Tomo V

Anni di Christo 1299 - della Religione 913

1 - [V, p. 203] Fra gli affari universali della Chiesa, e del Secolo in quest'anno del Signore 1299 li più rimarcabili sono questi: Alberto Duca d'Austria già eletto Imperatore, vedendo, che Papa Bonifacio non voleva in verun conto confirmare la di lui elettione, nauseatosi di lui, prese risolutione di pacificarsi con Filippo Re di Francia, a qual si voglia patto, sapendo massime, che egli era molto disgustato col Papa, a cagione, che havendo questi inviato suo Nuncio al sudetto Re di Francia, il Vescovo d'Apamia, per esortare il detto Re, a mandare validi soccorsi in Terra Santa, per conservare le Piazze di quella, ritolte dal gran Cassano Re de' Tartari al Soldano d'Egitto; quel Prelato maneggiò questo importante affare con così poca prudenza, che mescolando con le preghiere le minacce, mosse a tanto sdegno quel Re di sua natura colerico, e feroce, che fece subito pubblicare un'Editto rigoroso per ogni angolo del suo Regno, che niuno havesse ardire, non solo di passare a quella sagra speditione, ma né meno mandare un minimo danaro a Roma per tale effetto; e questa fu la prima origine delle funeste rotture, che poi ctanto s'inasprirono fra questi due gran Potentati. Bonifacio fra tanto hebbe sorte di totalmente estinguere la perfida Setta de' Fraticelli, li quali, sotto pretesto di religiosa Divotione, si radunavano in certi loro segreti Ridotti, Huomini, e Donne insieme, ove poi commettevano mille nefande sceleratezze, massime in materia di Senso. Li Polacchi anch'essi vedendo, che Ladislao, poco dianzi da essi eletto Re della Republica loro, riusciva un Principe da nulla, levatale incontanente la Corona di capo, la posero sopra quello di Vuenceslao Re di Boemia.

2 - Ma torniamo al Pontefice Bonifacio, il quale in quest'anno essendoli stata presentata da' nostri Padri, una controversia, che passava fra essi, et i Padri dell'Ordine de Minori nella Città Agenense nella Provincia della Svevia, e del Reno, a cagione, che havevano quelli cominciato a fabricare [V, p. 204] un Monistero di loro Religione nella detta Città, in distanza minore di 140 Canne dal nostro, contro il Privilegio, pochi anni avanti concessoci dallo stesso Bonifacio, esso per tanto deputò per Giudice di questa, il Card. Giovanni del titolo de' SS. Pietro, e Marcellino; ma perché il sudetto Guardiano, e Frati, essendo più volte stati citati avanti il detto Cardinale per dovere rispondere alle ragioni de' nostri Padri, non havevano volsuto comparire; che però non potendosi più oltre procedere nella causa, ricorsero di nuovo i nostri Padri al Papa, il quale con una sua Bolla ordinò all'Archidiacono Bruliense nella Chiesa Agenense, che debba perentoriamente citare il predetto Guardiano, e Frati Minori, a dovere comparire in termine di due Mesi, davanti la Santa Sede, per ivi produrre le ragioni spettanti a questa Causa, per doverne ricevere quella Sentenza, e provisione, che richiedeva il dovere, e la ragione; ordinandoli in oltre, che debba notare il giorno, e la forma di detta Citatione, e trasmetterla fedelmente nelle sue mani. Fu data questa Bolla in Roma appresso il Laterano a 12 di Marzo di quest'anno 1299 e si legge nel nostro Bollario Agostiniano a car. 49 et è la seguente:

Bonifacius Episcopus Servus Servorum Dei

3 - Dilecto filio Archidiacono Bruliensi in Ecclesia Agennensi, salutem, et Apostolicam Benedictionem. In Causa, quae inter Priorem, et Conventum Fratrum Ordinis Eremitarum Sancti Augustini Agennensis ex parte una, et Guardianum, et Fratres Ordinis Minorum eiusdem Loci ex altera, super eo quod dicti Prior, et Conventus proponunt dictos Guardianum, et Fratres quosdam, eorum Locum de novo aedificasse propiquum Oratorio dictorum Prioris, et Conventus infra spatium centum, et quadraginta Cannarum, contra tenorem Privilegij Fratribus dicti Ordinis Eremitarum S. Augustini, ab Apostolica Sede concessi, in eorundem Prioris, et Conventus praeiudicium, et gravamen vertitur, seu verti speratur, dilectum filium nostrorum Ioannem tituli SS. Marcellini, et Petri Presbyterum Cardinalem deputavimus Auditorem. Verum quia ipsis Guardiano, et Fratribus Minoribus citatis pluries de mandato Cardinalis ipsius, in Audientia publica (ut est moris) ut coram ipso Cardinali per se, vel per Procuratorem idoneum legitime comparerent in eadem Causa mediante iustitia processsuri, ipsisque non comparentibus in terminis competentibus, ad hoc eis peremptorie assignatis, non potest in eadem Causa procedi, discretioni tuae per Apostolica scripta mandamus, quatenus eosdem Guardianum, et Fratres ex parte nostra peremptorie citare procures, ut infra duorum Mensium spatium post Citationem tuam huiusmodi per Procuratorem idoneum, cum in omnibus actis, iuribus, et monumentis Causam huiusmodi contingentibus Apostolico se conspectui repraesentent facturi, et recepturi super praemissis, quod ordo exegerit rationis. Diem vero huiusmodi Citationis, et formam, et quidquid inde duxeris faciendum, Nobis per tuas Litteras harum seriem continentes fideliter intimare procures. Datum Laterani secundo Idus Martij Pontificatus nostri Anno 5.

4 - Se poi fosse eseguita la mente del Pontefice, e se li nostri Padri conseguissero il loro giusto intento, se bene da veruno Autore non si riferisce il detto esito, nulladimeno noi habbiamo per costante, che sì; attesochè Bonifacio era un Pontefice, che molto premeva nella puntuale osservanza de' suoi Papali Decreti. Hor communque sia, questo è certo, che il sudetto Convento Agennense, è più antico di questo tempo, se ben poi non si puole assegnare da chi, et in qual'anno ei fosse [V, p. 205] fondato; vedasi il P. Errera nel Tomo primo del suo Alfabeto Agostiniano a car. 73.

5 - Spedì parimente in quest'anno medesimo Bonifacio, un'altra Bolla alli tre Superiori de' Conventi di S. Domenico, di S. Francesco, e di S. Agostino della Città di Nicosia nel delitioso Regno di Cipro, nella quale gli commise, che, con ogni possibile diligenza, prudentemente procurassero di promovere, e mantenere salda, e ferma una certa Provisione, o Conventione fatta fra il Re Arrigo di Cipro, e l'Arcivescovo di Nicosia, ed i suoi Vescovi Suffraganei, insieme con i gran Maestri, e Frati delle Case dell'Ospitale di S. Giovanni Gierosolimitano, e della Militia del Tempio, overo Templarj, che dimoravano in quel Regno, doppo la perdita di Tolemaida, e degli altri Luoghi di Terra Santa, per maggior sicurezza, e più felice stato dello stesso Regno, e per potere anche mandare più grosso, e gagliardo soccorso alla ricuperatione della sudetta Terra Santa. Non produciamo quivi, come d'ordinario costumiamo, la copia di questa Bolla, attesochè, né il P. Errera nostro, né il P. Vadingo, che ne registriamo il contenuto, quegli nel Tomo 2 del suo Alfabeto a carte 201 e questi nel Tomo pure 2 de' suoi Annali sotto di quest'anno non la producono, ma solo ambi testificano, che registrata si legge nel Regesto di Bonifacio, et è in ordine all'altre l'Epistola 181.

6 - Da quest'Apostolica Commissione ne ricaviamo, che questo Monistero di Nicosia, doveva essere molto più antico di questo tempo, attesochè in quest'anno egli era in stato così pieno, e perfetto, che non solo era noto al Romano Pontefice, ma di vantaggio il Superiore di quello fu da esso stimato habile a maneggiare Trattati importantissimi dell'Apostolica Sede con le Teste Coronate del Secolo, e se valesse il congetturare, io direi, che fosse più antico del tempo in cui fu creato Pontefice Gregorio IX il quale, come notassimo sotto gli Anni di Christo 1232 e 1238 nel Tomo 4 favorì molto le nostre Monache, chiamate le Penitenti, le quali, oltre alcuni Monisteri, che havevano in diversi luoghi di Terra Santa, altri ancora ne possedevano in alcune Città, e Luoghi di Cipro, e spetialmente in Nicosia, in Famagosta, ed altrove; hor se vi erano Monisteri di Monache nostre, gli è più che verisimile, che ve ne fossero ancora alcuni di frati nostri, et in ispecie questo di Nicosia, di cui stiamo trattando; in Famagosta ancora e in Passo; in Amatunta hebbe pure anticamente Monisteri la Religione, ma non sapendo noi precisamente in qual tempo fossero fondati non ne potiamo discorrere, fuori che in que' tempi ne' quali li ritroviamo notati ne' Registri dell'Ordine nostro Agostiniano, et anche ne' Libri d'alcuni Autori.

7 - Lasciamo hora il bel Regno di Cipro, e passiamocene nella gravissima Provincia di Fiandra, a considerare, e vagheggiare insieme la nuova fabrica del Convento della famosa Citta di Gante, Metropoli di quella Provincia, che di Fiandra tiene il nome, e lo comunica poi anche all'altre Provincie de' Paesi Bassi, quale già dicessimo essere stata cominciata nell'anno di Christo 1296 in alcune Case, che furono donate, per tale effetto, da Signori Borlusij, Cavallieri antichi, e nobili di questa Città, contigue all'antica Capella, od Oratorio di S. Steffano a nostri Padri di Sant'Agostino, affinchè ivi fondassero, e fabricassero un Monistero per la loro Religione, nel che fare si adoprarono essi così di buon sennno, che in tre anni, se non lo finirono di tutto punto, almeno lo ridussero in stato così buono, che riferisce Antonio Sandero, che in quest'anno esposero una bella memoria di questa nobile impresa, con le seguenti parole, che si leggono da quest'altra parte: [V, p. 206] BONIFACIO EIUS NOMINIS VIII A PETRO / BARIONA PONTEFICE DUCENTESIMO / SEDEM APOSTOLICAM MODERANTE. / ALBERTO ROMANIS IMPERANTE. / UNA ETIAM / COMITE GUIDONE DAMPETRA / FLANDRIS PRINCIPANTE; / ERECTUS EST / HIC CULTI DIVINO CONVENTUS / FRATRUM EREM. S. AUGUST. AFRICANI, / IOANNE VASSONIO TORNACENSI / TUNC PRAESULE GRATISSIMO / ID APPROBANTE. / ANNO VIDELICET A SACRO VIRGINEO / PARTU MCCLXXXXIX / MENSIS ICLII / NOVISSIMA / LUCE. / LUX ILLA INCREATA CREATURARUM OMNIUM / CREATRIX NOBIS LUCEM PERENNEM / MISERICORDITER / DONET. / AMEN. Ha poi prodotti questo insigne Monistero molti Soggetti Illustri in ogni tempo, fra quali, i più cospicui sono stati, il P. Maestro F. Gedeone Vander Gracht, il quale era Priore del detto Monistero l'anno 1535 e poi poco appresso allo scrivere d'Antonio Sandero nella sua Fiandra illustrata Tomo primo a carte 134, e fu 135 Vescovo Castriense sotto l'Arcivescovo Tebano. Maestro Michele Paludano gran Teologo, e publico Lettore nella famosa Università di Lovanio, et uno delli sette Dottori della Facoltà; compose alcune Opere molto stimate da' Dotti, e fu Provinciale della sua Provincia. Maestro Ignatio Dicherio gran Poeta, della qual Professione, compose un Libro molto elegante, fu Provinciale anch'egli, e nostro grandissimo Amico. Et hoggidì vive condecorato col titolo d'Assistente della Germania in Roma appresso il P. Generale dell'Ordine nostro. M. Michele Vanech Predicatore insigne, e Lettor publico nella Sapienza di Roma; de' quali tutti ed altri ancora, parleremo più di proposito ne' loro tempi, e luoghi proprj.

8 - Ma terminiamo il fine di quest'anno con la Fondatione d'un altro Monistero nella famosa Provincia nostra d'Inghilterra; e egli questo il Convento di Vendlin, il quale fu fondato, come scrisse Giovanni Speed nel suo Cattalogo de' Monisteri dell'Inghilterra da un certo Sacerdote per nome Guilelmo di Vendelin; ma perché egli non assegna il tempo preciso di questa Fondatione, l'habbiamo per tanto riposta nel fine di quest'anno.