Tomo IV - ANNO 1275

Anni di Christo 1275 – del secolo XXII – della Religione 889

1 – [IV, p. 789] Siegue hora l’Anno del Signore 1275 in cui primieramente habbiamo, che essendosi già terminato il Sagro Concilio di Lione con felicissima riuscita, essendosi in quello unite, e concordate le due Chiese, tanto prima fra di loro discordi, cioè a dire, la Greca, e la Latina; finalmente il Santo Pontefice, doppo havere dato sesto a molte cose gravi, così del Regno di Francia, come d’altri Regni, e doppo havere promossa di nuovo una gran Crociata perl’impresa di Terra Santa, benchè poi non havesse quell’effetto, che si sperava, se ne partì di Francia di ritorno in Italia; e scrive L’Aventino Autore de gli Annali della Baviera, che Rodolfo Imperatore fece in questo medesimo Anno al suddetto Papa Gregorio, una solenne cessione di tutte le Ragioni, che potesse havere l’Imperio sopra l’Esercato di Ravenna, et anche sopra la Provincia di Romagna.

2 – E’ fama parimente, che in quest’Anno venisse a morte Mattilde figlia di Florentio Conte d’Olanda, che fu appunto colei, che partorì in un sol Parto 365 Figli tutti vivi, li quali ancora furono tutti Battezzati dentro d’un gran Bacile, da Ottone Vescovo di Mastrich, doppo del quale Battesimo, tutti incontinente morirono, et andarono felici ad accrescere il numero de’ Beati nel Cielo; tanto riferiscono gli Annali della Germania appresso il Bzovio, et il Lungo sotto di quest’Anno; raccontasi poi, che ciò successe per castigo datoli dal Signore, imperochè, havendogli un tal giorno, chiesta l’elemosina, una povera Donna, la quale haveva in braccio due Gemelli, da essa partoriti, quella Signora la trattò, come fosse stata una Donna di mala vita; laonde questa, sapendo la propria Innocenza, pregò Dio, che facesse a lei partorire tanti Figli in un Parto, quanti giorni sono nell’Anno, e fu esaudita. Quindi imparino i Grandi, et anche tutti, a non strapazzare i Poveri, né giudicare sinistramente d’alcuno; e questo basti haver detto intorno a gli avvenimenti della Chiesa, e del Mondo.

3 – Quanto poi a ciò, che spetta alle nostre Historie, gli è da sapersi, che doppo, che fu celebrato il Capitolo Generale nel fine dell’Anno scorso, e fattasi l’elettione del nuovo Generale, questi spedì subitamente due Padri gravi alla Romana Corte in Francia, con gli Atti del Capitolo, affinchè ottenessero la Conferma di quelli dal Papa, il quale ancora si tratteneva nella Città di Lione; ma la Santità Sua, per honorare il Cardin. Riccardo Protettore, che haveva preseduto nel detto Capitolo, gli rispedì indietro con una Bolla diretta al medesimo Cardinale, nella quale gli ordinò, che si come era stato Presidente in quel Capitolo, così anche dovesse confirmare per sua parte, e con la sua Apostolica Autorità, il Generale eletto, con tutte l’altre Attioni Capitolari. Fu data questa Bolla in Lione a’ 25 di Marzo l’Anno quarto del suo Pontificato, e questa pur tuttavia si conserva nell’Archivio del Convento di S. Agostino di Siena.

4 – Conservasi parimente nello stesso Archivio un’altra Bolla di questo Santo Pontefice, diretta all’Archidiacono d’Arezzo, nella quale gli ordina, che debba con la sua Autorità Apostolica diffendere il Convento di S. Agostino, alias di S. Lucia di Rosia, con le sue Vigne, Possessioni, Oliveti, et altre sue Attinenze, da alcune Persone universali, e particolari, le quali, senza alcun timore di Dio, havevano ardire d’offendere quel sagro Luogo con i suoi Religiosi. Fu data questa Bolla parimente nella Città di Lione in questo medesimo Anno.

5 – [IV, p. 790] Si fece altresì in quest’anno un altro Capitolo Generale, nello stesso convento di Molara; e vi si ritrovò presente, come nell’anno scorso, lo stesso Card. Riccardo Protettore (tant’è lontano, ch’egli morisse nel Concilio di Lione, come scrive l’Errera) et in questo Capitolo, fra l’altre cose, furono fatte molte Deffinitioni, e Decreti utili, per il publico bene della Religione; per la qual cosa qui notar si deve, che ogni tre anni si congregava i Capitolo Generalissimo, al quale venivano da tutte le parti dell’Ordine, tanto di qua, quanto di là da' Monti, li Padri Capitolari, e Vocali, ed in questo Capitolo s’eleggeva il Generale di nuovo, o pure si confirmava il vecchio, s’egli era buono, e si trattavano, e concludevano li negotj publici dell’Ordine tutto. Ogn’ anno poi si congregava in qualche luogo d’Italia il Capitolo, che chiamasi Generale, nel quale solo si congregavano li Padri principali dell’Italia, per trattare le cose solamente spettanti alle Provincie, e Conventi di quella; tanto per appunto si dichiara in quel Registro della Provincia Romana, di sopra più volte da noi mentovato, e prodotto.

6 – In questo Capitolo Generale di Molara, fra l’altre cose, che si fecero, fu anche fatto, e creato il Provinciale della Romana Provincia, il quale fu un tal F. Giovanni Proclana da Cremona, della Provincia di Lombardia, quale necessariamente bisogna credere, che egli fosse un huomo di gran valore, e bontà, perocchè non si costuma così di leggieri, creare Superiore maggiore d’una Provincia, un Soggetto d’un'altra, s’egli non è persona cospicua, e riguardevole per ogni capo. Fu anco poco doppo celebrato il Capitolo Provinciale nel Convento della Santissima Trinità di Centocelle, il quale in questo tempo era uno de’ più insigni della Provincia, come vedremo più a basso.

7 – Determinossi nel Capitolo di Molara, dianzi accennato, che ivi si dovesse istituire lo Studio, ed in effetto quest’Anno istesso vi furono ivi posti di stanza molti Giovani Religiosi di ottima aspettatione, e li fu dato per Lettore F. Leonardo da Viterbo huomo celeberrimo, e consumato nella sagra Teologia, il quale fra l’altre sue glorie, hebbe questa, che stimo io per la maggiore, ch’egli fu Maestro del B. Agostino Trionfi d’Ancona, tanto insigne, e celebre Teologo, come sa tutt’il Mondo Letterato, il quale fu chiamato, come l’accennassimo nel fine dell’Anno scorso, dal Pontefice, per dovere risiedere nel Concilio in luogo del morto S. Tomaso d’Aquino.

8 – Se bene i nostri Padri di Verona fin dell’Anno 1262 entrarono con gran sollennità nella Città, dall’antico Convento dell’Eremo partendosi, e cominciarono anche nel bel principio a fabbricare una nuova Chiesa; nulladimeno, o fosse per le molestie gravissime, che gli erano date da molti, come anche all’hora dicessimo, per frastornare, et impedire detta Fabbrica, o pure, perché gli mancassero li danari, la tralasciarono affatto per all’hora, se bene io mi persuado, che per modo di provisione si servissero della vecchia, aggiongendovi all’hora in quel principio qualche poco di Fabbrica ancora. Hora in quest’Anno seriamente pensarono di cominciare in ogni maniera una nuova Chiesa, quant’esser più potesse magnifica, e sontuosa, che però alli 7 d’Agosto, giorno nel quale la Chiesa celebra la Commemoratione di S. Donato, fu gettata nel dissegnato luogo, con ogni maggior pompa, e solennità, la prima Pietra. Chi poi fosse quello, che fece questa sagra Funtione, non lo dicono, né il Panfilo, né l’Errera, che la raccontano.

9 – Credesi da’ nostri Autori, che in quest’Anno, se ne volasse alle Celesti Sfere, il Beato Guglielmo d’Ancona, [IV, p. 791] Zio Paterno del B. Agostino Trionfo, che fu anche quello, che con le sue sante ammonitioni, et esempio, lo trasse l’Anno 1260 alla nostra Religione, mentre quegli era in età d’Anni 17, fu questo grad’Huomo, non meno celebre, e cospicuo nella Dottrina di quello si fosse nella santità della vita, per le quali cose fu molto caro a quel gran religioso, e Cardinale di S. Chiesa, Ugo Domenicano, il quale compose nobilissimi, ed utilissimi Commentarj, sopra il vecchio, e nuovoTestamento, e morì l’Anno 1264. Lasciò anch’egli il nostro glorioso Guglielmo alcuni Parti del suo sublime ingegno, e spetialmente un nobile Trattato della Penitenza, del quale fece honorata memoria Gio. Bundeiro, nel suo Compendio erudito della Concertatione Luterana nell’Opuscolo, ove tratta della Contritione. Stimasi, che morisse, questo grand’Huomo nella sua Patria, e Monistero d’Ancona, perochè dicono tutti gli Autori, che di lui scrivono, e spetialmente il Romano e l’Errera, che il suo sagro Corpo riposa sotto l’Altar Maggiore, luogo appunto, ove anticamente solevansi depositare i Corpi gloriosi de’ Santi Martiri, chiamasi communemente da tutti gli Autori, che di lui scrivono col titolo di Beato da tempo immemorabile.

10 - Afferma il P. Crusenio nel suo Monastico Agostiniano, che nell’Anno presente fu fondato il Convento nostro della Città di Aquisgrana nella bassa Germania, sotto la Diocesi di Liegi e li Fondatori furono li nostri Padri del Monistero di Mastrich in Fiandra: chi poi dasse loro il sito e gli aiutasse in questa Fondazione, non lo dice l’Autore.

11 - Li nostri Padri di Brescia, anch’essi avendo dimorato per molto tempo nel Convento antico di S. Barnaba fuori della Città, in poco numero, se ne passarono dentro a fondarne un nuovo sotto lo stesso titolo, dandoli non solamente licenza, e facoltà di potere ciò fare, Berardo Maggio vescovo, e Prencipe di Brescia, ma di vantaggio facendo egli la spesa di tutto punto, che però li Padri, allo scrivere d’Ottavio Rossi nelli suoi Elogi Historici de gli Huomini Illustri di Brescia, per dimostrarsi grati a così benefico Prelato, in segno della loro perpetua gratitudine, gli eressero una bellissima Statua di Marmo. Di questo Monistero ne parleremo altre volte con somma lode.

12 – Riconosce ancora il primo principio da quest’Anno il Monistero di Pruch, membro già della Provincia di Baviera, et hora di quella dell’Austria. E’ lontano questo luogo da Vienna, Città Metropoli della Provincia suddetta, et ove anche risiede la Maestà Cesarea dell’Imperatore, sei leghe di quel Paese; sta fondato vicino ad un gran Ponte del Fiume Litta, che però chiamasi così, dice il P. Milensio, perché in lingua Alemana, tanto vuol dire Pruch, quanto in latino Pons. In questo luogo dunque entrarono quest’Anno, a senno del Crusenio, i nostri Padri, non dice però, chi fossero quelli, che ve l’introdussero, né se prima v’era ivi fondato quel Monistero, o se di nuovo fosse da’ nostri edificato.

13 - Già fin sotto l’anno 1240 scrivessimo, che li nostri Padri Agostiniani della Provincia di Fiandra, hebbero intorno al detto anno, un Monistero fuori della Città di Bruga, o Bruges, come alcuni la chiamano; hora soggiungiamo (e l’accennassimo anche in quel tempo) che un’altro ne fondarono dentro nella Città medesima in quest’Anno del 1275, et il Fondatore fu un signore della detta Città, chiamato Giovanni di Ghistella, signore di Formoselles e di Vuastina, e fu la chiesa dedicata in honore di Dio, e di tutti li Santi, e principalmente di S. Nicolò, quale ancora dotò con molti beni, e poi la diede, e la donò [IV, p. 792] con tutte le sue Attinenze, e col Ius Patronato intiero alla nostra Religione: tanto riferisce, e scrive il Mireo nelle sue notitie delle Chiese di Fiandra al capitolo 224, ove parlando appunto di questo Monistero e Chiesa, e del di lei Fondatore dice : Qui illam (scilicet Ecclesiam) ad honorem Dei Omnipotentis, et Omnium Sanctorum, et praecipue confessoris sui Nicolai in Brugis, ac in ipsius attinentijs, cum omni Iure patronatus, ad ampliandum Divinum Officium in ea Religiosis Fratribus Eremitis S. Augustini pure, et libere contulit, et donaut Anno 1275, Sabbato ante Epiphaniam. Osserva però quivi Antonio Sandero nel suo Tomo primo della Fiandra Illustrata a car. 242, nel qual luogo cita le parole pur hora citate dal Mireo, che prima di questo tempo, ebbe l’Ordine, non un solo, ma due luoghi in Burga. Come poi questa Donatione fosse confirmata da Martino IV, e come ancora fosse disfatto, e distrutto il detto Monistero, e la Chiesa da gli Eretici, e fosse altresì ristorato, e rifatto più bello di prima, e da chi, lo diremo, se sarà volere di Dio, nell’ultimo secolo Agostiniano.

14 – E’ stato poi questo Monistero molto fecondo d’Huomini Illustri, e famosi, fra quali, Pietro Metelio, il quale del 1482 s’Adottorò in Lovanio, e fu insigne Teologo, e gran Predicatore, e morì Provinciale di Fiandra l’Anno 1505. Giacomo Veldio gran Predicatore anch’egli, il quale essendo Priore del Convento l’Anno 1578 fu scacciato con tutt’i Padri da gli Eretici, e molto patì con li detti suoi Religiosi per la Cattolica Fede; Vualtero Rotario, Giodoco Reingaucio, Filippo Litanio, Mattia di Paolo, Giacomo d’Ostenda, tutti gran Predicatori, e Bartolomeo Usighenio, di cui parlando il mentovato Sandero, dice: Bartholomaeus Usighenius Ore facundus, et Lutheranae Sectae oppugnator accerrimus, etc. E finalmente illustrò incredibilmente questo Convento di Bruga, Maestro Ruggiero detto il giovane, il quale ne’ tempi turbolentissimi dell’Apostasia dell’empio Lutero, mantenne salda nella Cattolica Fede, con la sua Dottrina, Prudenza, e Sapere, la sua famosa Provincia di Colonia, il quale altresì, doppo havere ricusato il Suffraganeato di Tornai, offertoli da Filippo II Re delle Spagne, fu poi dallo stesso Re mandato al Concilio di Trento, insieme col Padre Nicolò Hermio; e questi tutti vengono molto celebrati, e lodati dal citato Sandero nel sopradetto suo Tomo primo della Fiandra Illustrata.

15 – Scrivono altresì gli Autori delle Storie Leccetane, che quest’Anno nascesse il nostro Beato Giovanni Guccio da Siena, il quale poi indi a 15 Anni, fattosi nostro Religioso nel Santissimo Monistero di Lecceto, illustrò poi tanto la Religione con le sue opere stupendissime, e santissime. E con questo terminiamo l’Anno 1275.