Seduta n. 15 del
12/7/2001
Riduzione delle tariffe sui
collegamenti con l'aeroporto di Lamezia Terme - n. 2-00021)
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di
illustrare
la sua interpellanza n. 2-00021.
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, il motivo dell'interpellanza
urgente, che ho presentato insieme ad altri parlamentari del
centrosinistra, è quello di denunziare con forza e far conoscere al
Parlamento la grave situazione di isolamento in cui versa la regione
Calabria. Isolamento, nel senso della difficoltà - o addirittura
dell'impossibilità - che vivono quotidianamente i cittadini
calabresi, ostacolati nel raggiungere le altre ragioni d'Italia e gli
altri paesi d'Europa.
Si tratta di una mancanza di collegamenti che condanna, ahinoi, la
Calabria a rimanere, malinconicamente, agli ultimi posti delle
classifiche per quanto riguarda le opportunità occupazionali,
culturali ed imprenditoriali.
Le cause di tutto ciò, signor sottosegretario, sono da ravvisare nei
deficit infrastrutturali che affliggono la nostra regione, ma anche
nell'inadeguatezza dei servizi offerti ai cittadini.
Per quanto riguarda il primo aspetto, non si può che denunciare qui
lo stato delle infrastrutture viarie: è già stato detto delle
pietose condizioni in cui versa l'autostrada «A3», Salerno-Reggio
Calabria, dei cui lavori di ammodernamento, pur iniziati ormai da
diversi anni, non si riesce ad intravedere la fine. Si tratta di
lavori di ammodernamento la lentezza dei quali causa notevoli
difficoltà di spostamento dovute a code e ad incolonnamenti.
Per quanto attiene al secondo aspetto - che chiama in causa il deficit
di infrastrutture viarie, del quale pure si è già parlato - non può
non essere evidenziato e sottolineato il grave stato in cui versa la
strada statale «106», Reggio Calabria-Taranto; per non parlare, poi,
del sistema di viabilità interno, bloccato agli investimenti voluti,
progettati e realizzati dal primo governo di centrosinistra, a metà
degli anni '60. Non migliore, purtroppo, è la situazione della rete
ferroviaria: la tratta Reggio Calabria-Taranto ha funzionato e
funziona su un unico binario.
Signor sottosegretario, essendo stati educati alla scuola politica del
migliore riformismo italiano, pensiamo che una forza come la nostra
pure oggi, dai banchi dell'opposizione, debba svolgere con correttezza
e compostezza i compiti ad essa delegati dagli elettori.
Ciononostante, non si può non denunciare l'atteggiamento della sua
parte politica, non tanto del suo Governo, che è in carica soltanto
da un mese, soprattutto per quanto riguarda le gravi responsabilità
della giunta di centrodestra che amministra la regione Calabria, la
quale va avanti da cinque anni con molte promesse e con pochi fatti.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che alla grave situazione in cui
versa la nostra regione si debba cominciare a provvedere. Abbiamo
ascoltato con interesse i propositi che ha enunciato al precedente
interpellante. Noi evidenziamo, però, un altro aspetto, che
costituisce l'oggetto precipuo della nostra interpellanza, e cioè il
deficit che, accanto a quello infrastrutturale, riguarda i servizi
offerti ai cittadini della Calabria e, in particolare, i servizi
offerti agli utenti dell'aeroporto di Lamezia Terme. Purtroppo, a
Lamezia Terme vi sono soltanto pochi voli: sono 2, di cui uno per lo
scalo di Roma Fiumicino e l'altro per quello di Milano Malpensa; ed è
notizia recentissima l'introduzione di un altro volo per l'aeroporto
di Torino. Questi pochi voli, tra l'altro, hanno anche prezzi
elevatissimi: per un volo di andata e ritorno per Milano occorre
addirittura spendere quasi 1 milione di lire.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che si debba lavorare, che il
suo Governo debba lavorare per porre fine a questo stato di cose.
Invero, soltanto qualche mese fa una compagnia straniera, irlandese
per la precisione, ha cercato di introdurre un volo diretto da Lamezia
Terme a Londra al costo di sole 200 mila lire. Questo volo - ahinoi! -
è stato in vigore soltanto pochi mesi perché la concessionaria, la
società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme, i cui vertici sono
nominati ed indicati dalla giunta regionale di centrodestra, ha
proposto condizioni capestro che non sono state accettate dalla
compagnia irlandese, portando alla soppressione di tale voto.
In conclusione, signor sottosegretario, la invitiamo, la sproniamo
affinché il suo Governo dia ai cittadini calabresi quella stessa
opportunità di potersi muovere, di potersi spostare all'interno e
all'esterno della nostra nazione a prezzi contenuti, opportunità che
gli altri cittadini italiani già hanno.
Registriamo poi il fatto che il Presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, ha istituito un nuovo ministero, il Ministero per gli
italiani all'estero. Lei sa meglio di me che tanti cittadini
calabresi, decenni fa, hanno abbandonato la nostra regione, la mia
regione, per andare a fare la fortuna di paesi come il Canada, gli
Stati Uniti d'America, l'America del sud e anche l'Australia. Queste
persone molto spesso chiedono di rientrare nel nostro paese, ma hanno
difficoltà a rientrare in Calabria. Chiediamo pertanto quali siano le
reali intenzioni di operatività del Governo e se non ritenga, anche
per favorire il ritorno in Calabria degli italiani che risiedono
all'estero, si possa pensare all'aeroporto di Lamezia Terme come ad un
grande scalo internazionale.
PRESIDENTE.
Il sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti Sospiri ha
facoltà di
rispondere
.
NINO
SOSPIRI, Sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti.
Signor Presidente, vorrei innanzitutto ufficializzare in questa
Assemblea - qualche accenno al riguardo lei lo ha già fatto - una
notizia che mi pare vada nel senso auspicato dagli onorevoli colleghi
interpellanti. Agli attuali collegamenti giornalieri, la compagnia
Alitalia aggiungerà, a partire dal primo agosto e fino al 31 dello
stesso mese, un ulteriore volo, considerando il periodo a più intensa
pressione di traffico.
Relativamente alla questione delle tariffe, devo tuttavia ricordare
che l'immediata operatività nell'ordinamento giuridico italiano dei
regolamenti CEE, rispettivamente n. 2408/92 e n. 2409/92, ha
comportato l'introduzione del principio della liberalizzazione dei
voli comunitari nonché delle relative tariffe, sia per quanto attiene
passeggeri sia per quanto riguarda il trasporto delle merci - ne
parlavamo poc'anzi - . Esiste, dunque, tra i vettori comunitari e
nell'ambito delle rotte comunitarie, un regime di libera concorrenza
che non mancherà, nel tempo, di produrre i suoi benefici effetti
anche sulle tariffe e ne determinerà gli opportuni aggiustamenti nei
casi di eccessiva onerosità, ma che ha, di fatto, impedito un
qualsiasi potere di intervento da parte di ciascuno Stato membro sulla
libera determinazione delle tariffe, da parte dei vettori comunitari.
Un limitato potere in tale senso è in effetti previsto, ma è
ancorato ad una complessa procedura di attuazione che richiede
un'adeguata motivazione fondata sul preventivo esperimento di
un'analisi dell'insieme dei costi a lungo termine.
Quest'ultimo dato risulta di difficile reperimento, in quanto relativo
ad informazioni aziendali non pubbliche. In particolare, la società
Alitalia ha assicurato che la struttura tariffaria adottata dalla
medesima su tutto il territorio nazionale è risultato di una analisi
delle scelte effettuate da parte della clientela e dei risultati
economici raggiunti. Tale struttura, peraltro coerente con quelle
adottate da altri vettori, assume come criteri di riferimento: la
distanza ortodromica tra luogo di partenza e destinazione e il tempo
di volo necessario a coprire il percorso. È opportuno rilevare che, a
seguito delle regole imposte dall'Unione Europea, la compagnia non
può assumere posizione di price leader rispetto alla
concorrenza e che, a seguito del processo di liberalizzazione, non
esiste più alcun vincolo per gli altri vettori comunitari ad operare
sulle rotte comunitarie.
In ogni caso, la problematica tariffaria sull'aeroporto di Lamezia
Terme è attualmente all'attenzione dell'antitrust. Il relativo
procedimento, promosso nei confronti della suddetta compagnia da parte
dell'autorità garante della concorrenza e del mercato è di prossima
definizione ed il relativo termine è stato spostato a fine novembre
prossimo. La menzionata società ha comunque assicurato che
continuerà a monitorare con attenzione il mercato calabrese in modo
da intervenire prontamente per soddisfarne le esigenze. Pertanto,
rispondendo allo specifico interrogativo posto dagli onorevoli
interpellanti, posso aggiungere che la Calabria è regione rientrante
nel cosiddetto obiettivo 1 del quadro comunitario di sostegno e quindi
sussistono, ai sensi dell'articolo n.136 della legge 23 dicembre 2000,
le condizioni per l'imposizione di oneri di servizio pubblico in
conformità del regolamento n. 2408/92 del Consiglio della Comunità
europea del 23 luglio 1982. Tuttavia non si è potuto dare corso alla
procedura di imposizione perché sprovvista di copertura finanziaria.
È un po' la vicenda che riguarda l'aeroporto di Crotone.
Per rispondere al secondo quesito occorre premettere che, con decreto
del ministro dei trasporti e della navigazione in data 9 luglio 1997
è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE del 18 dicembre
1996 un finanziamento di lire 14 miliardi per interventi sulla pista
di volo dell'aeroporto e con decreto dello stesso ministro in data 21
novembre 1997 è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE
del 29 agosto 1977, un ulteriore finanziamento di lire 10 miliardi per
l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla aerostazione. Inoltre
è all'esame dell'ENAC una proposta della regione Calabria volta a
definire l'accordo di programma per finanziare con i fondi strutturali
per il periodo quadro comunitario di riferimento 2000-2006 interventi
sugli scali aeroportuali della Calabria. Infatti, è stato presentato
dalla società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme un progetto
per interventi stimati in lire 197 miliardi e 500 milioni definito
come dal prospetto che è a disposizione degli onorevoli colleghi.
Infine, con provvedimento del ministro dei trasporti e navigazione
datato 16 ottobre 1998, successivamente reiterato dall'ENAC, la
società SACAL, che attualmente provvede alla gestione aeroportuale in
regime di gestione precaria, è stata autorizzata, ai sensi
dell'articolo 17 del decreto-legge del n. 67 del 1997, convertito
dalla legge n. 135 del 1997, ad introitare i diritti aeroportuali di
cui alla legge n. 324 del 1976 e la tassa erariale di cui al decreto
legge n.47 del 1974 convertito dalla legge n. 117 del 1974 per
destinarli ad interventi urgenti ed indifferibili sulla base di un
piano presentato dalla stessa società.
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di
replicare
.
NINO
SOSPIRI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i
trasporti. Sarà almeno parzialmente soddisfatto della
risposta che le ho fornito!
GIACOMO
MANCINI. Devo diventare esperto come lei!
Prendo atto delle buone intenzioni espresse dal sottosegretario,
nonché dei suoi auspici, anche se rimane in me un forte sentimento di
delusione nel constatare come anche il volo di cui il sottosegretario
ci ha riferito l'imminente introduzione sarà limitato al solo periodo
estivo. La Calabria continua così ad avere un'attenzione che è
limitata ad una sola parte dell'anno.
Mi fa anche piacere, anche se non trovo molto senso in quest'azione
dell'esecutivo, che il Governo abbia stanziato 14 miliardi per
l'ammodernamento della pista dell'aeroporto di Lamezia Terme. Certo,
è importante, ma sarebbe ancora meglio se la pista fosse percorsa
dagli aerei che vengono e vanno dalle altre località italiane.
Signor sottosegretario, non posso che concludere la mia brevissima
replica ricordando un intervento svolto nel 1922 da Pietro Mancini, il
primo deputato socialista calabrese. Nel suo intervento egli denunciò
con forza l'arretratezza ed il disagio dei calabresi. Certo, signor
sottosegretario, oggi le condizioni di vita in Calabria sono diverse
rispetto ad all'ora: non ci sono più i braccianti, non ci sono più,
o sono ben pochi, i contadini, così come sono quasi del tutto
scomparsi i raccoglitori di castagne. Però, e questo è ciò che mi
preme dire e intendo sollecitare l'interesse del Governo sul punto, i
calabresi vivono ancora in condizione di disagio, perché i figli e i
nipoti dei contadini e dei braccianti di ottant'anni fa oggi sono
professionisti, impiegati, professori universitari, però non hanno le
stesse opportunità dei cittadini delle altre regioni d'Italia e
d'Europa perché sono limitati nelle loro possibilità di spostamento
per raggiungere località italiane ed europee.
Il nostro auspicio, il mio auspicio personale, pur dai banchi
dell'opposizione, è che il Governo, di cui lei è autorevole
rappresentante, si faccia promotore di iniziative affinché la
Calabria non rimanga l'ultima regione d'Italia, ma diventi parte
integrante del nostro paese.
PRESIDENTE.
È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti
all'ordine del giorno.
Top
Seduta n. 23 del 25/7/2001
(Potenziamento e ammodernamento della rete dei trasporti in
Calabria - n. 2-00002)
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di
illustrare
la sua interpellanza n. 2-00002 (vedi l'allegato A - Interpellanze
e interrogazioni sezione
1).
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, signor sottosegretario,
onorevoli colleghi, a distanza di una decina di giorni mi ritrovo ad
illustrare un'altra interpellanza che ha come oggetto i trasporti da e
per la regione Calabria. La volta scorsa abbiamo soffermato la nostra
attenzione sulla situazione di disservizio in cui versa l'aeroporto di
Lamezia Terme che prevede soltanto due voli diretti da Lamezia a Roma
e da Lamezia a Milano, tra l'altro, a prezzi molto esosi per i
cittadini.
Oggi, dobbiamo soffermare la nostra attenzione sul deficit
infrastrutturale di cui è vittima la regione Calabria. Tale deficit
riguarda sia le infrastrutture viarie e ferroviarie sia quelle
marittime. Cercherò di utilizzare il tempo messo a mia disposizione
dal regolamento per fare un'analisi della disastrosa situazione di cui
sono vittime i cittadini calabresi e tutti coloro che in Calabria
vogliono andare. Inizio dalla situazione dell'autostrada A3
Salerno-Reggio Calabria, i cui lavori di ammodernamento sono iniziati,
ormai, da diversi anni, ma la cui conclusione è tanto lontana dal
vedersi. Il traffico da e per Reggio Calabria - o per tutte le località
calabresi - procede su un'unica carreggiata. Si verificano,
quotidianamente, incolonnamenti che provocano incidenti e situazioni
pericolose per le persone e le vetture che transitano sull'autostrada
Salerno-Reggio Calabria. Così come è disastrosa la situazione che si
verifica, quotidianamente, sulla statale 106, ridefinita, soprattutto
dalla stampa locale, la «strada della morte».
Quasi quotidianamente si registrano incidenti, spesso mortali, sulla
statale 106, unica arteria che da Reggio Calabria, costeggiando il
litorale ionico, raggiunge Taranto o, comunque, la Puglia di cui - se
sono informato bene - lei, signor sottosegretario, è originario.
Vi sono anche tanti disservizi per quanto riguarda la rete interna
viaria calabrese. Gli investimenti risalgono al primo Governo di
centrosinistra, ai lontani anni '60, durante i quali sono stati
finanziati e realizzati tutti i collegamenti interni della regione
Calabria ma che, oggi, versano in una situazione di assoluto abbandono
e difficoltà di percorrenza.
È di questi giorni la notizia che il ministro delle infrastrutture ha
presentato un piano di spesa e di investimenti, il programma triennale
di investimenti dal 2001 al 2003. In tale piano sono previsti, stando
a quanto è riportato dalla stampa, per la Calabria e per
l'ammodernamento della rete infrastrutturale e viaria della regione,
soltanto 20 - ripeto - 20 miliardi, a fronte della Val d'Aosta che ne
ha 41 e della Basilicata che ne ha addirittura 43.
Insomma, anche in questo si vede, nei primi passi della sua attività,
la mancanza di attenzione del Governo nei confronti della regione
Calabria, che non è afflitta soltanto da carenze infrastrutturali
relative a strade e arterie di circolazione viaria, ma anche da
problemi nella rete ferroviaria: le due tratte più importanti, quella
che collega Roma a Reggio Calabria e quella che collega Reggio
Calabria a Taranto, presentano molteplici difficoltà di percorrenza.
Faccio notare, a tale riguardo, che sulla prima di tali tratte le
Ferrovie dello Stato hanno previsto l'utilizzo di un modello di
Eurostar diverso e inferiore rispetto a quello che è utilizzato per
collegare la capitale con le città del nord. Per non parlare del
fatto che la percorrenza della tratta Reggio Calabria-Taranto è
assicurata da un unico binario.
I problemi aumentano se si pensa alla situazione dei porti. Lei
senz'altro saprà, signor sottosegretario, che il porto di Gioia Tauro,
grazie agli investimenti di una società genovese, è diventato il
primo del Mediterraneo per quanto riguarda il trasporto di container.
Accanto a questo, però, ben si potrebbe prevedere la valorizzazione
di un altro porto, quello di Corigliano, che potrebbe rappresentare
una porta di ingresso per i collegamenti con l'Europa occidentale, i
paesi balcanici, la Grecia ed anche l'Asia minore. Eppure, questo
porto ancora non è attivo e si limita ad offrire attracco a piccoli
natanti ed a pescherecci locali.
Insomma, come vede, signor sottosegretario, la situazione della
nostra, della mia Calabria è di profondo e grave isolamento nei
confronti delle altre regioni d'Italia e d'Europa. E questo perché,
come ho detto in apertura del mio breve e modesto intervento, oltre
alle carenze infrastrutturali, essa è afflitta da gravi carenze anche
per quanto concerne i servizi offerti ai cittadini.
Ho accennato anche alla situazione dell'aeroporto di Lamezia Terme; ma
debbo aggiungere che, accanto ai disservizi che caratterizzano
negativamente tale struttura, sono da mettere in conto quelli,
analoghi, relativi agli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, tra
l'altro già evidenziati anche dai colleghi della maggioranza che
sostiene il suo Governo.
In conclusione, signor sottosegretario, le rivolgiamo un'accorata
richiesta di un maggiore interessamento nei confronti della regione
Calabria, al fine di consentire collegamenti rapidi e sicuri per i
cittadini calabresi e per tutti coloro che, cittadini italiani od
europei, si vogliano recare in Calabria, e la interpelliamo per sapere
quali siano gli intendimenti del suo Governo con riferimento ai
problemi da noi prospettati.
PRESIDENTE.
Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti,
onorevole Viceconte, ha facoltà di
rispondere
.
GUIDO
WALTER CESARE VICECONTE, Sottosegretario di Stato per le
infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, per rispondere in
maniera completa a tutte le domande sollevate dall'onorevole Mancini
occorre premettere che il disegno di legge presentato dal Governo
recante «delega al Governo in materia di infrastrutture ed
insediamenti industriali strategici ed altri interventi per il
rilancio delle attività produttive» (cosiddetta legge obiettivo)
prevede un intervento massiccio in tutti i settori delle
infrastrutture, a partire da quello autostradale, ferroviario,
marittimo ed aereo. Nell'esame del provvedimento, il Governo si è
dichiarato disponibile a valutare ogni modifica che dovesse essere
proposta sia da parte dei relatori sia da parte dei membri delle
Commissioni cui è stato assegnato il disegno di legge.
Per quanto riguarda, nello specifico, i quesiti posti dall'onorevole
Mancini, dobbiamo evidenziare problematiche importanti concernenti i
collegamenti della regione Calabria con il resto del paese. Stante la
diversità delle infrastrutture e dei servizi in esame, è necessario
affrontare queste problematiche in maniera singola, fornendo notizie
sui collegamenti viari, aerei, marittimi e ferroviari.
Per quanto riguarda i collegamenti viari, accanto al problema annoso
della statale 106, la statale della morte che conosciamo tutti,
rientrata ormai tra i progetti importanti infrastrutturali di questo
Governo, che servirà a mettere in collegamento la cosiddetta
Taranto-Sibari-Reggio Calabria - tema ormai vecchio su cui dovremo
dare risposte anche immediate - dobbiamo dire che il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti ha condotto già una precisa
ricognizione, sulla base di dati concreti e aggiornati, circa il costo
complessivo dei lavori di ammodernamento e di adeguamento
dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, la consistenza dei
finanziamenti disponibili e lo stato di avanzamento fisico e
finanziario dell'intervento.
Sono stati chiesti chiarimenti all'ANAS in ordine alle problematiche
che hanno portato ad una sostanziale variazione dell'importo
inizialmente quantificato ed ai ritardi nell'esecuzione che hanno
spostato il termine previsto per l'ultimazione dal 2003 al 2005.
I dati del 1997 stimavano l'investimento necessario in circa 6.400
miliardi di lire, prevedendo esclusivamente lavori di messa in
sicurezza, ricomprendenti interventi di rettifica, soprattutto
riguardo all'ampliamento di tratti in curva e ammodernamenti in sede.
Nel corso dell'avanzamento dell'iter progettuale, viste le nuove
esigenze determinate dall'incrementato flusso di traffico e, in
particolare, dalla necessità di adeguamento della infrastruttura alla
normativa CNR, si è invece operata la scelta di procedere ad un
completo ammodernamento dell'itinerario da cui è derivata la nuova
quantificazione del costo dell'opera in 11.300 miliardi.
Detto importo è stato individuato a seguito della redazione delle
progettazioni definitive e di parte di quelle esecutive.
I finanziamenti ad oggi disponibili ammontano a 4.134 miliardi, dei
quali 330 miliardi provenienti dal quadro comunitario di sostegno;
2.660 miliardi stanziati dal CIPE con quattro delibere unificate nella
delibera del 21 aprile 1999; 244 miliardi stanziati dal CIPE con
delibera n. 84 del 2000; 900 miliardi appositamente riservati
all'infrastruttura a valere sui fondi inseriti nella tabella F della
legge finanziaria 2001. Peraltro, il QCS 2000-2006-Asse VI « reti e
nodi di servizio», attualmente all'esame dell'Unione europea,
prevede, per il completamento dell'infrastruttura, un ulteriore
finanziamento pari a 434 miliardi di lire, di cui una metà a carico
dell'Unione europea e l'altra a carico dello Stato.
Per quanto riguarda lo slittamento dei tempi di conclusione dei lavori
dal 2003 al 2005, l'ANAS riferisce che i ritardi più consistenti sono
limitati ad un circoscritto numero di lotti e che comunque gli stessi
sono imputabili a condizionamenti estranei all'appalto, quali
rinvenimenti archeologici, presenza di discariche abusive di materiali
tossici in prossimità dei cantieri e necessità di rimozione delle
stesse, difficoltà nell'esecuzione delle demolizioni di immobili
privati, ritardi nella rimozione delle interferenze da parte degli
enti competenti quali ENEL, Telecom, eccetera.
Per quanto riguarda lo stato dei collegamenti aerei, di cui parlava
l'interrogante, la società Alitalia, nel confermare preliminarmente
la particolare considerazione rivolta alle esigenze della clientela
calabrese, ha comunicato che, con l'attuale operativo, gli scali di
Lamezia Terme e di Reggio Calabria sono collegati ai punti di
concentrazione e diramazione intercontinentali di Roma Fiumicino e
Milano Malpensa in perfetta corrispondenza dei principali collegamenti
di prosecuzione, in modo da fornire ai passeggeri la possibilità di
attuare coincidenze su molte destinazioni internazionali ed
intercontinentali e di proseguire per tutte le altre destinazioni
nazionali sulle quali non esiste un volume di traffico tale da
giustificare l'esistenza di voli diretti.
La tratta Reggio Calabria-Roma è servita con quattro voli
giornalieri, mentre la rotta Lamezia Terme-Roma è stata operata fino
a maggio con quattro voli; da giugno è attivo un ulteriore volo al
quale si aggiungerà il sesto nel mese di agosto.
Per quanto concerne i collegamenti con Milano, l'Alitalia ha ritenuto
di investire sulla direttrice Milano Linate-Lamezia Terme, estendendo
a tutta la stagione estiva altri due voli ed aumentandone la capacità
con un ulteriore aeromobile di tipo MD82.
Anche la società Air One opera un collegamento al giorno, dal lunedì
alla domenica, per tutto l'anno, sulle tratte Roma-Reggio Calabria,
Milano-Reggio Calabria e Milano-Lamezia Terme. La stessa società
opera infine un collegamento al giorno, dal lunedì alla domenica, dal
25 marzo al 30 settembre 2001, sulla tratta Roma-Crotone ed un
collegamento sulla tratta Milano-Crotone dal 1o maggio al
30 settembre 2001.
In merito alle tariffe aeree di cui parlava l'onorevole Mancino,
occorre preliminarmente evidenziare che l'immediata e diretta
operatività dei regolamenti CEE ha comportato l'introduzione
nell'ordinamento giuridico italiano del principio della
liberalizzazione dei voli intracomunitari effettuati da vettori
comunitari e della liberalizzazione delle relative tariffe.
Ciò, da un lato ha determinato un regime di libera concorrenza tra i
vettori comunitari, dall'altro impedisce qualsiasi potere di
intervento da parte di ciascuno Stato volto ad interferire con la
libera determinazione delle tariffe da parte dei vettori comunitari
all'interno dell'Unione. Risulta, in verità, un limitato potere di
intervento in tal senso, che comporta l'attivazione di un complesso
meccanismo di attuazione in sede comunitaria.
Per quanto riguarda in particolare l'Alitalia, la società ha
assicurato che la struttura tariffaria adoperata è il risultato di
una analisi delle scelte effettuate dalla clientela e dei risultati
economici raggiunti. In ogni caso la problematica tariffaria dell'Alitalia
è attualmente all'esame dell'Autorità garante della concorrenza e
del mercato e la conclusione del relativo procedimento è prevista per
la fine di novembre del 2001.
Circa poi le infrastrutture aeroportuali, risulta all'esame dell'ENAC
(Ente nazionale per l'aviazione civile) una proposta formulata dalla
regione Calabria volta a definire un accordo di programma per
finanziare con i fondi strutturali del periodo 2000-2006 (QCS)
interventi sugli scali calabresi.
In particolare, sono state presentate all'ENAC schede progetto
predisposte dalla società di gestione degli aeroporti calabresi
relativi ad interventi stimati in 38 miliardi per l'aeroporto di
Crotone, 197 miliardi e 500 milioni per la Lamezia Terme e 220
miliardi e 750 milioni per Reggio Calabria. Altri finanziamento sono
stati assegnati per l'aeroporto di Lamezia Terme con decreto del
ministro dei trasporti e della navigazione del 9 luglio 1997, in
attuazione di una delibera CIPE del 18 dicembre 1996, per un importo
pari a lire 14 miliardi per interventi sulla pista di volo e, con
decreto 21 novembre 1997, un ulteriore finanziamento di 10 miliardi
per l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla aerostazione dello
stesso aeroporto.
Per l'aeroporto di Crotone sono stati stanziati fondi CIPE per 5
miliardi e 700 milioni per la costruzione dell'aerostazione ed è in
corso l'esame, da parte degli organi competenti, della richiesta di
integrare il finanziamento con una ulteriore erogazione necessaria per
il completamento dell'opera.
Infine, per lo scalo di Reggio Calabria, con delibera ENAC n. 6/2001
sono stati destinati, in sede di ripartizione dei fondi di cui
all'articolo 5 della legge n. 135 del 1997, 10 miliardi per interventi
sulle infrastrutture.
Anche per quanto riguarda i collegamenti via mare, che sono stati
molto sottolineati dall'interrogante, così come per quelli aerei, la
scelta di operare un collegamento marittimo rientra nel regime di
libera attività imprenditoriale e quindi laddove vi sia un mercato e
convenienza dell'imprenditore.
La normativa, nazionale e comunitaria, consente l'imposizione di
obblighi di servizio pubblico per il trasporto marittimo
esclusivamente al fine di assicurare la continuità territoriale e
quindi nei collegamenti con le isole. Infatti, gli obblighi di
servizio sono attualmente svolti, nei collegamenti con le isole
maggiori e minori, dalle società del gruppo Tirrenia, sulla base di
convenzioni la cui scadenza è fissata al 2008, convenzioni
espressamente fatte salve dal regolamento comunitario 3577/92 in
materia di liberalizzazione del cabotaggio marittimo fino alla loro
scadenza.
In tale quadro, mentre sono nella piena competenza regionale i
collegamenti di mobilità interna, per quelli di interesse nazionale
ed internazionale rientra nei compiti dello Stato porre le condizioni
per lo sviluppo di tale modalità di trasporto, in particolare
intervenendo sulle infrastrutture portuali e compatibilmente con gli
obblighi comunitari attraverso agevolazioni alla generalità delle
imprese armatoriali che esercitano tale attività.
A tale proposito, la legge n. 522 del 1999, estendendo a tali imprese
il beneficio della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le
prestazioni di lavoro a bordo, in precedenza riservato al traffico
internazionale, ha consentito alle stesse di mantenere le posizioni
sul mercato, ponendo le basi per un allargamento del mercato stesso,
in linea con la politica di un riequilibrio modale.
Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali nei porti,
l'articolo 9 della legge n. 413 del 1998 ed il suo successivo
rifinanziamento disposto dall'articolo 54 della legge n. 488 del 1999,
hanno finanziato opere di ampliamento, ammodernamento e
riqualificazione dei porti, destinando 154 miliardi al porto di Gioia
Tauro.
Ulteriori fondi per 6 miliardi e mezzo sono stati assegnati al porto
di Gioia Tauro con delibera del CIPE del dicembre 1996 nell'ambito
dell'accordo di programma per lo stretto di Messina. Essi sono
destinati alla delocalizzazione dell'ufficio marittimo, opera
propedeutica alla attuazione dell'intero accordo, in quanto ciò
consentirà l'ampliamento delle banchine e la razionalizzazione
strutturale del porto.
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di
replicare
.
GIACOMO
MANCINI. Signor sottosegretario, prendo atto della sua
risposta e la ringrazio per i tanti dettagli, anche in termini di
cifre, che lei ha avuto l'amabilità di studiare e riferire oggi in
aula. Il mio augurio è che la sua esposizione non rimanga lettera
morta e che le sue belle parole non rimangano semplicemente tali,
perché i calabresi, di parole, ne stanno ascoltando da diversi anni
in riferimento sia all'autostrada Salerno-Reggio Calabria sia alle
altre infrastrutture ed agli altri collegamenti della Calabria con il
resto dell'Italia.
Se è vero, com'è vero, che nei confronti dell'attuale Governo non è
possibile esprimere giudizi in tale materia - stante il fatto che la
sua attività è iniziata da pochi mesi -, è però altrettanto vero
che si possono esprimere giudizi sull'operato del governo della
regione Calabria, appartenente allo stesso schieramento politico.
Sebbene questo abbia pronunciato tante belle parole, di fatti, però,
non ne ha presentati certo molti ai cittadini calabresi.
Vorrei soffermarmi brevemente solo su alcune sue osservazioni: per
quanto riguarda l'autostrada A3, lei ha collegato i ritardi che ne
caratterizzano i lavori ad espropri o ritrovamenti archeologici.
Ebbene, penso che questo sia vero solamente in riferimento a piccoli
tratti o meglio, come lei ha detto, a pochi lotti. Se lei avrà
infatti l'amabilità di percorrere l'autostrada Salerno-Reggio
Calabria, potrà constatare come non vi sia un solo chilometro nel
quale non si registrino disagi per gli automobilisti. Molto
sommessamente mi permetterei di suggerire, al fine di accelerare la
realizzazione dei lavori, la possibilità di aumentare i turni di
lavoro. Attualmente le ditte appaltatrici lavorano solamente per un
turno di otto ore giornaliere: si potrebbe pensare di incrementare
questo numero con l'aggiunta di altri turni lavorativi.
Allo stesso modo non posso non sottolineare negativamente le
osservazioni da lei formulate in relazione ai trasporti ed ai
collegamenti aerei: ho notato da quanto ha poc'anzi affermato che
l'attenzione dell'Alitalia, la nostra compagnia di bandiera, nei
confronti della regione Calabria, pur concretizzandosi
nell'istituzione di più voli giornalieri, rimane limitata ad una
parte dell'anno, al periodo estivo. Questo non è un segno di
attenzione costante, di quell'attenzione costante che riteniamo la
Calabria meriti dal Governo.
Non posso non soffermarmi anche sui collegamenti marittimi: lei faceva
riferimento al mercato e richiamava le sue regole per il mancato
sviluppo e la mancata valorizzazione dei porti di Gioia Tauro e,
immagino, di Corigliano. Il mercato però - penso che per la vostra
attività in tal senso potrà essere un ottimo consigliere il
Presidente del Consiglio - si aiuta con incentivi e agevolazioni:
sarebbe quindi auspicabile che il mercato delle tratte che interessano
i porti di Gioia Tauro e di Corigliano fosse incentivato ed agevolato.
Un'ultima annotazione riguarda l'utilizzazione dei fondi. Lei ha fatto
un lunghissimo elenco di fondi, soprattutto comunitari, che - a suo
dire - saranno utilizzati ed il nostro auspicio è che alle sue parole
seguano fatti concreti.
Non so se lei ne è a conoscenza, comunque la informo che alcuni mesi
fa in Calabria ha fatto visita il Commissario per la politica
regionale dell'Unione europea, monsieur Barnier. Quest'ultimo
ha denunziato il ritardo con il quale la regione Calabria utilizzava -
o meglio non utilizzava - i fondi comunitari. Avere i fondi a
disposizione è un conto, saperli utilizzare è un altro conto. Ci
auguriamo, seppure dalla parte dell'opposizione, che questo Governo -
a differenza del governo regionale calabrese che appartiene alla
vostra stessa parte politica - sia in grado di farlo.
Top
Seduta n. 42 del 10/10/2001
(Primi interventi per il rilancio dell'economia)
PRESIDENTE.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale,
l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, nel nostro paese vivono
giovani donne e giovani uomini colti, intelligenti e preparati che
hanno idee, voglia di fare e progetti e che vogliono dar vita ad attività
imprenditoriali, anche di piccola dimensione, così da creare una nuova
occupazione per loro e per la loro famiglia. In queste aspirazioni,
che sono giuste e legittime, essi incontrano difficoltà le quali aumentano
nel Mezzogiorno d'Italia, nelle regioni del sud, difficoltà che si
estrinsecano nel reperire capitali e nell'accesso al credito. Per
ovviare a questa situazione, abbiamo pensato, e proponiamo, l'approvazione
di questo emendamento, così da aiutare coloro che non ne hanno la
possibilità a realizzare i loro sogni. È un emendamento ragionevole,
non certo pensato nell'interesse di pochi, ma che noi pensiamo e vogliamo
a vantaggio di molti (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici
di sinistra-l'Ulivo)
Seduta n. 15 del 12/7/2001
Riduzione delle tariffe sui collegamenti
con l'aeroporto di Lamezia Terme - n. 2-00021)
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza
n. 2-00021.
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, il motivo dell'interpellanza
urgente, che ho presentato insieme ad altri parlamentari del centrosinistra,
è quello di denunziare con forza e far conoscere al Parlamento la
grave situazione di isolamento in cui versa la regione Calabria. Isolamento,
nel senso della difficoltà - o addirittura dell'impossibilità - che
vivono quotidianamente i cittadini calabresi, ostacolati nel raggiungere
le altre ragioni d'Italia e gli altri paesi d'Europa.
Si tratta di una mancanza di collegamenti che condanna, ahinoi, la
Calabria a rimanere, malinconicamente, agli ultimi posti delle classifiche
per quanto riguarda le opportunità occupazionali, culturali ed imprenditoriali.
Le cause di tutto ciò, signor sottosegretario, sono da ravvisare nei
deficit infrastrutturali che affliggono la nostra regione, ma anche
nell'inadeguatezza dei servizi offerti ai cittadini.
Per quanto riguarda il primo aspetto, non si può che denunciare qui
lo stato delle infrastrutture viarie: è già stato detto delle pietose
condizioni in cui versa l'autostrada «A3», Salerno-Reggio Calabria,
dei cui lavori di ammodernamento, pur iniziati ormai da diversi anni,
non si riesce ad intravedere la fine. Si tratta di lavori di ammodernamento
la lentezza dei quali causa notevoli difficoltà di spostamento dovute
a code e ad incolonnamenti.
Per quanto attiene al secondo aspetto - che chiama in causa il deficit
di infrastrutture viarie, del quale pure si è già parlato - non può
non essere evidenziato e sottolineato il grave stato in cui versa
la strada statale «106», Reggio Calabria-Taranto; per non parlare,
poi, del sistema di viabilità interno, bloccato agli investimenti
voluti, progettati e realizzati dal primo governo di centrosinistra,
a metà degli anni '60. Non migliore, purtroppo, è la situazione della
rete ferroviaria: la tratta Reggio Calabria-Taranto ha funzionato
e funziona su un unico binario.
Signor sottosegretario, essendo stati educati alla scuola politica
del migliore riformismo italiano, pensiamo che una forza come la nostra
pure oggi, dai banchi dell'opposizione, debba svolgere con correttezza
e compostezza i compiti ad essa delegati dagli elettori. Ciononostante,
non si può non denunciare l'atteggiamento della sua parte politica,
non tanto del suo Governo, che è in carica soltanto da un mese, soprattutto
per quanto riguarda le gravi responsabilità della giunta di centrodestra
che amministra la regione Calabria, la quale va avanti da cinque anni
con molte promesse e con pochi fatti.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che alla grave situazione in
cui versa la nostra regione si debba cominciare a provvedere. Abbiamo
ascoltato con interesse i propositi che ha enunciato al precedente
interpellante. Noi evidenziamo, però, un altro aspetto, che costituisce
l'oggetto precipuo della nostra interpellanza, e cioè il deficit che,
accanto a quello infrastrutturale, riguarda i servizi offerti ai cittadini
della Calabria e, in particolare, i servizi offerti agli utenti dell'aeroporto
di Lamezia Terme. Purtroppo, a Lamezia Terme vi sono soltanto pochi
voli: sono 2, di cui uno per lo scalo di Roma Fiumicino e l'altro
per quello di Milano Malpensa; ed è notizia recentissima l'introduzione
di un altro volo per l'aeroporto di Torino. Questi pochi voli, tra
l'altro, hanno anche prezzi elevatissimi: per un volo di andata e
ritorno per Milano occorre addirittura spendere quasi 1 milione di
lire.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che si debba lavorare, che il
suo Governo debba lavorare per porre fine a questo stato di cose.
Invero, soltanto qualche mese fa una compagnia straniera, irlandese
per la precisione, ha cercato di introdurre un volo diretto da Lamezia
Terme a Londra al costo di sole 200 mila lire. Questo volo - ahinoi!
- è stato in vigore soltanto pochi mesi perché la concessionaria,
la società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme, i cui vertici
sono nominati ed indicati dalla giunta regionale di centrodestra,
ha proposto condizioni capestro che non sono state accettate dalla
compagnia irlandese, portando alla soppressione di tale voto.
In conclusione, signor sottosegretario, la invitiamo, la sproniamo
affinché il suo Governo dia ai cittadini calabresi quella stessa opportunità
di potersi muovere, di potersi spostare all'interno e all'esterno
della nostra nazione a prezzi contenuti, opportunità che gli altri
cittadini italiani già hanno.
Registriamo poi il fatto che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,
ha istituito un nuovo ministero, il Ministero per gli italiani all'estero.
Lei sa meglio di me che tanti cittadini calabresi, decenni fa, hanno
abbandonato la nostra regione, la mia regione, per andare a fare la
fortuna di paesi come il Canada, gli Stati Uniti d'America, l'America
del sud e anche l'Australia. Queste persone molto spesso chiedono
di rientrare nel nostro paese, ma hanno difficoltà a rientrare in
Calabria. Chiediamo pertanto quali siano le reali intenzioni di operatività
del Governo e se non ritenga, anche per favorire il ritorno in Calabria
degli italiani che risiedono all'estero, si possa pensare all'aeroporto
di Lamezia Terme come ad un grande scalo internazionale.
PRESIDENTE.
Il sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti Sospiri ha
facoltà di rispondere .
NINO
SOSPIRI, Sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti.
Signor Presidente, vorrei innanzitutto ufficializzare in questa Assemblea
- qualche accenno al riguardo lei lo ha già fatto - una notizia che
mi pare vada nel senso auspicato dagli onorevoli colleghi interpellanti.
Agli attuali collegamenti giornalieri, la compagnia Alitalia aggiungerà,
a partire dal primo agosto e fino al 31 dello stesso mese, un ulteriore
volo, considerando il periodo a più intensa pressione di traffico.
Relativamente alla questione delle tariffe, devo tuttavia ricordare
che l'immediata operatività nell'ordinamento giuridico italiano dei
regolamenti CEE, rispettivamente n. 2408/92 e n. 2409/92, ha comportato
l'introduzione del principio della liberalizzazione dei voli comunitari
nonché delle relative tariffe, sia per quanto attiene passeggeri sia
per quanto riguarda il trasporto delle merci - ne parlavamo poc'anzi
- . Esiste, dunque, tra i vettori comunitari e nell'ambito delle rotte
comunitarie, un regime di libera concorrenza che non mancherà, nel
tempo, di produrre i suoi benefici effetti anche sulle tariffe e ne
determinerà gli opportuni aggiustamenti nei casi di eccessiva onerosità,
ma che ha, di fatto, impedito un qualsiasi potere di intervento da
parte di ciascuno Stato membro sulla libera determinazione delle tariffe,
da parte dei vettori comunitari.
Un limitato potere in tale senso è in effetti previsto, ma è ancorato
ad una complessa procedura di attuazione che richiede un'adeguata
motivazione fondata sul preventivo esperimento di un'analisi dell'insieme
dei costi a lungo termine.
Quest'ultimo dato risulta di difficile reperimento, in quanto relativo
ad informazioni aziendali non pubbliche. In particolare, la società
Alitalia ha assicurato che la struttura tariffaria adottata dalla
medesima su tutto il territorio nazionale è risultato di una analisi
delle scelte effettuate da parte della clientela e dei risultati economici
raggiunti. Tale struttura, peraltro coerente con quelle adottate da
altri vettori, assume come criteri di riferimento: la distanza ortodromica
tra luogo di partenza e destinazione e il tempo di volo necessario
a coprire il percorso. È opportuno rilevare che, a seguito delle regole
imposte dall'Unione Europea, la compagnia non può assumere posizione
di price leader rispetto alla concorrenza e che, a seguito
del processo di liberalizzazione, non esiste più alcun vincolo per
gli altri vettori comunitari ad operare sulle rotte comunitarie.
In ogni caso, la problematica tariffaria sull'aeroporto di Lamezia
Terme è attualmente all'attenzione dell'antitrust. Il relativo procedimento,
promosso nei confronti della suddetta compagnia da parte dell'autorità
garante della concorrenza e del mercato è di prossima definizione
ed il relativo termine è stato spostato a fine novembre prossimo.
La menzionata società ha comunque assicurato che continuerà a monitorare
con attenzione il mercato calabrese in modo da intervenire prontamente
per soddisfarne le esigenze. Pertanto, rispondendo allo specifico
interrogativo posto dagli onorevoli interpellanti, posso aggiungere
che la Calabria è regione rientrante nel cosiddetto obiettivo 1 del
quadro comunitario di sostegno e quindi sussistono, ai sensi dell'articolo
n.136 della legge 23 dicembre 2000, le condizioni per l'imposizione
di oneri di servizio pubblico in conformità del regolamento n. 2408/92
del Consiglio della Comunità europea del 23 luglio 1982. Tuttavia
non si è potuto dare corso alla procedura di imposizione perché sprovvista
di copertura finanziaria. È un po' la vicenda che riguarda l'aeroporto
di Crotone.
Per rispondere al secondo quesito occorre premettere che, con decreto
del ministro dei trasporti e della navigazione in data 9 luglio 1997
è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE del 18 dicembre
1996 un finanziamento di lire 14 miliardi per interventi sulla pista
di volo dell'aeroporto e con decreto dello stesso ministro in data
21 novembre 1997 è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE
del 29 agosto 1977, un ulteriore finanziamento di lire 10 miliardi
per l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla aerostazione. Inoltre
è all'esame dell'ENAC una proposta della regione Calabria volta a
definire l'accordo di programma per finanziare con i fondi strutturali
per il periodo quadro comunitario di riferimento 2000-2006 interventi
sugli scali aeroportuali della Calabria. Infatti, è stato presentato
dalla società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme un progetto
per interventi stimati in lire 197 miliardi e 500 milioni definito
come dal prospetto che è a disposizione degli onorevoli colleghi.
Infine, con provvedimento del ministro dei trasporti e navigazione
datato 16 ottobre 1998, successivamente reiterato dall'ENAC, la società
SACAL, che attualmente provvede alla gestione aeroportuale in regime
di gestione precaria, è stata autorizzata, ai sensi dell'articolo
17 del decreto-legge del n. 67 del 1997, convertito dalla legge n.
135 del 1997, ad introitare i diritti aeroportuali di cui alla legge
n. 324 del 1976 e la tassa erariale di cui al decreto legge n.47 del
1974 convertito dalla legge n. 117 del 1974 per destinarli ad interventi
urgenti ed indifferibili sulla base di un piano presentato dalla stessa
società.
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di replicare .
NINO
SOSPIRI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i
trasporti. Sarà almeno parzialmente soddisfatto della risposta
che le ho fornito!
GIACOMO
MANCINI. Devo diventare esperto come lei!
Prendo atto delle buone intenzioni espresse dal sottosegretario, nonché
dei suoi auspici, anche se rimane in me un forte sentimento di delusione
nel constatare come anche il volo di cui il sottosegretario ci ha
riferito l'imminente introduzione sarà limitato al solo periodo estivo.
La Calabria continua così ad avere un'attenzione che è limitata ad
una sola parte dell'anno.
Mi fa anche piacere, anche se non trovo molto senso in quest'azione
dell'esecutivo, che il Governo abbia stanziato 14 miliardi per l'ammodernamento
della pista dell'aeroporto di Lamezia Terme. Certo, è importante,
ma sarebbe ancora meglio se la pista fosse percorsa dagli aerei che
vengono e vanno dalle altre località italiane.
Signor sottosegretario, non posso che concludere la mia brevissima
replica ricordando un intervento svolto nel 1922 da Pietro Mancini,
il primo deputato socialista calabrese. Nel suo intervento egli denunciò
con forza l'arretratezza ed il disagio dei calabresi. Certo, signor
sottosegretario, oggi le condizioni di vita in Calabria sono diverse
rispetto ad all'ora: non ci sono più i braccianti, non ci sono più,
o sono ben pochi, i contadini, così come sono quasi del tutto scomparsi
i raccoglitori di castagne. Però, e questo è ciò che mi preme dire
e intendo sollecitare l'interesse del Governo sul punto, i calabresi
vivono ancora in condizione di disagio, perché i figli e i nipoti
dei contadini e dei braccianti di ottant'anni fa oggi sono professionisti,
impiegati, professori universitari, però non hanno le stesse opportunità
dei cittadini delle altre regioni d'Italia e d'Europa perché sono
limitati nelle loro possibilità di spostamento per raggiungere località
italiane ed europee.
Il nostro auspicio, il mio auspicio personale, pur dai banchi dell'opposizione,
è che il Governo, di cui lei è autorevole rappresentante, si faccia
promotore di iniziative affinché la Calabria non rimanga l'ultima
regione d'Italia, ma diventi parte integrante del nostro paese.
PRESIDENTE.
È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine
del giorno.
Top
Seduta n. 23 del 25/7/2001
(Potenziamento e ammodernamento della rete dei trasporti in Calabria
- n. 2-00002)
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza
n. 2-00002 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni
sezione
1).
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli
colleghi, a distanza di una decina di giorni mi ritrovo ad illustrare
un'altra interpellanza che ha come oggetto i trasporti da e per la
regione Calabria. La volta scorsa abbiamo soffermato la nostra attenzione
sulla situazione di disservizio in cui versa l'aeroporto di Lamezia
Terme che prevede soltanto due voli diretti da Lamezia a Roma e da
Lamezia a Milano, tra l'altro, a prezzi molto esosi per i cittadini.
Oggi, dobbiamo soffermare la nostra attenzione sul deficit infrastrutturale
di cui è vittima la regione Calabria. Tale deficit riguarda sia le
infrastrutture viarie e ferroviarie sia quelle marittime. Cercherò
di utilizzare il tempo messo a mia disposizione dal regolamento per
fare un'analisi della disastrosa situazione di cui sono vittime i
cittadini calabresi e tutti coloro che in Calabria vogliono andare.
Inizio dalla situazione dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria,
i cui lavori di ammodernamento sono iniziati, ormai, da diversi anni,
ma la cui conclusione è tanto lontana dal vedersi. Il traffico da
e per Reggio Calabria - o per tutte le località calabresi - procede
su un'unica carreggiata. Si verificano, quotidianamente, incolonnamenti
che provocano incidenti e situazioni pericolose per le persone e le
vetture che transitano sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Così
come è disastrosa la situazione che si verifica, quotidianamente,
sulla statale 106, ridefinita, soprattutto dalla stampa locale, la
«strada della morte».
Quasi quotidianamente si registrano incidenti, spesso mortali, sulla
statale 106, unica arteria che da Reggio Calabria, costeggiando il
litorale ionico, raggiunge Taranto o, comunque, la Puglia di cui -
se sono informato bene - lei, signor sottosegretario, è originario.
Vi sono anche tanti disservizi per quanto riguarda la rete interna
viaria calabrese. Gli investimenti risalgono al primo Governo di centrosinistra,
ai lontani anni '60, durante i quali sono stati finanziati e realizzati
tutti i collegamenti interni della regione Calabria ma che, oggi,
versano in una situazione di assoluto abbandono e difficoltà di percorrenza.
È di questi giorni la notizia che il ministro delle infrastrutture
ha presentato un piano di spesa e di investimenti, il programma triennale
di investimenti dal 2001 al 2003. In tale piano sono previsti, stando
a quanto è riportato dalla stampa, per la Calabria e per l'ammodernamento
della rete infrastrutturale e viaria della regione, soltanto 20 -
ripeto - 20 miliardi, a fronte della Val d'Aosta che ne ha 41 e della
Basilicata che ne ha addirittura 43.
Insomma, anche in questo si vede, nei primi passi della sua attività,
la mancanza di attenzione del Governo nei confronti della regione
Calabria, che non è afflitta soltanto da carenze infrastrutturali
relative a strade e arterie di circolazione viaria, ma anche da problemi
nella rete ferroviaria: le due tratte più importanti, quella che collega
Roma a Reggio Calabria e quella che collega Reggio Calabria a Taranto,
presentano molteplici difficoltà di percorrenza. Faccio notare, a
tale riguardo, che sulla prima di tali tratte le Ferrovie dello Stato
hanno previsto l'utilizzo di un modello di Eurostar diverso e inferiore
rispetto a quello che è utilizzato per collegare la capitale con le
città del nord. Per non parlare del fatto che la percorrenza della
tratta Reggio Calabria-Taranto è assicurata da un unico binario.
I problemi aumentano se si pensa alla situazione dei porti. Lei senz'altro
saprà, signor sottosegretario, che il porto di Gioia Tauro, grazie
agli investimenti di una società genovese, è diventato il primo del
Mediterraneo per quanto riguarda il trasporto di container. Accanto
a questo, però, ben si potrebbe prevedere la valorizzazione di un
altro porto, quello di Corigliano, che potrebbe rappresentare una
porta di ingresso per i collegamenti con l'Europa occidentale, i paesi
balcanici, la Grecia ed anche l'Asia minore. Eppure, questo porto
ancora non è attivo e si limita ad offrire attracco a piccoli natanti
ed a pescherecci locali.
Insomma, come vede, signor sottosegretario, la situazione della nostra,
della mia Calabria è di profondo e grave isolamento nei confronti
delle altre regioni d'Italia e d'Europa. E questo perché, come ho
detto in apertura del mio breve e modesto intervento, oltre alle carenze
infrastrutturali, essa è afflitta da gravi carenze anche per quanto
concerne i servizi offerti ai cittadini.
Ho accennato anche alla situazione dell'aeroporto di Lamezia Terme;
ma debbo aggiungere che, accanto ai disservizi che caratterizzano
negativamente tale struttura, sono da mettere in conto quelli, analoghi,
relativi agli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, tra l'altro
già evidenziati anche dai colleghi della maggioranza che sostiene
il suo Governo.
In conclusione, signor sottosegretario, le rivolgiamo un'accorata
richiesta di un maggiore interessamento nei confronti della regione
Calabria, al fine di consentire collegamenti rapidi e sicuri per i
cittadini calabresi e per tutti coloro che, cittadini italiani od
europei, si vogliano recare in Calabria, e la interpelliamo per sapere
quali siano gli intendimenti del suo Governo con riferimento ai problemi
da noi prospettati.
PRESIDENTE.
Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, onorevole
Viceconte, ha facoltà di rispondere .
GUIDO
WALTER CESARE VICECONTE, Sottosegretario di Stato per
le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, per rispondere
in maniera completa a tutte le domande sollevate dall'onorevole Mancini
occorre premettere che il disegno di legge presentato dal Governo
recante «delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti
industriali strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività
produttive» (cosiddetta legge obiettivo) prevede un intervento massiccio
in tutti i settori delle infrastrutture, a partire da quello autostradale,
ferroviario, marittimo ed aereo. Nell'esame del provvedimento, il
Governo si è dichiarato disponibile a valutare ogni modifica che dovesse
essere proposta sia da parte dei relatori sia da parte dei membri
delle Commissioni cui è stato assegnato il disegno di legge.
Per quanto riguarda, nello specifico, i quesiti posti dall'onorevole
Mancini, dobbiamo evidenziare problematiche importanti concernenti
i collegamenti della regione Calabria con il resto del paese. Stante
la diversità delle infrastrutture e dei servizi in esame, è necessario
affrontare queste problematiche in maniera singola, fornendo notizie
sui collegamenti viari, aerei, marittimi e ferroviari.
Per quanto riguarda i collegamenti viari, accanto al problema annoso
della statale 106, la statale della morte che conosciamo tutti, rientrata
ormai tra i progetti importanti infrastrutturali di questo Governo,
che servirà a mettere in collegamento la cosiddetta Taranto-Sibari-Reggio
Calabria - tema ormai vecchio su cui dovremo dare risposte anche immediate
- dobbiamo dire che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
ha condotto già una precisa ricognizione, sulla base di dati concreti
e aggiornati, circa il costo complessivo dei lavori di ammodernamento
e di adeguamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, la consistenza
dei finanziamenti disponibili e lo stato di avanzamento fisico e finanziario
dell'intervento.
Sono stati chiesti chiarimenti all'ANAS in ordine alle problematiche
che hanno portato ad una sostanziale variazione dell'importo inizialmente
quantificato ed ai ritardi nell'esecuzione che hanno spostato il termine
previsto per l'ultimazione dal 2003 al 2005.
I dati del 1997 stimavano l'investimento necessario in circa 6.400
miliardi di lire, prevedendo esclusivamente lavori di messa in sicurezza,
ricomprendenti interventi di rettifica, soprattutto riguardo all'ampliamento
di tratti in curva e ammodernamenti in sede.
Nel corso dell'avanzamento dell'iter progettuale, viste le nuove esigenze
determinate dall'incrementato flusso di traffico e, in particolare,
dalla necessità di adeguamento della infrastruttura alla normativa
CNR, si è invece operata la scelta di procedere ad un completo ammodernamento
dell'itinerario da cui è derivata la nuova quantificazione del costo
dell'opera in 11.300 miliardi.
Detto importo è stato individuato a seguito della redazione delle
progettazioni definitive e di parte di quelle esecutive.
I finanziamenti ad oggi disponibili ammontano a 4.134 miliardi, dei
quali 330 miliardi provenienti dal quadro comunitario di sostegno;
2.660 miliardi stanziati dal CIPE con quattro delibere unificate nella
delibera del 21 aprile 1999; 244 miliardi stanziati dal CIPE con delibera
n. 84 del 2000; 900 miliardi appositamente riservati all'infrastruttura
a valere sui fondi inseriti nella tabella F della legge finanziaria
2001. Peraltro, il QCS 2000-2006-Asse VI « reti e nodi di servizio»,
attualmente all'esame dell'Unione europea, prevede, per il completamento
dell'infrastruttura, un ulteriore finanziamento pari a 434 miliardi
di lire, di cui una metà a carico dell'Unione europea e l'altra a
carico dello Stato.
Per quanto riguarda lo slittamento dei tempi di conclusione dei lavori
dal 2003 al 2005, l'ANAS riferisce che i ritardi più consistenti sono
limitati ad un circoscritto numero di lotti e che comunque gli stessi
sono imputabili a condizionamenti estranei all'appalto, quali rinvenimenti
archeologici, presenza di discariche abusive di materiali tossici
in prossimità dei cantieri e necessità di rimozione delle stesse,
difficoltà nell'esecuzione delle demolizioni di immobili privati,
ritardi nella rimozione delle interferenze da parte degli enti competenti
quali ENEL, Telecom, eccetera.
Per quanto riguarda lo stato dei collegamenti aerei, di cui parlava
l'interrogante, la società Alitalia, nel confermare preliminarmente
la particolare considerazione rivolta alle esigenze della clientela
calabrese, ha comunicato che, con l'attuale operativo, gli scali di
Lamezia Terme e di Reggio Calabria sono collegati ai punti di concentrazione
e diramazione intercontinentali di Roma Fiumicino e Milano Malpensa
in perfetta corrispondenza dei principali collegamenti di prosecuzione,
in modo da fornire ai passeggeri la possibilità di attuare coincidenze
su molte destinazioni internazionali ed intercontinentali e di proseguire
per tutte le altre destinazioni nazionali sulle quali non esiste un
volume di traffico tale da giustificare l'esistenza di voli diretti.
La tratta Reggio Calabria-Roma è servita con quattro voli giornalieri,
mentre la rotta Lamezia Terme-Roma è stata operata fino a maggio con
quattro voli; da giugno è attivo un ulteriore volo al quale si aggiungerà
il sesto nel mese di agosto.
Per quanto concerne i collegamenti con Milano, l'Alitalia ha ritenuto
di investire sulla direttrice Milano Linate-Lamezia Terme, estendendo
a tutta la stagione estiva altri due voli ed aumentandone la capacità
con un ulteriore aeromobile di tipo MD82.
Anche la società Air One opera un collegamento al giorno, dal lunedì
alla domenica, per tutto l'anno, sulle tratte Roma-Reggio Calabria,
Milano-Reggio Calabria e Milano-Lamezia Terme. La stessa società opera
infine un collegamento al giorno, dal lunedì alla domenica, dal 25
marzo al 30 settembre 2001, sulla tratta Roma-Crotone ed un collegamento
sulla tratta Milano-Crotone dal 1o maggio al 30 settembre
2001.
In merito alle tariffe aeree di cui parlava l'onorevole Mancino, occorre
preliminarmente evidenziare che l'immediata e diretta operatività
dei regolamenti CEE ha comportato l'introduzione nell'ordinamento
giuridico italiano del principio della liberalizzazione dei voli intracomunitari
effettuati da vettori comunitari e della liberalizzazione delle relative
tariffe.
Ciò, da un lato ha determinato un regime di libera concorrenza tra
i vettori comunitari, dall'altro impedisce qualsiasi potere di intervento
da parte di ciascuno Stato volto ad interferire con la libera determinazione
delle tariffe da parte dei vettori comunitari all'interno dell'Unione.
Risulta, in verità, un limitato potere di intervento in tal senso,
che comporta l'attivazione di un complesso meccanismo di attuazione
in sede comunitaria.
Per quanto riguarda in particolare l'Alitalia, la società ha assicurato
che la struttura tariffaria adoperata è il risultato di una analisi
delle scelte effettuate dalla clientela e dei risultati economici
raggiunti. In ogni caso la problematica tariffaria dell'Alitalia è
attualmente all'esame dell'Autorità garante della concorrenza e del
mercato e la conclusione del relativo procedimento è prevista per
la fine di novembre del 2001.
Circa poi le infrastrutture aeroportuali, risulta all'esame dell'ENAC
(Ente nazionale per l'aviazione civile) una proposta formulata dalla
regione Calabria volta a definire un accordo di programma per finanziare
con i fondi strutturali del periodo 2000-2006 (QCS) interventi sugli
scali calabresi.
In particolare, sono state presentate all'ENAC schede progetto predisposte
dalla società di gestione degli aeroporti calabresi relativi ad interventi
stimati in 38 miliardi per l'aeroporto di Crotone, 197 miliardi e
500 milioni per la Lamezia Terme e 220 miliardi e 750 milioni per
Reggio Calabria. Altri finanziamento sono stati assegnati per l'aeroporto
di Lamezia Terme con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione
del 9 luglio 1997, in attuazione di una delibera CIPE del 18 dicembre
1996, per un importo pari a lire 14 miliardi per interventi sulla
pista di volo e, con decreto 21 novembre 1997, un ulteriore finanziamento
di 10 miliardi per l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla
aerostazione dello stesso aeroporto.
Per l'aeroporto di Crotone sono stati stanziati fondi CIPE per 5 miliardi
e 700 milioni per la costruzione dell'aerostazione ed è in corso l'esame,
da parte degli organi competenti, della richiesta di integrare il
finanziamento con una ulteriore erogazione necessaria per il completamento
dell'opera.
Infine, per lo scalo di Reggio Calabria, con delibera ENAC n. 6/2001
sono stati destinati, in sede di ripartizione dei fondi di cui all'articolo
5 della legge n. 135 del 1997, 10 miliardi per interventi sulle infrastrutture.
Anche per quanto riguarda i collegamenti via mare, che sono stati
molto sottolineati dall'interrogante, così come per quelli aerei,
la scelta di operare un collegamento marittimo rientra nel regime
di libera attività imprenditoriale e quindi laddove vi sia un mercato
e convenienza dell'imprenditore.
La normativa, nazionale e comunitaria, consente l'imposizione di obblighi
di servizio pubblico per il trasporto marittimo esclusivamente al
fine di assicurare la continuità territoriale e quindi nei collegamenti
con le isole. Infatti, gli obblighi di servizio sono attualmente svolti,
nei collegamenti con le isole maggiori e minori, dalle società del
gruppo Tirrenia, sulla base di convenzioni la cui scadenza è fissata
al 2008, convenzioni espressamente fatte salve dal regolamento comunitario
3577/92 in materia di liberalizzazione del cabotaggio marittimo fino
alla loro scadenza.
In tale quadro, mentre sono nella piena competenza regionale i collegamenti
di mobilità interna, per quelli di interesse nazionale ed internazionale
rientra nei compiti dello Stato porre le condizioni per lo sviluppo
di tale modalità di trasporto, in particolare intervenendo sulle infrastrutture
portuali e compatibilmente con gli obblighi comunitari attraverso
agevolazioni alla generalità delle imprese armatoriali che esercitano
tale attività.
A tale proposito, la legge n. 522 del 1999, estendendo a tali imprese
il beneficio della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le
prestazioni di lavoro a bordo, in precedenza riservato al traffico
internazionale, ha consentito alle stesse di mantenere le posizioni
sul mercato, ponendo le basi per un allargamento del mercato stesso,
in linea con la politica di un riequilibrio modale.
Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali nei porti, l'articolo
9 della legge n. 413 del 1998 ed il suo successivo rifinanziamento
disposto dall'articolo 54 della legge n. 488 del 1999, hanno finanziato
opere di ampliamento, ammodernamento e riqualificazione dei porti,
destinando 154 miliardi al porto di Gioia Tauro.
Ulteriori fondi per 6 miliardi e mezzo sono stati assegnati al porto
di Gioia Tauro con delibera del CIPE del dicembre 1996 nell'ambito
dell'accordo di programma per lo stretto di Messina. Essi sono destinati
alla delocalizzazione dell'ufficio marittimo, opera propedeutica alla
attuazione dell'intero accordo, in quanto ciò consentirà l'ampliamento
delle banchine e la razionalizzazione strutturale del porto.
PRESIDENTE.
L'onorevole Mancini ha facoltà di replicare .
GIACOMO
MANCINI. Signor sottosegretario, prendo atto della sua
risposta e la ringrazio per i tanti dettagli, anche in termini di
cifre, che lei ha avuto l'amabilità di studiare e riferire oggi in
aula. Il mio augurio è che la sua esposizione non rimanga lettera
morta e che le sue belle parole non rimangano semplicemente tali,
perché i calabresi, di parole, ne stanno ascoltando da diversi anni
in riferimento sia all'autostrada Salerno-Reggio Calabria sia alle
altre infrastrutture ed agli altri collegamenti della Calabria con
il resto dell'Italia.
Se è vero, com'è vero, che nei confronti dell'attuale Governo non
è possibile esprimere giudizi in tale materia - stante il fatto che
la sua attività è iniziata da pochi mesi -, è però altrettanto vero
che si possono esprimere giudizi sull'operato del governo della regione
Calabria, appartenente allo stesso schieramento politico. Sebbene
questo abbia pronunciato tante belle parole, di fatti, però, non ne
ha presentati certo molti ai cittadini calabresi.
Vorrei soffermarmi brevemente solo su alcune sue osservazioni: per
quanto riguarda l'autostrada A3, lei ha collegato i ritardi che ne
caratterizzano i lavori ad espropri o ritrovamenti archeologici. Ebbene,
penso che questo sia vero solamente in riferimento a piccoli tratti
o meglio, come lei ha detto, a pochi lotti. Se lei avrà infatti l'amabilità
di percorrere l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, potrà constatare
come non vi sia un solo chilometro nel quale non si registrino disagi
per gli automobilisti. Molto sommessamente mi permetterei di suggerire,
al fine di accelerare la realizzazione dei lavori, la possibilità
di aumentare i turni di lavoro. Attualmente le ditte appaltatrici
lavorano solamente per un turno di otto ore giornaliere: si potrebbe
pensare di incrementare questo numero con l'aggiunta di altri turni
lavorativi.
Allo stesso modo non posso non sottolineare negativamente le osservazioni
da lei formulate in relazione ai trasporti ed ai collegamenti aerei:
ho notato da quanto ha poc'anzi affermato che l'attenzione dell'Alitalia,
la nostra compagnia di bandiera, nei confronti della regione Calabria,
pur concretizzandosi nell'istituzione di più voli giornalieri, rimane
limitata ad una parte dell'anno, al periodo estivo. Questo non è un
segno di attenzione costante, di quell'attenzione costante che riteniamo
la Calabria meriti dal Governo.
Non posso non soffermarmi anche sui collegamenti marittimi: lei faceva
riferimento al mercato e richiamava le sue regole per il mancato sviluppo
e la mancata valorizzazione dei porti di Gioia Tauro e, immagino,
di Corigliano. Il mercato però - penso che per la vostra attività
in tal senso potrà essere un ottimo consigliere il Presidente del
Consiglio - si aiuta con incentivi e agevolazioni: sarebbe quindi
auspicabile che il mercato delle tratte che interessano i porti di
Gioia Tauro e di Corigliano fosse incentivato ed agevolato.
Un'ultima annotazione riguarda l'utilizzazione dei fondi. Lei ha fatto
un lunghissimo elenco di fondi, soprattutto comunitari, che - a suo
dire - saranno utilizzati ed il nostro auspicio è che alle sue parole
seguano fatti concreti.
Non so se lei ne è a conoscenza, comunque la informo che alcuni mesi
fa in Calabria ha fatto visita il Commissario per la politica regionale
dell'Unione europea, monsieur Barnier. Quest'ultimo ha denunziato
il ritardo con il quale la regione Calabria utilizzava - o meglio
non utilizzava - i fondi comunitari. Avere i fondi a disposizione
è un conto, saperli utilizzare è un altro conto. Ci auguriamo, seppure
dalla parte dell'opposizione, che questo Governo - a differenza del
governo regionale calabrese che appartiene alla vostra stessa parte
politica - sia in grado di farlo.
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Seduta n. 42 del 10/10/2001
(Primi
interventi per il rilancio dell'economia)
PRESIDENTE.Ha
chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale,
l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, nel nostro paese vivono
giovani donne e giovani uomini colti, intelligenti e preparati che
hanno idee, voglia di fare e progetti e che vogliono dar vita ad attività
imprenditoriali, anche di piccola dimensione, così da creare una nuova
occupazione per loro e per la loro famiglia. In queste aspirazioni,
che sono giuste e legittime, essi incontrano difficoltà le quali aumentano
nel Mezzogiorno d'Italia, nelle regioni del sud, difficoltà che si
estrinsecano nel reperire capitali e nell'accesso al credito. Per
ovviare a questa situazione, abbiamo pensato, e proponiamo, l'approvazione
di questo emendamento, così da aiutare coloro che non ne hanno la
possibilità a realizzare i loro sogni. È un emendamento ragionevole,
non certo pensato nell'interesse di pochi, ma che noi pensiamo e vogliamo
a vantaggio di molti (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici
di sinistra-l'Ulivo).
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Seduta n. 43 del 11/10/2001
(Fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive)
PRESIDENTE.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale,
l'onorevole Mancini, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a
disposizione. Ne ha facoltà.
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, comprendiamo bene l'allarme
sociale che alcuni avvenimenti - verificatisi prima, durante e dopo
alcune manifestazioni sportive - hanno destato nel paese, portando
il Governo a proporre questa decretazione d'urgenza. L'allarme sociale,
però, non può mai far sì che comportamenti, i quali tutt'al più meritano
una semplice riprovazione morale, vengano considerati meritevoli di
sanzioni. Il considerare, infatti, punibile e meritevole di sanzione
amministrativa il semplice inneggiare, ossia un semplice coro o una
semplice canzonetta magari di pessimo gusto, è una cosa grave. Signor
Presidente, il Governo ha proposto e fatto approvare nei giorni scorsi
un provvedimento che avvantaggia gli sfruttatori della prostituzione,
i pedofili, i trafficanti di armi, prevedendo, soltanto per la mancanza
di un semplice timbro, l'inutilizzabilità delle fonti di prova raccolte
a loro carico. Adesso, tale presunto garantismo viene messo da parte.
Il rischio che stiamo correndo è quello di trasformare gli stadi in
luoghi in cui non vige più lo Stato di diritto, ma in cui si applicherà
uno Stato di polizia (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici
di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani)
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Seduta n.92 del 05/02/2002
(Impianto di trattamento degli RSU del Savuto)
GIACOMO
MANCINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE.
Ne ha facoltà.
GIACOMO
MANCINI. Signor Presidente, intervengo per chiedere
alla Presidenza di sollecitare la risposta del Governo ad un'interrogazione
che ho presentato nelle settimane scorse, precisamente la n. 4-01803,
che ha come oggetto la realizzazione di un impianto di trattamento
RSU nel comune di Figline Vigliaturo, in provincia di Cosenza. Tale
decisione è stata presa dal presidente della giunta regionale
della Calabria che è anche il commissario per l'emergenza ambientale.
Contro tale provvedimento è iniziata una protesta dei cittadini
del Savuto e, con essi, degli amministratori, consiglieri comunali,
sindaci, consiglieri provinciali e regionali che stanno inscenando
ogni forma di protesta per scongiurare il rischio che in tale zona
venga realizzato questo impianto di trattamento dei rifiuti.
Per questo motivo la prego di sollecitare l'intervento del Governo
a chiarire quale sia la posizione dei suoi rappresentanti, in particolar
modo del ministro dell'ambiente. Vorrei sapere se sia intenzione del
Governo e del ministro dell'ambiente realizzare quest'impianto che
trasformerebbe la zona del Savuto in una vera e propria pattumiera
della provincia di Cosenza. Siamo fermamente contrari a ciò
e vogliamo ascoltare quale sia l'impegno del Governo in tal senso.
PRESIDENTE.
Onorevole Mancini, la Presidenza si farà carico di sollecitare
la risposta del Governo alla sua interrogazione.