Tomo V

Anni di Christo 1338 - della Religione 952

1 - [V, p. 509] Lodovico di Baviera, vedendo, che il Pontefice non haveva volsuto scioglierlo dalle Censure nelle quali, diceva però, di non essere incorso, perché, come asseriva, non haveva commesso alcun male; sdegnato dunque oltremodo, si appello di nuovo ad un Concilio Generale: indi radunata una Scismatica Assemblea de' suoi Seguaci, in quella formò un Decreto contro l'Autorità del Pontefice; e chi non volle approvare il detto Decreto, fu da esso con varj, e strani mali maltrattato. E perché così il Clero Cattolico tanto Secolare, quanto Regolare coraggiosamente si oppose al Scismatico Principe, fu perciò più di qual si voglia altro perseguitato. Nauclero, Aventino, Tritemio, Cuspiniano, et altri.

2 - Havendo parimente nell'Anno scorso li Bolognesi creato Signore di Bologna, doppo la cacciata di Brandaligi Gozzadini, Tadeo Pepoli Cavaliere Aurato, e Dottore, Soggetto di gran talento, e spirito, e ciò che più rilieva molto amato da tutto il Popolo. Havendo ciò inteso il Pontefice, et i Cardinali, come provocò quegli, e questo a grandissimo sdegno, così Sua Santità, col consenso del Sagro Collegio, fece formare un Processo gravissimo contro le procedure cotanto improprie del mentovato Tadeo, e di tutto il Popolo di Bologna. Ma havendo tadeo, per mezzo de' suoi Oratori, fatto intendere al Papa, che egli, non come Signore, ma come Capitano del Popolo, haveva intrapreso il governo della Città, con riconoscere per sovrana Signora la Santa Madre Chiesa, in mano della quale era sempre pronto a rimettere il Governo: restò per tanto così il Papa, come il Sagro Collegio sodisfatto. Ma vedendo poi il Santo Pastore, che [V, p. 510] i fatti non corrispondevano alle promesse, giustamente sdegnato al maggior segno, scagliò contro Bologna, e suo Contado, il fulmine horribile della Scommunica, privandola di vantaggio dello Studio Generale; il quale, col consiglio di Tadeo, fu dalli Dottori, e Scolari, per modo di provisione, trasferito nel Borgo di Castel S. Pietro. Il nostro Ghirardazzi nel Tomo 2 a carte 138 e 139.

3 - Erano già scorsi dodici Anni intieri da che fu la prima volta eletto Generale di tutto l'Ordine nostro il B. Servo di Dio Maestro F. Guglielmo Tocchi da Cremona; e quantunque nel fine d'ogni triennio, egli supplicato havesse li Padri dell'Ordine a volerlo assolvere da quella pesante Carica, acciò potesse ritornare a godere la bramata quiete della sua Cella, ma non era mai da esso stato esaudito. Hora dovendosi celebrare il Capitolo Generale nel nostro Monistero di S. Agostino di Siena, quantunque procurasse egli con nuove istanze di non essere confirmato in quel sovrano Ufficio, nulla però li valse, attesochè tutti li Padri vocali con liete acclamationi, e con pienezza di voti, lo confirmarono per un altro triennio. Il Panfilo, il Crusenio, l'Errera, et altri.

4 - In questo Capitolo poi, secondo il consueto, furono fatti alcuni Decreti per il buon governo della Religione, fra quali il più considerabile fu, che ogni Anno ne' tempi avenire si dovesse recitare alli 5 di Giugno l'Officio della Reunione dell'Ordine nostro al Sagrosanto, e Venerando Corpo del nostro glorioso Patriarca S. Agostino, e tutto ciò, perché in detto giorno nell'Anno 1331 fu dato all'Ordine nostro il possesso d'un sito, appresso la Chiesa di S. Pietro in Cielo d'Oro di Pavia, nella quale riposa il detto Corpo, per fondarvi, e fabricarvi il nobilissimo Monistero, che pure hoggidì, la Dio mercè, gode la Religione. E questo Officio, e Festa della Reunione sudetta, durò fino al tempo, in cui fu Canonizzato il Glorioso P. S. Nicola da Tolentino, cioè fino all'Anno 1446 nel qual tempo fu tramutato in quello della sudetta Canonizatione, la quale appunto fu fatta nel citato giorno 5 di Giugno. Errera nel Tomo 2 del suo Alfabeto a carte 305.

5 - Si celebrò ancora in quest'Anno il Capitolo Provinciale della Provincia Romana nell'antico Convento d'Orvieto, et in esso fu Vicario per il P. Generale un Religioso molto qualificato, per nome F. Dionigio figlio dello stesso Monistero d'Orvieto. E se bene il buon F. Giacomo Sassi, il quale era di presente Provinciale, molto si adoprasse con i Padri vocali, affinchè eleggessero un altro Soggetto, il quale meglio d'esso reggesse quella loro Provincia; attesochè egli era hormai stanco di più oltre proseguire in quel gravoso impiego; doverli hormai bastare l'haverlo confirmato per più, e più Anni, non essere insomma cosa giusta, che uno sempre governi, mentre tanti altri vi sono molto più habili di quello. Nondimeno poco li giovarono queste sue humili istanze, imperciochè fu di nuovo da tutti, nemine proxsus discrepante, acclamato, e rieletto per un altr'Anno Provinciale: così per appunto riferisce l'Autore dell'antico Registro della detta Provincia.

6 - So bene l'Abbate Ughelli nel Tomo primo della sua Italia Sagra in Ecclesia Anagnina col. 341, num. 42 parlando di F. Giovanni Pagnotta Vesc. della detta Città, e nostro Religioso (la di cui promototione alla sudetta Chiesa d'Anagni registrassimo noi sotto l'Anno di Christo 1330) dice, che fu da Papa Benedetto XII nell'Anno primo del suo Pontificato alli 7 Marzo, cioè nell'Anno 1335 creato suo Pontificio Vicario in Roma; e soggiunge poi anche, che lo stesso Pontefice nell'Anno terzo del suo Pontificato, li concesse altresì gratia speciale di potere conferire li Beneficj Ecclesiastici della sua Diocesi. [V, p. 511] Nulladimeno, perché il detto Autore non produce d'alcuna di queste cose qualche autentico testimonio in veruno delli due Anni accennati, perciò noi non habbiamo fatta mentione del detto Vicariato in que' tempi, ma ci siamo ridotti a ciò fare in quest'Anno del 1338 nel quale egli produce di questa verità una chiara, e manifesta testimonianza. Consiste poi questa in una memoria incisa in una pietra di marmo, che si legge nella Chiesa di S. Giacomo dell'Ospitale degl'Incurabili di Roma.

7 - Per intelligenza della quale, gli è da sapersi, che essendosi infermato a morte Pietro Colonna Diacono Cardinale di S. Angelo in foro Piscium Protettore dell'Ordine nostro nell'Anno 1326 fra gli altri Legati pij, che lasciò nel suo Testamento, uno fu, che si dovesse fabricare in Roma a spese della sua heredità, un Ospitale per i Poveri Incurabili col titolo del glorioso Apostolo S. Giacomo: e perché lasciò Esecutore universale del suo Testamento il Sagro Collegio de' Cardinali, questo perciò volendo eseguire la divota mente del sudetto Pietro, specialmente nella fabrica del detto Ospitale, appoggiò per tanto questa pietosa impresa al mentovato F. Giovanni Vescovo d'Anagni Vicario del Papa in Roma, et a Tomaso del Labro Canonico di Rieti, e Procuratore de' sudetti Cardinali Esecutori Testamentarj. Conclude poi la detta Memoria, che la fabrica ben presto si fece con la solicitudine di questi due Soggetti: ecco le parole formali di quella:

In Dei Nomine Amen.

8 - Anno Domini 1338 Indictione octava, Mense Septembris in Festo Beati Michaelis, tempore Sanctissimi in Christo Patris Domini D. Benedicti Papae XII Pontificatus Anno quarto. Hoc Hospitale ad laudem Dei, et sub vocabulo Beati Iacobi Apostoli, pro Anima Reverendissimi Patris, et Domini Petri de Columna S. Angeli quondam Diac. Card. fundatum fuit de mandato Dominorum Card. Executorum dicti Domini Card. mediante solicitudine Reverendi Patris, et Domini Fratris Ioannis Dei gratia Episcopi Anagnini Domini Papae Vicarij, et Ven. viri Domini Thomae de Labro Canonici Reatini Procuratoris dictorum DD. Cardinalium executorum.

9 - Gli è certo altresì, che in questo medesimo Anno il glorioso Servo di Dio il B. Simone Fidati da Cassia, il quale, da molti Anni in qua, ad istanza del Popolo Fiorentino stava di stanza in Firenze, ove con le sue Prediche efficaci, e con l'opere sue sante, grandissimo utile spirituale recava a quel Popolo divoto, gli è certo dico, che in quest'Anno egli diede felice principio a quella famosa sua Opera della Vita di Christo, divisa in quindici Libri, nella quale raccogliendo, et ispiegando con ordine mirabile la celeste Dottrina, et i divini operati del nostro Redentore, rende sommamente dilettevole, e proficua la lettura della Vita di Christo, et a questo Volume diede titolo di Libro de Gestis Salvatoris. E quest'Opera la compose egli ad istanza d'un suo divoto Amico, chiamato Tomaso Corsini, qual stimasi essere stato Fratello, o per lo meno Cugino di S. Andrea Corsino Vescovo di Fiesole, e Religioso Carmelitano. Tutto questo poi evidentemente si prova col testimonio di F. Steffano da Ratisbona, che fu il primo a fare stampare la detta Opera in Basilea l'Anno di Christo 1517 il quale appunto nel titolo interiore dell'accennato Volume aggiunse queste parole: Liber Ven. F. Simonis de Cassia Ord. Fratrum Eremitarum S. Augustini super totum Corpus Evangeliorum. Quem Librum incaepit ad instantiam, et petitionem sui charissimi amici Domini Thomae de Corsinis, legum Doctoris de Florentia Anno Domini 1338, die 6 Mensis Septembris.

10 - [V, p. 512] Lasciassimo stabilito, e provato sotto l'Anno di Christo 1219 che la nostra Religione hebbe un Monistero anche prima del detto Anno, poco tratto fuori della nobilissima Citta di Ancona; hora essendo poi stato trasferito il detto Convento dentro della Città nel luogo appunto, ove hora stà, intorno a questo tempo, benchè non si sappi in qual'Anno precisamente si facesse la detta Traslatione; la Città poi vedendo, che li Padri del detto Monistero, per la loro estrema povertà, non havevano modo di fondare, e fabricare una Chiesa nobile, e sontuosa come bramavano, mossa di loro a pietà, prese generosa risolutione di farla essa alle spese del Publico, il che poi fece con grandissima magnificenza.

11 - Passa hora controversia fra gli Autori intorno all'Anno in cui la detta fabrica si fece; attesochè Lazaro de' Bernabei Historico Anconitano, che fiorì intorno all'Anno 1497 nel quale appunto scrisse l'Historia della sua Patria (quale testifica il nostro Errera d'haver veduta, e letta nella Libraria di Monsignor Fortunato Scacchi Sagrista di Urbano VIII) scrive, che la detta Fondatione fu fatta nell'Anno 1333 e che F. Giovanni Anconitano dell'Ordine de' Minori (quale egli però chiama dell'Ordine nostro per errore) benedisse la prima Pietra, e la getto con le sue mani nelle Fondamenta: diamo le di lui parole: Urbs Anconitana propriis expensis aedificavit Ecclesiam S. Augustini. Quo tempore erat Episcopus Senogalliensis quidam Anconitanus vocatis Frater Ioannes eiusdem Ordinis, homo honestae vitae; hic benedixit primum Lapidem fundamenti, et proprijs manibus illum posuit subtus, et Domini Antiani secuti sunt, et quilibet apposuit unum et hoc fuit Anno 1333. All'incontro però habbiamo per relatione ancora dello stesso Bernabei, che questo getto di Pietra benedetta si fece, non nel detto Anno 1333 come egli dice, ma nel 1339 come dice costare da una Memoria, che lasciò scritta in pergameno F. Giacomo d'Ancona, il quale era Priore di quel Convento, quando si fece il sopradetto getto. Le parole poi della sopradetta sono le seguenti.

12 - Ad laudem, et reverentiam Omnipotentis Dei, suaeque Matris gloriosae Virginis Mariae, Beati Augustini, et Nicolai, Confessorum, et Omnium Sanctorum, et Sanctarum eius, et ad perpetuam rei memoriam. Universus Populus Civitatis Anconae dedicavit, et fundavit hanc Ecclesiam Fratrum Eremitarum Ordinis S. Augustini de Ancona, nomine, et vocabulo S. Mariae Populi, et Capellam inferiorem subtus dictam Ecclesiam nomine, et vocabulo B. Nicolai de Tolentino, et Sanctae Requiei pro statu pacifico, et tranquillo Anconae Civitatis, et Populi: in qua primarium Lapidem benedictium posuit R.P.D.D. Ioannes de Ancona Dei, et Apostolicae Sedis gratia Senogalliensis Episcopus, et Nobiles, ac Sapientes Viri D. Ioannes Miles de Morontibus de Sancto Geminiano Potestas, Ioannes Cecholi, Domini Ioannis de Monte Spinello Capitaneus, Marcellus Domini Moreschi de Monte Ilcino Iudex Appellationum, Stangis Leonardi, Cescolus Dominici, Nalus Nicolae, Ioannes Ganantius Beneventi, Guillelmucius Iacobi, Perrotus Benincontri, Thomas Ferrator, Lispantes Angeli, Nicolacius Bartolucij Antiani de Regimine dictae Civitatis, et Oppidi; ijdem circum adstantes suum Lapidem cum multis alijs posuit unusquisque. Anno Nativitate eiusdem Dei, et Domini nostri Iesu Christi 1339 Indictione 6 die 9 Mensis Novembris tempore Domini Benedicti Papae XII in Dedicatione Basilicae Salvatoris, in cuius rei Testimonium F. Iacobus de Ancona Prior dicti Loci, et Ordinis praesentes Litteras fieri fecit, et sigillis praedictorum omnium praemuniri.

13 - Con questa memoria concordasi (trattone l'errore d'un Anno) puntualmente un'altra memoria, [V, p. 513] che di questa medesima Fondatione intagliata si legge in una Pietra di marmo, la quale è del seguente tenore: Anno Domini 1338 Indictione 6 die nona Mensis Novembris, tempore S.D. Benedicti Papae XII Universus Populus Anconitanus fundavit, et dedicavit hanc Ecclesiam Fratrum Eremitarum S. Augustini de Ancona sub titulo, et nomine S. Mariae de Populo, et S. Augustini; inter quos interfuerunt Reverendiss. D. Frater Ioannes de Ancona Dei, et Apostolicae Sedis gratia Episcopus Senogalliensis, et R. Prior Frater Iacobus de Ancona. Da queste Memorie chiaramente si cava, che in quest'Anno del 1338 fu dato principio alla sudetta Chiesa nostra d'Ancona, la quale riuscì maravigliosamente grande, magnifica, e sontuosa, come hoggidì la vediamo.

14 - Dal Convento poi così antico, come moderno d'Ancona, come da un mistico Cavallo Troiano ne sono usciti in varj tempi fino a questa nostra presente età molti Huomini Illustri, così nella Santità, come nella Dignità, e Dottrina. Nella Santità si sono resi molto Celebri il B. Guglielmo, et il B. Agostino suo nipote della nobilissima Casa Trionfi, de' quali ne' suoi tempi, e luoghi habbiamo tessute Vite: così pure furono figli di questo Convento il B. Giacomo Leproso, et il B. Giovanni, de' quali pure faremo ne' loro tempi, e luoghi, con la divina gratia, la dovuta memoria. Furono altresì figli di questa nobil Casa F. Simone de Vigilantibus, il quale doppo esser stato per qualche tempo Generale dell'Ordine, fu creato da Papa Alessandro V Vescovo d'Ancona, e trasferito poi indi a quattro Anni da Giovanni XXIII alla Chiesa di Sinigaglia. F. Gabrielle Mascioli fu Arcivescovo di Durazzo, e fu Sagrista del papa per molti Anni. E finalmente Maestro F. Pietro Lanfranconi, doppo essere stato Reggente in molti Studj d'Italia, fu Procuratore Generale, e poi anche Generale di tutto l'Ordine; e doppo terminato il detto ufficio, fu da Papa Alessandro VII creato Vescovo di Terni, e morì ultimamente, doppo haver fatti molti beneficj al sudetto suo Convento d'Ancona. Et a questo Prelato mi confesso anch'io, per molti capi, grandemente tenuto.

15 - Nelle Lettere poi, e nella Dottrina ha parimente havuti questo insigne Convento molti Soggetti illustri, fra quali, li più celebri sono stati un F. Alessandro, che scrisse una dotta Apologia in difesa dell'Ordine; un F. Gabrielle Foschi Seniore, che diede alla luce alcune Opere; un altro Maestro Gabrielle Foschi Iuniore, il quale fu Reggente in molti Studj d'Italia, e specialmente in questo di Bologna, ove io fui suo discepolo, e da esso ricevei il grado di Lettore nell'Anno del Signore 1638. Fu poi Segretario Generale sotto il Generalato del P. Maestro Fulgentio Petrelli; e finalmente morì in Roma Bibliotecario della nostra Libraria Angelica l'Anno 1650.