga, le mezzelune ripiene di castagne alla cannella, oppure i ravioli di castagne alla crema di zucca ed erba salvia (e proprio quest’ultimo è stato uno dei piatti che Giovanni Rana ha potuto assaggiare alla Casa degli Spiriti). E come ci ha riferito l’avvocato Bisagno, fondatore e leader della Compagnia, lo stesso Rana non ha escluso di realizzare della pasta ripiena al sapore di castagna. «Quel che più ci fa piacere», sottolinea Bisagno, «è che un personaggio tanto importante nel panorama dell’industria alimentare nazionale abbia accettato di buon grado, con sincera partecipazione, il nostro estemporaneo tributo. Anzi, è stato forse proprio questo clima di familiarità, al di fuori dell’ufficialità, che l’ha colpito di più».
Angelo Peretti da L'Arena del 29 dicembre 2000
Il sonetto di Franco Ravazzin
In occasione dell'incontro con Giovanni Rana - di cui si dà notizia nell'articolo qui accanto - il poeta veronese Franco Ravazzin ha composto il seguente sonetto.

A Giovanni Rana

El gh'à fregà le suche ai veronesi
El gh'à fregà el salmon ai norvegesi
L'ha debutà con Marilyn Monroe
L'ha catado al Cremlino Gorbaciov

El ghà contà rosarie ai sete nani
L'è stado un faraon dei egissiani
Dei tortellini l'ha fondà n'impero
Che ormai conosse tuto el mondo intiero

Scominsiando a impastar, prima de sveja
Nel panificio de la so fameja
Par rivar al traguardo che consola:
El tortelin, par tuti, su la tola!

E se stasera el firma sto Registro
Lu che ormai de cusina l'è un ministro
Cressarà ancor de più la so gran fama!
L'era un girin, l'è deventado RANA!

...ma i Paladini, qua, de Cà Montagna
Speta i 'sfogliavelo' a la castagna!

Per leggere altre poesie di Franco Ravazzin va alla rubrica
El rengo del Rava alla pagina www.larenadomila.it/elrava/elrava.htm
del sito www.larenadomila.it
San Zeno di Montagna
Nuovo sodalizio per valorizzare la cultura e la gastronomia della zona
Come stemma hanno scelto quello dell’antica casata dei Montagna, sostituendo però le tre stelle con altrettante castagne. Non poteva essere altrimenti per la «Compagnia de la castagna dei paladini di Ca’ Montagna», la confraternita baldense che si presenterà ufficialmente nel pomeriggio di domani a San Zeno di Montagna. Il sodalizio ha l’obiettivo di valorizzare la cultura e la gastronomia del Monte Baldo. Battezzare a inizio estate una confraternita «intitolata» alla castagna, tipico frutto autunnale, può rischiare di sembrare anacronistico o quanto meno bizzarro. Ma è proprio tra fine giugno e i primi di luglio che fioriscono i castagni. La data d’avvio dell’attività della Compagnia non è dunque scelta a caso: così come i fiori del castagno preannunciano oggi le dolcezze dei frutti autunnali, la confraternita si presenta ora per dare appuntamento a novembre, quando sarà fra i protagonisti della festa delle castagne di San Zeno. La cerimonia di presentazione del neonato sodalizio si svolgerà alle ore 18 nel trecentesco palazzo di Ca’ Montagna. Saranno presenti, paludati nei loro vestiti di taglio medievale (la creazione è scaturita da un serissimo lavoro di ricerca su fonti archivistiche durato vari mesi), i soci fondatori, che alla sera animeranno anche la cena di gala al ristorante La Casa degli Spiriti. Ma chi sono i protagonisti di quest’avventura? In capo a tutti c’è il Gran Paladino, figura impersonata da un noto professionista veronese, l’avvocato Marco Bisagno, che ha scelto San Zeno di Montagna come residenza. Cerimoniere è un altro manager scaligero, Gino Abati, cantore il poeta Franco Ravazzin. Fra i «paladini» - così si chiamano i soci - ci sono il sindaco di San Zeno di Montagna, Cipriano Castellani, vari amministratori locali ed alcuni imprenditori veronesi, fra cui Fortunato Montagna, diretto discendente della famiglia che un tempo fu feudataria di Montagna di Monte Baldo, l’attuale San Zeno. Attorno al nome del paese, della famiglia dei Montagna e del loro palazzo c’è un piccolo giallo storico. Un tempo San Zeno si chiamava proprio così: Montagna di Monte Baldo. Poi venne il cambio di nome, in onore del patrono di Verona. Oggi, il monumento più importante del luogo è Ca’ Montagna, un bel palazzo affrescato, fatto restaurare di recente dall’Amministrazione comunale: era la dimora dei Montagna, potente famiglia amica degli Scaligeri di Verona. Il dibattito è acceso: furono i Montagna a dar nome al paese o avvenne il contrario? Gli storici sostengono la seconda tesi: la località si chiamava Montagna già anticamente e la famiglia avrebbe preso il nome da quello del paese. Nessun dubbio invece per le castagne di San Zeno: quelle appartengono alla varietà più pregiata, i marroni. E per il marrone tipico di San Zeno di Montagna è in corso l’iter di richiesta del riconoscimento europeo. Nel frattempo si è costituita l’associazione castanicoltori: i produttori - molti giovanissimi - selezionano e vendono marroni con un apposito marchio.
Angelo Peretti da L'Arena del 26 giugno 2000
La festa della castagne e la mostra mercato del marrone di San Zeno si svolgono a San Zeno di Montagna (Verona) nel primo fine settimana di novembre.

Torna alla home page
Vai a www.ighiottoni.it