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ELENCO delle opere antologiche, in lingua e in dialetto tursitano. 

 

 

 

Poesie in lingua   

Liriche, Palatina, Roma 1946
Nuove Liriche, Danesi in via Margutta, Roma 1949
Mia madre passava, Fratelli Palombi, Roma 1956
Il transito del vento, Dell'Arco, Roma 1957
Poesie, Roma, 1958
Il mio villaggio,Cappelli, Bologna 1959
Agavi e Sassi, Dell'Arco, Roma 1960
Appuntamento, Editori Laterza, Bari 1967 
Incontro a Tursi, Editori Laterza, Bari 1973

                                                                   

 

 

 

 

 

 

Poesie in dialetto tursitano

'A terra d'u ricorde, Il Nuovo Belli, Roma 1960
Metaponte, Il Nuovo Cracas, Roma 1960
I'nnammurète, Editori Laterza, Bari 1963
Metaponto, Editori Laterza, Bari 1966 (Ristampa)
Nd'u piccicarelle di Turse, Editori Laterza, Bari 1967
Eccò 'a morte?, Editori Laterza, Bari 1969
Famme dorme, Scheiwiller, Milano 1971
Curtelle a lu sòue, Editori Laterza, Bari 1973
Nu belle fatte, Mondadori, Milano 1975
Com'agghi' 'a fe?, Edizioni 32, Milano 1977
Sti mascre, L'Arco Ed.d'Arte, Roma 1980
Dieci poesie inedite in dialetto tursitano, Pacini, Lucca 1981
Metaponto, Garzanti, Milano 1982 (Ristampa)
Poesie inedite in omaggio a Pierro, Lacaita, Manduria 1982
Ci uéra turnè, Ed.del Girasole, Ravenna 1982
Si pò nu jurne, Gruppo Forma, Torino 1983
Poesie tursitane, Ed.del Leone, Venezia 1985
Tante ca pàrete notte, Manni, Galatina 1986
Un pianto nascosto, Einaudi, Torino 1986
Nun c'è pizze di munne, Mondadori, Milano 1992

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Volete provare a leggere le poesie di Pierro in dialetto tursitano? Allora scegli una poesia clikkando nelle celle sottostanti, in aiuto ci sarà una traduzione in italiano.

 


Tursi 19 novembre 1916 ± Roma 23 marzo 1995. Nell'idioma tursitano, l'irrequieto e girovago professore di filosofia, era ordinario nei licei e, prima di approdare a Roma nel 1939, insegnò a Taranto, Salerno, Sulmona, Udine e Novara. Notevole, infatti è la sua produzione in lingua, nella quale iniziò ad esprimersi poeticamente, a partire da Liriche (1946) e via via con Nuove liriche (1949), Mia madre passava (1955), Il paese sincero (1956), Il transito del vento (1957), Poesie (1958), Il mio villaggio (1959), Agavi e sassi (1960). La sua "conversione" al dialetto avvenne con 'A terra d'u ricorde (1960). Fu lo stesso poeta a raccontare la genesi della sua nuova forma poetica. "Non avevo mai pensato di usare il dialetto. Mi accadde senza averlo davvero deciso, il 23 settembre del 1959. Ogni anno tornavo a Tursi, da Roma, dove mi ero trasferito, e quella volta fui costretto a rientrare anticipatamente. Partivo da Tursi con una tristezza insolita. La sera stessa in cui partii mi venne il desiderio di scrivere in dialetto. Scrissi "Prima di parte" e fu come un'emozione. Per tre mesi scrissi poesie in dialetto come un invasato, dovunque mi capitasse. Nacque così 'A terra d'u ricorde". Poi verranno Metaponto (1963), I'nnammurète (1963), Nd'u piccicarelle di Turse (1967), Ecco à morte ? (1969), Nu bèlle fatte, in Almanacco dello Specchio (1975, 1976, 1977), Famme dorme e Appuntamente (1971), Com'agghi 'a fè (1972), Sti mascre (1980), Curtelle a lu soùe (1981), Ci uèra turnè (1982), Si pò 'nu jurne (1983) e Nun c'è pizze di munne (1993). Andrebbero ricordate ancora le raccolte antologiche: Appuntamento, con inediti e varianti (1967), Dieci poesie inedite in dialetto tursitano, a cura di Alfredo Stussi (1982), Poesie tursitane, a cura di Nicola Merola, Tante ca pàrete notte, a cura di Francesco Zambon, tutte e tre apparse nel 1986. Le sue opere maggiori (Metaponto, Ecco à morte ?, Famme dorme, Nun c'è pizze di munne) furono tradotte in varie lingue, persino in persiano. Il poeta era notissimo in Russia e Svezia. Nel 1976 ha vinto il "premio Carducci" per la poesia. Nel 1986 e nel 1988 è stato candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Il 23 marzo 1996, ad un anno dalla scomparsa, il Consiglio Comunale, di cui mi onoro aver fatto parte, ha proclamato Tursi "CITTA' DI PIERRO"  e intitolato a lui l'Istituto Comprensivo di scuola Materna, Elementare e Media.  Al Comune di Tursi ha donato la sua casa e la biblioteca contenente migliaia di libri.