Attività Parlamentare

Trascrizioni Stenografiche

 

Seduta n. 15 del 12/7/2001 - Riduzione delle tariffe sui collegamenti con l'aeroporto di Lamezia Terme - n. 2-00021

Seduta n. 23 del 25/7/2001 - Potenziamento e ammodernamento della rete dei trasporti in Calabria - n. 2-00002
Seduta n. 42 del 10/10/2001 - Primi interventi per il rilancio dell'economia
Seduta n. 43 del 11/10/2001 - Fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive
Seduta n. 92 del 05/02/2002 -Impianto di trattamento degli RSU del Savuto

Seduta n. 15 del 12/7/2001


Riduzione delle tariffe sui collegamenti con l'aeroporto di Lamezia Terme - n. 2-00021)

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00021.

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, il motivo dell'interpellanza urgente, che ho presentato insieme ad altri parlamentari del centrosinistra, è quello di denunziare con forza e far conoscere al Parlamento la grave situazione di isolamento in cui versa la regione Calabria. Isolamento, nel senso della difficoltà - o addirittura dell'impossibilità - che vivono quotidianamente i cittadini calabresi, ostacolati nel raggiungere le altre ragioni d'Italia e gli altri paesi d'Europa.
Si tratta di una mancanza di collegamenti che condanna, ahinoi, la Calabria a rimanere, malinconicamente, agli ultimi posti delle classifiche per quanto riguarda le opportunità occupazionali, culturali ed imprenditoriali.
Le cause di tutto ciò, signor sottosegretario, sono da ravvisare nei deficit infrastrutturali che affliggono la nostra regione, ma anche nell'inadeguatezza dei servizi offerti ai cittadini.
Per quanto riguarda il primo aspetto, non si può che denunciare qui lo stato delle infrastrutture viarie: è già stato detto delle pietose condizioni in cui versa l'autostrada «A3», Salerno-Reggio Calabria, dei cui lavori di ammodernamento, pur iniziati ormai da diversi anni, non si riesce ad intravedere la fine. Si tratta di lavori di ammodernamento la lentezza dei quali causa notevoli difficoltà di spostamento dovute a code e ad incolonnamenti.
Per quanto attiene al secondo aspetto - che chiama in causa il deficit di infrastrutture viarie, del quale pure si è già parlato - non può non essere evidenziato e sottolineato il grave stato in cui versa la strada statale «106», Reggio Calabria-Taranto; per non parlare, poi, del sistema di viabilità interno, bloccato agli investimenti voluti, progettati e realizzati dal primo governo di centrosinistra, a metà degli anni '60. Non migliore, purtroppo, è la situazione della rete ferroviaria: la tratta Reggio Calabria-Taranto ha funzionato e funziona su un unico binario.
Signor sottosegretario, essendo stati educati alla scuola politica del migliore riformismo italiano, pensiamo che una forza come la nostra pure oggi, dai banchi dell'opposizione, debba svolgere con correttezza e compostezza i compiti ad essa delegati dagli elettori. Ciononostante, non si può non denunciare l'atteggiamento della sua parte politica, non tanto del suo Governo, che è in carica soltanto da un mese, soprattutto per quanto riguarda le gravi responsabilità della giunta di centrodestra che amministra la regione Calabria, la quale va avanti da cinque anni con molte promesse e con pochi fatti.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che alla grave situazione in cui versa la nostra regione si debba cominciare a provvedere. Abbiamo ascoltato con interesse i propositi che ha enunciato al precedente interpellante. Noi evidenziamo, però, un altro aspetto, che costituisce l'oggetto precipuo della nostra interpellanza, e cioè il deficit che, accanto a quello infrastrutturale, riguarda i servizi offerti ai cittadini della Calabria e, in particolare, i servizi offerti agli utenti dell'aeroporto di Lamezia Terme. Purtroppo, a Lamezia Terme vi sono soltanto pochi voli: sono 2, di cui uno per lo scalo di Roma Fiumicino e l'altro per quello di Milano Malpensa; ed è notizia recentissima l'introduzione di un altro volo per l'aeroporto di Torino. Questi pochi voli, tra l'altro, hanno anche prezzi elevatissimi: per un volo di andata e ritorno per Milano occorre addirittura spendere quasi 1 milione di lire.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che si debba lavorare, che il suo Governo debba lavorare per porre fine a questo stato di cose. Invero, soltanto qualche mese fa una compagnia straniera, irlandese per la precisione, ha cercato di introdurre un volo diretto da Lamezia Terme a Londra al costo di sole 200 mila lire. Questo volo - ahinoi! - è stato in vigore soltanto pochi mesi perché la concessionaria, la società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme, i cui vertici sono nominati ed indicati dalla giunta regionale di centrodestra, ha proposto condizioni capestro che non sono state accettate dalla compagnia irlandese, portando alla soppressione di tale voto.
In conclusione, signor sottosegretario, la invitiamo, la sproniamo affinché il suo Governo dia ai cittadini calabresi quella stessa opportunità di potersi muovere, di potersi spostare all'interno e all'esterno della nostra nazione a prezzi contenuti, opportunità che gli altri cittadini italiani già hanno.
Registriamo poi il fatto che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha istituito un nuovo ministero, il Ministero per gli italiani all'estero. Lei sa meglio di me che tanti cittadini calabresi, decenni fa, hanno abbandonato la nostra regione, la mia regione, per andare a fare la fortuna di paesi come il Canada, gli Stati Uniti d'America, l'America del sud e anche l'Australia. Queste persone molto spesso chiedono di rientrare nel nostro paese, ma hanno difficoltà a rientrare in Calabria. Chiediamo pertanto quali siano le reali intenzioni di operatività del Governo e se non ritenga, anche per favorire il ritorno in Calabria degli italiani che risiedono all'estero, si possa pensare all'aeroporto di Lamezia Terme come ad un grande scalo internazionale.

PRESIDENTE. Il sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti Sospiri ha facoltà di rispondere .

NINO SOSPIRI, Sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti. Signor Presidente, vorrei innanzitutto ufficializzare in questa Assemblea - qualche accenno al riguardo lei lo ha già fatto - una notizia che mi pare vada nel senso auspicato dagli onorevoli colleghi interpellanti. Agli attuali collegamenti giornalieri, la compagnia Alitalia aggiungerà, a partire dal primo agosto e fino al 31 dello stesso mese, un ulteriore volo, considerando il periodo a più intensa pressione di traffico.
Relativamente alla questione delle tariffe, devo tuttavia ricordare che l'immediata operatività nell'ordinamento giuridico italiano dei regolamenti CEE, rispettivamente n. 2408/92 e n. 2409/92, ha comportato l'introduzione del principio della liberalizzazione dei voli comunitari nonché delle relative tariffe, sia per quanto attiene passeggeri sia per quanto riguarda il trasporto delle merci - ne parlavamo poc'anzi - . Esiste, dunque, tra i vettori comunitari e nell'ambito delle rotte comunitarie, un regime di libera concorrenza che non mancherà, nel tempo, di produrre i suoi benefici effetti anche sulle tariffe e ne determinerà gli opportuni aggiustamenti nei casi di eccessiva onerosità, ma che ha, di fatto, impedito un qualsiasi potere di intervento da parte di ciascuno Stato membro sulla libera determinazione delle tariffe, da parte dei vettori comunitari.
Un limitato potere in tale senso è in effetti previsto, ma è ancorato ad una complessa procedura di attuazione che richiede un'adeguata motivazione fondata sul preventivo esperimento di un'analisi dell'insieme dei costi a lungo termine.
Quest'ultimo dato risulta di difficile reperimento, in quanto relativo ad informazioni aziendali non pubbliche. In particolare, la società Alitalia ha assicurato che la struttura tariffaria adottata dalla medesima su tutto il territorio nazionale è risultato di una analisi delle scelte effettuate da parte della clientela e dei risultati economici raggiunti. Tale struttura, peraltro coerente con quelle adottate da altri vettori, assume come criteri di riferimento: la distanza ortodromica tra luogo di partenza e destinazione e il tempo di volo necessario a coprire il percorso. È opportuno rilevare che, a seguito delle regole imposte dall'Unione Europea, la compagnia non può assumere posizione di price leader rispetto alla concorrenza e che, a seguito del processo di liberalizzazione, non esiste più alcun vincolo per gli altri vettori comunitari ad operare sulle rotte comunitarie.
In ogni caso, la problematica tariffaria sull'aeroporto di Lamezia Terme è attualmente all'attenzione dell'antitrust. Il relativo procedimento, promosso nei confronti della suddetta compagnia da parte dell'autorità garante della concorrenza e del mercato è di prossima definizione ed il relativo termine è stato spostato a fine novembre prossimo. La menzionata società ha comunque assicurato che continuerà a monitorare con attenzione il mercato calabrese in modo da intervenire prontamente per soddisfarne le esigenze. Pertanto, rispondendo allo specifico interrogativo posto dagli onorevoli interpellanti, posso aggiungere che la Calabria è regione rientrante nel cosiddetto obiettivo 1 del quadro comunitario di sostegno e quindi sussistono, ai sensi dell'articolo n.136 della legge 23 dicembre 2000, le condizioni per l'imposizione di oneri di servizio pubblico in conformità del regolamento n. 2408/92 del Consiglio della Comunità europea del 23 luglio 1982. Tuttavia non si è potuto dare corso alla procedura di imposizione perché sprovvista di copertura finanziaria. È un po' la vicenda che riguarda l'aeroporto di Crotone.
Per rispondere al secondo quesito occorre premettere che, con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione in data 9 luglio 1997 è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE del 18 dicembre 1996 un finanziamento di lire 14 miliardi per interventi sulla pista di volo dell'aeroporto e con decreto dello stesso ministro in data 21 novembre 1997 è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE del 29 agosto 1977, un ulteriore finanziamento di lire 10 miliardi per l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla aerostazione. Inoltre è all'esame dell'ENAC una proposta della regione Calabria volta a definire l'accordo di programma per finanziare con i fondi strutturali per il periodo quadro comunitario di riferimento 2000-2006 interventi sugli scali aeroportuali della Calabria. Infatti, è stato presentato dalla società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme un progetto per interventi stimati in lire 197 miliardi e 500 milioni definito come dal prospetto che è a disposizione degli onorevoli colleghi. Infine, con provvedimento del ministro dei trasporti e navigazione datato 16 ottobre 1998, successivamente reiterato dall'ENAC, la società SACAL, che attualmente provvede alla gestione aeroportuale in regime di gestione precaria, è stata autorizzata, ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge del n. 67 del 1997, convertito dalla legge n. 135 del 1997, ad introitare i diritti aeroportuali di cui alla legge n. 324 del 1976 e la tassa erariale di cui al decreto legge n.47 del 1974 convertito dalla legge n. 117 del 1974 per destinarli ad interventi urgenti ed indifferibili sulla base di un piano presentato dalla stessa società.

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di replicare .

NINO SOSPIRI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Sarà almeno parzialmente soddisfatto della risposta che le ho fornito!

GIACOMO MANCINI. Devo diventare esperto come lei!
Prendo atto delle buone intenzioni espresse dal sottosegretario, nonché dei suoi auspici, anche se rimane in me un forte sentimento di delusione nel constatare come anche il volo di cui il sottosegretario ci ha riferito l'imminente introduzione sarà limitato al solo periodo estivo. La Calabria continua così ad avere un'attenzione che è limitata ad una sola parte dell'anno.
Mi fa anche piacere, anche se non trovo molto senso in quest'azione dell'esecutivo, che il Governo abbia stanziato 14 miliardi per l'ammodernamento della pista dell'aeroporto di Lamezia Terme. Certo, è importante, ma sarebbe ancora meglio se la pista fosse percorsa dagli aerei che vengono e vanno dalle altre località italiane.
Signor sottosegretario, non posso che concludere la mia brevissima replica ricordando un intervento svolto nel 1922 da Pietro Mancini, il primo deputato socialista calabrese. Nel suo intervento egli denunciò con forza l'arretratezza ed il disagio dei calabresi. Certo, signor sottosegretario, oggi le condizioni di vita in Calabria sono diverse rispetto ad all'ora: non ci sono più i braccianti, non ci sono più, o sono ben pochi, i contadini, così come sono quasi del tutto scomparsi i raccoglitori di castagne. Però, e questo è ciò che mi preme dire e intendo sollecitare l'interesse del Governo sul punto, i calabresi vivono ancora in condizione di disagio, perché i figli e i nipoti dei contadini e dei braccianti di ottant'anni fa oggi sono professionisti, impiegati, professori universitari, però non hanno le stesse opportunità dei cittadini delle altre regioni d'Italia e d'Europa perché sono limitati nelle loro possibilità di spostamento per raggiungere località italiane ed europee.
Il nostro auspicio, il mio auspicio personale, pur dai banchi dell'opposizione, è che il Governo, di cui lei è autorevole rappresentante, si faccia promotore di iniziative affinché la Calabria non rimanga l'ultima regione d'Italia, ma diventi parte integrante del nostro paese.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

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Seduta n. 23 del 25/7/2001


(Potenziamento e ammodernamento della rete dei trasporti in Calabria - n. 2-00002)

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00002 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 1).

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi, a distanza di una decina di giorni mi ritrovo ad illustrare un'altra interpellanza che ha come oggetto i trasporti da e per la regione Calabria. La volta scorsa abbiamo soffermato la nostra attenzione sulla situazione di disservizio in cui versa l'aeroporto di Lamezia Terme che prevede soltanto due voli diretti da Lamezia a Roma e da Lamezia a Milano, tra l'altro, a prezzi molto esosi per i cittadini.
Oggi, dobbiamo soffermare la nostra attenzione sul deficit infrastrutturale di cui è vittima la regione Calabria. Tale deficit riguarda sia le infrastrutture viarie e ferroviarie sia quelle marittime. Cercherò di utilizzare il tempo messo a mia disposizione dal regolamento per fare un'analisi della disastrosa situazione di cui sono vittime i cittadini calabresi e tutti coloro che in Calabria vogliono andare. Inizio dalla situazione dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, i cui lavori di ammodernamento sono iniziati, ormai, da diversi anni, ma la cui conclusione è tanto lontana dal vedersi. Il traffico da e per Reggio Calabria - o per tutte le località calabresi - procede su un'unica carreggiata. Si verificano, quotidianamente, incolonnamenti che provocano incidenti e situazioni pericolose per le persone e le vetture che transitano sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Così come è disastrosa la situazione che si verifica, quotidianamente, sulla statale 106, ridefinita, soprattutto dalla stampa locale, la «strada della morte».
Quasi quotidianamente si registrano incidenti, spesso mortali, sulla statale 106, unica arteria che da Reggio Calabria, costeggiando il litorale ionico, raggiunge Taranto o, comunque, la Puglia di cui - se sono informato bene - lei, signor sottosegretario, è originario.
Vi sono anche tanti disservizi per quanto riguarda la rete interna viaria calabrese. Gli investimenti risalgono al primo Governo di centrosinistra, ai lontani anni '60, durante i quali sono stati finanziati e realizzati tutti i collegamenti interni della regione Calabria ma che, oggi, versano in una situazione di assoluto abbandono e difficoltà di percorrenza.
È di questi giorni la notizia che il ministro delle infrastrutture ha presentato un piano di spesa e di investimenti, il programma triennale di investimenti dal 2001 al 2003. In tale piano sono previsti, stando a quanto è riportato dalla stampa, per la Calabria e per l'ammodernamento della rete infrastrutturale e viaria della regione, soltanto 20 - ripeto - 20 miliardi, a fronte della Val d'Aosta che ne ha 41 e della Basilicata che ne ha addirittura 43.
Insomma, anche in questo si vede, nei primi passi della sua attività, la mancanza di attenzione del Governo nei confronti della regione Calabria, che non è afflitta soltanto da carenze infrastrutturali relative a strade e arterie di circolazione viaria, ma anche da problemi nella rete ferroviaria: le due tratte più importanti, quella che collega Roma a Reggio Calabria e quella che collega Reggio Calabria a Taranto, presentano molteplici difficoltà di percorrenza. Faccio notare, a tale riguardo, che sulla prima di tali tratte le Ferrovie dello Stato hanno previsto l'utilizzo di un modello di Eurostar diverso e inferiore rispetto a quello che è utilizzato per collegare la capitale con le città del nord. Per non parlare del fatto che la percorrenza della tratta Reggio Calabria-Taranto è assicurata da un unico binario.
I problemi aumentano se si pensa alla situazione dei porti. Lei senz'altro saprà, signor sottosegretario, che il porto di Gioia Tauro, grazie agli investimenti di una società genovese, è diventato il primo del Mediterraneo per quanto riguarda il trasporto di container. Accanto a questo, però, ben si potrebbe prevedere la valorizzazione di un altro porto, quello di Corigliano, che potrebbe rappresentare una porta di ingresso per i collegamenti con l'Europa occidentale, i paesi balcanici, la Grecia ed anche l'Asia minore. Eppure, questo porto ancora non è attivo e si limita ad offrire attracco a piccoli natanti ed a pescherecci locali.
Insomma, come vede, signor sottosegretario, la situazione della nostra, della mia Calabria è di profondo e grave isolamento nei confronti delle altre regioni d'Italia e d'Europa. E questo perché, come ho detto in apertura del mio breve e modesto intervento, oltre alle carenze infrastrutturali, essa è afflitta da gravi carenze anche per quanto concerne i servizi offerti ai cittadini.
Ho accennato anche alla situazione dell'aeroporto di Lamezia Terme; ma debbo aggiungere che, accanto ai disservizi che caratterizzano negativamente tale struttura, sono da mettere in conto quelli, analoghi, relativi agli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, tra l'altro già evidenziati anche dai colleghi della maggioranza che sostiene il suo Governo.
In conclusione, signor sottosegretario, le rivolgiamo un'accorata richiesta di un maggiore interessamento nei confronti della regione Calabria, al fine di consentire collegamenti rapidi e sicuri per i cittadini calabresi e per tutti coloro che, cittadini italiani od europei, si vogliano recare in Calabria, e la interpelliamo per sapere quali siano gli intendimenti del suo Governo con riferimento ai problemi da noi prospettati.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, onorevole Viceconte, ha facoltà di rispondere .

GUIDO WALTER CESARE VICECONTE, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, per rispondere in maniera completa a tutte le domande sollevate dall'onorevole Mancini occorre premettere che il disegno di legge presentato dal Governo recante «delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti industriali strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive» (cosiddetta legge obiettivo) prevede un intervento massiccio in tutti i settori delle infrastrutture, a partire da quello autostradale, ferroviario, marittimo ed aereo. Nell'esame del provvedimento, il Governo si è dichiarato disponibile a valutare ogni modifica che dovesse essere proposta sia da parte dei relatori sia da parte dei membri delle Commissioni cui è stato assegnato il disegno di legge.
Per quanto riguarda, nello specifico, i quesiti posti dall'onorevole Mancini, dobbiamo evidenziare problematiche importanti concernenti i collegamenti della regione Calabria con il resto del paese. Stante la diversità delle infrastrutture e dei servizi in esame, è necessario affrontare queste problematiche in maniera singola, fornendo notizie sui collegamenti viari, aerei, marittimi e ferroviari.
Per quanto riguarda i collegamenti viari, accanto al problema annoso della statale 106, la statale della morte che conosciamo tutti, rientrata ormai tra i progetti importanti infrastrutturali di questo Governo, che servirà a mettere in collegamento la cosiddetta Taranto-Sibari-Reggio Calabria - tema ormai vecchio su cui dovremo dare risposte anche immediate - dobbiamo dire che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha condotto già una precisa ricognizione, sulla base di dati concreti e aggiornati, circa il costo complessivo dei lavori di ammodernamento e di adeguamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, la consistenza dei finanziamenti disponibili e lo stato di avanzamento fisico e finanziario dell'intervento.
Sono stati chiesti chiarimenti all'ANAS in ordine alle problematiche che hanno portato ad una sostanziale variazione dell'importo inizialmente quantificato ed ai ritardi nell'esecuzione che hanno spostato il termine previsto per l'ultimazione dal 2003 al 2005.
I dati del 1997 stimavano l'investimento necessario in circa 6.400 miliardi di lire, prevedendo esclusivamente lavori di messa in sicurezza, ricomprendenti interventi di rettifica, soprattutto riguardo all'ampliamento di tratti in curva e ammodernamenti in sede.
Nel corso dell'avanzamento dell'iter progettuale, viste le nuove esigenze determinate dall'incrementato flusso di traffico e, in particolare, dalla necessità di adeguamento della infrastruttura alla normativa CNR, si è invece operata la scelta di procedere ad un completo ammodernamento dell'itinerario da cui è derivata la nuova quantificazione del costo dell'opera in 11.300 miliardi.
Detto importo è stato individuato a seguito della redazione delle progettazioni definitive e di parte di quelle esecutive.
I finanziamenti ad oggi disponibili ammontano a 4.134 miliardi, dei quali 330 miliardi provenienti dal quadro comunitario di sostegno; 2.660 miliardi stanziati dal CIPE con quattro delibere unificate nella delibera del 21 aprile 1999; 244 miliardi stanziati dal CIPE con delibera n. 84 del 2000; 900 miliardi appositamente riservati all'infrastruttura a valere sui fondi inseriti nella tabella F della legge finanziaria 2001. Peraltro, il QCS 2000-2006-Asse VI « reti e nodi di servizio», attualmente all'esame dell'Unione europea, prevede, per il completamento dell'infrastruttura, un ulteriore finanziamento pari a 434 miliardi di lire, di cui una metà a carico dell'Unione europea e l'altra a carico dello Stato.
Per quanto riguarda lo slittamento dei tempi di conclusione dei lavori dal 2003 al 2005, l'ANAS riferisce che i ritardi più consistenti sono limitati ad un circoscritto numero di lotti e che comunque gli stessi sono imputabili a condizionamenti estranei all'appalto, quali rinvenimenti archeologici, presenza di discariche abusive di materiali tossici in prossimità dei cantieri e necessità di rimozione delle stesse, difficoltà nell'esecuzione delle demolizioni di immobili privati, ritardi nella rimozione delle interferenze da parte degli enti competenti quali ENEL, Telecom, eccetera.
Per quanto riguarda lo stato dei collegamenti aerei, di cui parlava l'interrogante, la società Alitalia, nel confermare preliminarmente la particolare considerazione rivolta alle esigenze della clientela calabrese, ha comunicato che, con l'attuale operativo, gli scali di Lamezia Terme e di Reggio Calabria sono collegati ai punti di concentrazione e diramazione intercontinentali di Roma Fiumicino e Milano Malpensa in perfetta corrispondenza dei principali collegamenti di prosecuzione, in modo da fornire ai passeggeri la possibilità di attuare coincidenze su molte destinazioni internazionali ed intercontinentali e di proseguire per tutte le altre destinazioni nazionali sulle quali non esiste un volume di traffico tale da giustificare l'esistenza di voli diretti.
La tratta Reggio Calabria-Roma è servita con quattro voli giornalieri, mentre la rotta Lamezia Terme-Roma è stata operata fino a maggio con quattro voli; da giugno è attivo un ulteriore volo al quale si aggiungerà il sesto nel mese di agosto.
Per quanto concerne i collegamenti con Milano, l'Alitalia ha ritenuto di investire sulla direttrice Milano Linate-Lamezia Terme, estendendo a tutta la stagione estiva altri due voli ed aumentandone la capacità con un ulteriore aeromobile di tipo MD82.
Anche la società Air One opera un collegamento al giorno, dal lunedì alla domenica, per tutto l'anno, sulle tratte Roma-Reggio Calabria, Milano-Reggio Calabria e Milano-Lamezia Terme. La stessa società opera infine un collegamento al giorno, dal lunedì alla domenica, dal 25 marzo al 30 settembre 2001, sulla tratta Roma-Crotone ed un collegamento sulla tratta Milano-Crotone dal 1o maggio al 30 settembre 2001.
In merito alle tariffe aeree di cui parlava l'onorevole Mancino, occorre preliminarmente evidenziare che l'immediata e diretta operatività dei regolamenti CEE ha comportato l'introduzione nell'ordinamento giuridico italiano del principio della liberalizzazione dei voli intracomunitari effettuati da vettori comunitari e della liberalizzazione delle relative tariffe.
Ciò, da un lato ha determinato un regime di libera concorrenza tra i vettori comunitari, dall'altro impedisce qualsiasi potere di intervento da parte di ciascuno Stato volto ad interferire con la libera determinazione delle tariffe da parte dei vettori comunitari all'interno dell'Unione. Risulta, in verità, un limitato potere di intervento in tal senso, che comporta l'attivazione di un complesso meccanismo di attuazione in sede comunitaria.
Per quanto riguarda in particolare l'Alitalia, la società ha assicurato che la struttura tariffaria adoperata è il risultato di una analisi delle scelte effettuate dalla clientela e dei risultati economici raggiunti. In ogni caso la problematica tariffaria dell'Alitalia è attualmente all'esame dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato e la conclusione del relativo procedimento è prevista per la fine di novembre del 2001.
Circa poi le infrastrutture aeroportuali, risulta all'esame dell'ENAC (Ente nazionale per l'aviazione civile) una proposta formulata dalla regione Calabria volta a definire un accordo di programma per finanziare con i fondi strutturali del periodo 2000-2006 (QCS) interventi sugli scali calabresi.
In particolare, sono state presentate all'ENAC schede progetto predisposte dalla società di gestione degli aeroporti calabresi relativi ad interventi stimati in 38 miliardi per l'aeroporto di Crotone, 197 miliardi e 500 milioni per la Lamezia Terme e 220 miliardi e 750 milioni per Reggio Calabria. Altri finanziamento sono stati assegnati per l'aeroporto di Lamezia Terme con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione del 9 luglio 1997, in attuazione di una delibera CIPE del 18 dicembre 1996, per un importo pari a lire 14 miliardi per interventi sulla pista di volo e, con decreto 21 novembre 1997, un ulteriore finanziamento di 10 miliardi per l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla aerostazione dello stesso aeroporto.
Per l'aeroporto di Crotone sono stati stanziati fondi CIPE per 5 miliardi e 700 milioni per la costruzione dell'aerostazione ed è in corso l'esame, da parte degli organi competenti, della richiesta di integrare il finanziamento con una ulteriore erogazione necessaria per il completamento dell'opera.
Infine, per lo scalo di Reggio Calabria, con delibera ENAC n. 6/2001 sono stati destinati, in sede di ripartizione dei fondi di cui all'articolo 5 della legge n. 135 del 1997, 10 miliardi per interventi sulle infrastrutture.
Anche per quanto riguarda i collegamenti via mare, che sono stati molto sottolineati dall'interrogante, così come per quelli aerei, la scelta di operare un collegamento marittimo rientra nel regime di libera attività imprenditoriale e quindi laddove vi sia un mercato e convenienza dell'imprenditore.
La normativa, nazionale e comunitaria, consente l'imposizione di obblighi di servizio pubblico per il trasporto marittimo esclusivamente al fine di assicurare la continuità territoriale e quindi nei collegamenti con le isole. Infatti, gli obblighi di servizio sono attualmente svolti, nei collegamenti con le isole maggiori e minori, dalle società del gruppo Tirrenia, sulla base di convenzioni la cui scadenza è fissata al 2008, convenzioni espressamente fatte salve dal regolamento comunitario 3577/92 in materia di liberalizzazione del cabotaggio marittimo fino alla loro scadenza.
In tale quadro, mentre sono nella piena competenza regionale i collegamenti di mobilità interna, per quelli di interesse nazionale ed internazionale rientra nei compiti dello Stato porre le condizioni per lo sviluppo di tale modalità di trasporto, in particolare intervenendo sulle infrastrutture portuali e compatibilmente con gli obblighi comunitari attraverso agevolazioni alla generalità delle imprese armatoriali che esercitano tale attività.
A tale proposito, la legge n. 522 del 1999, estendendo a tali imprese il beneficio della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le prestazioni di lavoro a bordo, in precedenza riservato al traffico internazionale, ha consentito alle stesse di mantenere le posizioni sul mercato, ponendo le basi per un allargamento del mercato stesso, in linea con la politica di un riequilibrio modale.
Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali nei porti, l'articolo 9 della legge n. 413 del 1998 ed il suo successivo rifinanziamento disposto dall'articolo 54 della legge n. 488 del 1999, hanno finanziato opere di ampliamento, ammodernamento e riqualificazione dei porti, destinando 154 miliardi al porto di Gioia Tauro.
Ulteriori fondi per 6 miliardi e mezzo sono stati assegnati al porto di Gioia Tauro con delibera del CIPE del dicembre 1996 nell'ambito dell'accordo di programma per lo stretto di Messina. Essi sono destinati alla delocalizzazione dell'ufficio marittimo, opera propedeutica alla attuazione dell'intero accordo, in quanto ciò consentirà l'ampliamento delle banchine e la razionalizzazione strutturale del porto.

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di replicare .

GIACOMO MANCINI. Signor sottosegretario, prendo atto della sua risposta e la ringrazio per i tanti dettagli, anche in termini di cifre, che lei ha avuto l'amabilità di studiare e riferire oggi in aula. Il mio augurio è che la sua esposizione non rimanga lettera morta e che le sue belle parole non rimangano semplicemente tali, perché i calabresi, di parole, ne stanno ascoltando da diversi anni in riferimento sia all'autostrada Salerno-Reggio Calabria sia alle altre infrastrutture ed agli altri collegamenti della Calabria con il resto dell'Italia.
Se è vero, com'è vero, che nei confronti dell'attuale Governo non è possibile esprimere giudizi in tale materia - stante il fatto che la sua attività è iniziata da pochi mesi -, è però altrettanto vero che si possono esprimere giudizi sull'operato del governo della regione Calabria, appartenente allo stesso schieramento politico. Sebbene questo abbia pronunciato tante belle parole, di fatti, però, non ne ha presentati certo molti ai cittadini calabresi.
Vorrei soffermarmi brevemente solo su alcune sue osservazioni: per quanto riguarda l'autostrada A3, lei ha collegato i ritardi che ne caratterizzano i lavori ad espropri o ritrovamenti archeologici. Ebbene, penso che questo sia vero solamente in riferimento a piccoli tratti o meglio, come lei ha detto, a pochi lotti. Se lei avrà infatti l'amabilità di percorrere l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, potrà constatare come non vi sia un solo chilometro nel quale non si registrino disagi per gli automobilisti. Molto sommessamente mi permetterei di suggerire, al fine di accelerare la realizzazione dei lavori, la possibilità di aumentare i turni di lavoro. Attualmente le ditte appaltatrici lavorano solamente per un turno di otto ore giornaliere: si potrebbe pensare di incrementare questo numero con l'aggiunta di altri turni lavorativi.
Allo stesso modo non posso non sottolineare negativamente le osservazioni da lei formulate in relazione ai trasporti ed ai collegamenti aerei: ho notato da quanto ha poc'anzi affermato che l'attenzione dell'Alitalia, la nostra compagnia di bandiera, nei confronti della regione Calabria, pur concretizzandosi nell'istituzione di più voli giornalieri, rimane limitata ad una parte dell'anno, al periodo estivo. Questo non è un segno di attenzione costante, di quell'attenzione costante che riteniamo la Calabria meriti dal Governo.
Non posso non soffermarmi anche sui collegamenti marittimi: lei faceva riferimento al mercato e richiamava le sue regole per il mancato sviluppo e la mancata valorizzazione dei porti di Gioia Tauro e, immagino, di Corigliano. Il mercato però - penso che per la vostra attività in tal senso potrà essere un ottimo consigliere il Presidente del Consiglio - si aiuta con incentivi e agevolazioni: sarebbe quindi auspicabile che il mercato delle tratte che interessano i porti di Gioia Tauro e di Corigliano fosse incentivato ed agevolato.
Un'ultima annotazione riguarda l'utilizzazione dei fondi. Lei ha fatto un lunghissimo elenco di fondi, soprattutto comunitari, che - a suo dire - saranno utilizzati ed il nostro auspicio è che alle sue parole seguano fatti concreti.
Non so se lei ne è a conoscenza, comunque la informo che alcuni mesi fa in Calabria ha fatto visita il Commissario per la politica regionale dell'Unione europea, monsieur Barnier. Quest'ultimo ha denunziato il ritardo con il quale la regione Calabria utilizzava - o meglio non utilizzava - i fondi comunitari. Avere i fondi a disposizione è un conto, saperli utilizzare è un altro conto. Ci auguriamo, seppure dalla parte dell'opposizione, che questo Governo - a differenza del governo regionale calabrese che appartiene alla vostra stessa parte politica - sia in grado di farlo.

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Seduta n. 42 del 10/10/2001


(Primi interventi per il rilancio dell'economia)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, nel nostro paese vivono giovani donne e giovani uomini colti, intelligenti e preparati che hanno idee, voglia di fare e progetti e che vogliono dar vita ad attività imprenditoriali, anche di piccola dimensione, così da creare una nuova occupazione per loro e per la loro famiglia. In queste aspirazioni, che sono giuste e legittime, essi incontrano difficoltà le quali aumentano nel Mezzogiorno d'Italia, nelle regioni del sud, difficoltà che si estrinsecano nel reperire capitali e nell'accesso al credito. Per ovviare a questa situazione, abbiamo pensato, e proponiamo, l'approvazione di questo emendamento, così da aiutare coloro che non ne hanno la possibilità a realizzare i loro sogni. È un emendamento ragionevole, non certo pensato nell'interesse di pochi, ma che noi pensiamo e vogliamo a vantaggio di molti (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)

Seduta n. 15 del 12/7/2001 - Riduzione delle tariffe sui collegamenti con l'aeroporto di Lamezia Terme - n. 2-00021

Seduta n. 23 del 25/7/2001 - Potenziamento e ammodernamento della rete dei trasporti in Calabria - n. 2-00002
Seduta n. 42 del 10/10/2001 - Primi interventi per il rilancio dell'economia
Seduta n. 43 del 11/10/2001 - Fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive

Seduta n. 15 del 12/7/2001


Riduzione delle tariffe sui collegamenti con l'aeroporto di Lamezia Terme - n. 2-00021)

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00021.

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, il motivo dell'interpellanza urgente, che ho presentato insieme ad altri parlamentari del centrosinistra, è quello di denunziare con forza e far conoscere al Parlamento la grave situazione di isolamento in cui versa la regione Calabria. Isolamento, nel senso della difficoltà - o addirittura dell'impossibilità - che vivono quotidianamente i cittadini calabresi, ostacolati nel raggiungere le altre ragioni d'Italia e gli altri paesi d'Europa.
Si tratta di una mancanza di collegamenti che condanna, ahinoi, la Calabria a rimanere, malinconicamente, agli ultimi posti delle classifiche per quanto riguarda le opportunità occupazionali, culturali ed imprenditoriali.
Le cause di tutto ciò, signor sottosegretario, sono da ravvisare nei deficit infrastrutturali che affliggono la nostra regione, ma anche nell'inadeguatezza dei servizi offerti ai cittadini.
Per quanto riguarda il primo aspetto, non si può che denunciare qui lo stato delle infrastrutture viarie: è già stato detto delle pietose condizioni in cui versa l'autostrada «A3», Salerno-Reggio Calabria, dei cui lavori di ammodernamento, pur iniziati ormai da diversi anni, non si riesce ad intravedere la fine. Si tratta di lavori di ammodernamento la lentezza dei quali causa notevoli difficoltà di spostamento dovute a code e ad incolonnamenti.
Per quanto attiene al secondo aspetto - che chiama in causa il deficit di infrastrutture viarie, del quale pure si è già parlato - non può non essere evidenziato e sottolineato il grave stato in cui versa la strada statale «106», Reggio Calabria-Taranto; per non parlare, poi, del sistema di viabilità interno, bloccato agli investimenti voluti, progettati e realizzati dal primo governo di centrosinistra, a metà degli anni '60. Non migliore, purtroppo, è la situazione della rete ferroviaria: la tratta Reggio Calabria-Taranto ha funzionato e funziona su un unico binario.
Signor sottosegretario, essendo stati educati alla scuola politica del migliore riformismo italiano, pensiamo che una forza come la nostra pure oggi, dai banchi dell'opposizione, debba svolgere con correttezza e compostezza i compiti ad essa delegati dagli elettori. Ciononostante, non si può non denunciare l'atteggiamento della sua parte politica, non tanto del suo Governo, che è in carica soltanto da un mese, soprattutto per quanto riguarda le gravi responsabilità della giunta di centrodestra che amministra la regione Calabria, la quale va avanti da cinque anni con molte promesse e con pochi fatti.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che alla grave situazione in cui versa la nostra regione si debba cominciare a provvedere. Abbiamo ascoltato con interesse i propositi che ha enunciato al precedente interpellante. Noi evidenziamo, però, un altro aspetto, che costituisce l'oggetto precipuo della nostra interpellanza, e cioè il deficit che, accanto a quello infrastrutturale, riguarda i servizi offerti ai cittadini della Calabria e, in particolare, i servizi offerti agli utenti dell'aeroporto di Lamezia Terme. Purtroppo, a Lamezia Terme vi sono soltanto pochi voli: sono 2, di cui uno per lo scalo di Roma Fiumicino e l'altro per quello di Milano Malpensa; ed è notizia recentissima l'introduzione di un altro volo per l'aeroporto di Torino. Questi pochi voli, tra l'altro, hanno anche prezzi elevatissimi: per un volo di andata e ritorno per Milano occorre addirittura spendere quasi 1 milione di lire.
Noi pensiamo, signor sottosegretario, che si debba lavorare, che il suo Governo debba lavorare per porre fine a questo stato di cose. Invero, soltanto qualche mese fa una compagnia straniera, irlandese per la precisione, ha cercato di introdurre un volo diretto da Lamezia Terme a Londra al costo di sole 200 mila lire. Questo volo - ahinoi! - è stato in vigore soltanto pochi mesi perché la concessionaria, la società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme, i cui vertici sono nominati ed indicati dalla giunta regionale di centrodestra, ha proposto condizioni capestro che non sono state accettate dalla compagnia irlandese, portando alla soppressione di tale voto.
In conclusione, signor sottosegretario, la invitiamo, la sproniamo affinché il suo Governo dia ai cittadini calabresi quella stessa opportunità di potersi muovere, di potersi spostare all'interno e all'esterno della nostra nazione a prezzi contenuti, opportunità che gli altri cittadini italiani già hanno.
Registriamo poi il fatto che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha istituito un nuovo ministero, il Ministero per gli italiani all'estero. Lei sa meglio di me che tanti cittadini calabresi, decenni fa, hanno abbandonato la nostra regione, la mia regione, per andare a fare la fortuna di paesi come il Canada, gli Stati Uniti d'America, l'America del sud e anche l'Australia. Queste persone molto spesso chiedono di rientrare nel nostro paese, ma hanno difficoltà a rientrare in Calabria. Chiediamo pertanto quali siano le reali intenzioni di operatività del Governo e se non ritenga, anche per favorire il ritorno in Calabria degli italiani che risiedono all'estero, si possa pensare all'aeroporto di Lamezia Terme come ad un grande scalo internazionale.

PRESIDENTE. Il sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti Sospiri ha facoltà di rispondere .

NINO SOSPIRI, Sottosegretario per le infrastrutture ed i trasporti. Signor Presidente, vorrei innanzitutto ufficializzare in questa Assemblea - qualche accenno al riguardo lei lo ha già fatto - una notizia che mi pare vada nel senso auspicato dagli onorevoli colleghi interpellanti. Agli attuali collegamenti giornalieri, la compagnia Alitalia aggiungerà, a partire dal primo agosto e fino al 31 dello stesso mese, un ulteriore volo, considerando il periodo a più intensa pressione di traffico.
Relativamente alla questione delle tariffe, devo tuttavia ricordare che l'immediata operatività nell'ordinamento giuridico italiano dei regolamenti CEE, rispettivamente n. 2408/92 e n. 2409/92, ha comportato l'introduzione del principio della liberalizzazione dei voli comunitari nonché delle relative tariffe, sia per quanto attiene passeggeri sia per quanto riguarda il trasporto delle merci - ne parlavamo poc'anzi - . Esiste, dunque, tra i vettori comunitari e nell'ambito delle rotte comunitarie, un regime di libera concorrenza che non mancherà, nel tempo, di produrre i suoi benefici effetti anche sulle tariffe e ne determinerà gli opportuni aggiustamenti nei casi di eccessiva onerosità, ma che ha, di fatto, impedito un qualsiasi potere di intervento da parte di ciascuno Stato membro sulla libera determinazione delle tariffe, da parte dei vettori comunitari.
Un limitato potere in tale senso è in effetti previsto, ma è ancorato ad una complessa procedura di attuazione che richiede un'adeguata motivazione fondata sul preventivo esperimento di un'analisi dell'insieme dei costi a lungo termine.
Quest'ultimo dato risulta di difficile reperimento, in quanto relativo ad informazioni aziendali non pubbliche. In particolare, la società Alitalia ha assicurato che la struttura tariffaria adottata dalla medesima su tutto il territorio nazionale è risultato di una analisi delle scelte effettuate da parte della clientela e dei risultati economici raggiunti. Tale struttura, peraltro coerente con quelle adottate da altri vettori, assume come criteri di riferimento: la distanza ortodromica tra luogo di partenza e destinazione e il tempo di volo necessario a coprire il percorso. È opportuno rilevare che, a seguito delle regole imposte dall'Unione Europea, la compagnia non può assumere posizione di price leader rispetto alla concorrenza e che, a seguito del processo di liberalizzazione, non esiste più alcun vincolo per gli altri vettori comunitari ad operare sulle rotte comunitarie.
In ogni caso, la problematica tariffaria sull'aeroporto di Lamezia Terme è attualmente all'attenzione dell'antitrust. Il relativo procedimento, promosso nei confronti della suddetta compagnia da parte dell'autorità garante della concorrenza e del mercato è di prossima definizione ed il relativo termine è stato spostato a fine novembre prossimo. La menzionata società ha comunque assicurato che continuerà a monitorare con attenzione il mercato calabrese in modo da intervenire prontamente per soddisfarne le esigenze. Pertanto, rispondendo allo specifico interrogativo posto dagli onorevoli interpellanti, posso aggiungere che la Calabria è regione rientrante nel cosiddetto obiettivo 1 del quadro comunitario di sostegno e quindi sussistono, ai sensi dell'articolo n.136 della legge 23 dicembre 2000, le condizioni per l'imposizione di oneri di servizio pubblico in conformità del regolamento n. 2408/92 del Consiglio della Comunità europea del 23 luglio 1982. Tuttavia non si è potuto dare corso alla procedura di imposizione perché sprovvista di copertura finanziaria. È un po' la vicenda che riguarda l'aeroporto di Crotone.
Per rispondere al secondo quesito occorre premettere che, con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione in data 9 luglio 1997 è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE del 18 dicembre 1996 un finanziamento di lire 14 miliardi per interventi sulla pista di volo dell'aeroporto e con decreto dello stesso ministro in data 21 novembre 1997 è stato assegnato, in attuazione della delibera CIPE del 29 agosto 1977, un ulteriore finanziamento di lire 10 miliardi per l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla aerostazione. Inoltre è all'esame dell'ENAC una proposta della regione Calabria volta a definire l'accordo di programma per finanziare con i fondi strutturali per il periodo quadro comunitario di riferimento 2000-2006 interventi sugli scali aeroportuali della Calabria. Infatti, è stato presentato dalla società che gestisce l'aeroporto di Lamezia Terme un progetto per interventi stimati in lire 197 miliardi e 500 milioni definito come dal prospetto che è a disposizione degli onorevoli colleghi. Infine, con provvedimento del ministro dei trasporti e navigazione datato 16 ottobre 1998, successivamente reiterato dall'ENAC, la società SACAL, che attualmente provvede alla gestione aeroportuale in regime di gestione precaria, è stata autorizzata, ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge del n. 67 del 1997, convertito dalla legge n. 135 del 1997, ad introitare i diritti aeroportuali di cui alla legge n. 324 del 1976 e la tassa erariale di cui al decreto legge n.47 del 1974 convertito dalla legge n. 117 del 1974 per destinarli ad interventi urgenti ed indifferibili sulla base di un piano presentato dalla stessa società.

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di replicare .

NINO SOSPIRI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Sarà almeno parzialmente soddisfatto della risposta che le ho fornito!

GIACOMO MANCINI. Devo diventare esperto come lei!
Prendo atto delle buone intenzioni espresse dal sottosegretario, nonché dei suoi auspici, anche se rimane in me un forte sentimento di delusione nel constatare come anche il volo di cui il sottosegretario ci ha riferito l'imminente introduzione sarà limitato al solo periodo estivo. La Calabria continua così ad avere un'attenzione che è limitata ad una sola parte dell'anno.
Mi fa anche piacere, anche se non trovo molto senso in quest'azione dell'esecutivo, che il Governo abbia stanziato 14 miliardi per l'ammodernamento della pista dell'aeroporto di Lamezia Terme. Certo, è importante, ma sarebbe ancora meglio se la pista fosse percorsa dagli aerei che vengono e vanno dalle altre località italiane.
Signor sottosegretario, non posso che concludere la mia brevissima replica ricordando un intervento svolto nel 1922 da Pietro Mancini, il primo deputato socialista calabrese. Nel suo intervento egli denunciò con forza l'arretratezza ed il disagio dei calabresi. Certo, signor sottosegretario, oggi le condizioni di vita in Calabria sono diverse rispetto ad all'ora: non ci sono più i braccianti, non ci sono più, o sono ben pochi, i contadini, così come sono quasi del tutto scomparsi i raccoglitori di castagne. Però, e questo è ciò che mi preme dire e intendo sollecitare l'interesse del Governo sul punto, i calabresi vivono ancora in condizione di disagio, perché i figli e i nipoti dei contadini e dei braccianti di ottant'anni fa oggi sono professionisti, impiegati, professori universitari, però non hanno le stesse opportunità dei cittadini delle altre regioni d'Italia e d'Europa perché sono limitati nelle loro possibilità di spostamento per raggiungere località italiane ed europee.
Il nostro auspicio, il mio auspicio personale, pur dai banchi dell'opposizione, è che il Governo, di cui lei è autorevole rappresentante, si faccia promotore di iniziative affinché la Calabria non rimanga l'ultima regione d'Italia, ma diventi parte integrante del nostro paese.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

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Seduta n. 23 del 25/7/2001


(Potenziamento e ammodernamento della rete dei trasporti in Calabria - n. 2-00002)

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00002 (vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 1).

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi, a distanza di una decina di giorni mi ritrovo ad illustrare un'altra interpellanza che ha come oggetto i trasporti da e per la regione Calabria. La volta scorsa abbiamo soffermato la nostra attenzione sulla situazione di disservizio in cui versa l'aeroporto di Lamezia Terme che prevede soltanto due voli diretti da Lamezia a Roma e da Lamezia a Milano, tra l'altro, a prezzi molto esosi per i cittadini.
Oggi, dobbiamo soffermare la nostra attenzione sul deficit infrastrutturale di cui è vittima la regione Calabria. Tale deficit riguarda sia le infrastrutture viarie e ferroviarie sia quelle marittime. Cercherò di utilizzare il tempo messo a mia disposizione dal regolamento per fare un'analisi della disastrosa situazione di cui sono vittime i cittadini calabresi e tutti coloro che in Calabria vogliono andare. Inizio dalla situazione dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, i cui lavori di ammodernamento sono iniziati, ormai, da diversi anni, ma la cui conclusione è tanto lontana dal vedersi. Il traffico da e per Reggio Calabria - o per tutte le località calabresi - procede su un'unica carreggiata. Si verificano, quotidianamente, incolonnamenti che provocano incidenti e situazioni pericolose per le persone e le vetture che transitano sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Così come è disastrosa la situazione che si verifica, quotidianamente, sulla statale 106, ridefinita, soprattutto dalla stampa locale, la «strada della morte».
Quasi quotidianamente si registrano incidenti, spesso mortali, sulla statale 106, unica arteria che da Reggio Calabria, costeggiando il litorale ionico, raggiunge Taranto o, comunque, la Puglia di cui - se sono informato bene - lei, signor sottosegretario, è originario.
Vi sono anche tanti disservizi per quanto riguarda la rete interna viaria calabrese. Gli investimenti risalgono al primo Governo di centrosinistra, ai lontani anni '60, durante i quali sono stati finanziati e realizzati tutti i collegamenti interni della regione Calabria ma che, oggi, versano in una situazione di assoluto abbandono e difficoltà di percorrenza.
È di questi giorni la notizia che il ministro delle infrastrutture ha presentato un piano di spesa e di investimenti, il programma triennale di investimenti dal 2001 al 2003. In tale piano sono previsti, stando a quanto è riportato dalla stampa, per la Calabria e per l'ammodernamento della rete infrastrutturale e viaria della regione, soltanto 20 - ripeto - 20 miliardi, a fronte della Val d'Aosta che ne ha 41 e della Basilicata che ne ha addirittura 43.
Insomma, anche in questo si vede, nei primi passi della sua attività, la mancanza di attenzione del Governo nei confronti della regione Calabria, che non è afflitta soltanto da carenze infrastrutturali relative a strade e arterie di circolazione viaria, ma anche da problemi nella rete ferroviaria: le due tratte più importanti, quella che collega Roma a Reggio Calabria e quella che collega Reggio Calabria a Taranto, presentano molteplici difficoltà di percorrenza. Faccio notare, a tale riguardo, che sulla prima di tali tratte le Ferrovie dello Stato hanno previsto l'utilizzo di un modello di Eurostar diverso e inferiore rispetto a quello che è utilizzato per collegare la capitale con le città del nord. Per non parlare del fatto che la percorrenza della tratta Reggio Calabria-Taranto è assicurata da un unico binario.
I problemi aumentano se si pensa alla situazione dei porti. Lei senz'altro saprà, signor sottosegretario, che il porto di Gioia Tauro, grazie agli investimenti di una società genovese, è diventato il primo del Mediterraneo per quanto riguarda il trasporto di container. Accanto a questo, però, ben si potrebbe prevedere la valorizzazione di un altro porto, quello di Corigliano, che potrebbe rappresentare una porta di ingresso per i collegamenti con l'Europa occidentale, i paesi balcanici, la Grecia ed anche l'Asia minore. Eppure, questo porto ancora non è attivo e si limita ad offrire attracco a piccoli natanti ed a pescherecci locali.
Insomma, come vede, signor sottosegretario, la situazione della nostra, della mia Calabria è di profondo e grave isolamento nei confronti delle altre regioni d'Italia e d'Europa. E questo perché, come ho detto in apertura del mio breve e modesto intervento, oltre alle carenze infrastrutturali, essa è afflitta da gravi carenze anche per quanto concerne i servizi offerti ai cittadini.
Ho accennato anche alla situazione dell'aeroporto di Lamezia Terme; ma debbo aggiungere che, accanto ai disservizi che caratterizzano negativamente tale struttura, sono da mettere in conto quelli, analoghi, relativi agli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, tra l'altro già evidenziati anche dai colleghi della maggioranza che sostiene il suo Governo.
In conclusione, signor sottosegretario, le rivolgiamo un'accorata richiesta di un maggiore interessamento nei confronti della regione Calabria, al fine di consentire collegamenti rapidi e sicuri per i cittadini calabresi e per tutti coloro che, cittadini italiani od europei, si vogliano recare in Calabria, e la interpelliamo per sapere quali siano gli intendimenti del suo Governo con riferimento ai problemi da noi prospettati.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, onorevole Viceconte, ha facoltà di rispondere .

GUIDO WALTER CESARE VICECONTE, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, per rispondere in maniera completa a tutte le domande sollevate dall'onorevole Mancini occorre premettere che il disegno di legge presentato dal Governo recante «delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti industriali strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive» (cosiddetta legge obiettivo) prevede un intervento massiccio in tutti i settori delle infrastrutture, a partire da quello autostradale, ferroviario, marittimo ed aereo. Nell'esame del provvedimento, il Governo si è dichiarato disponibile a valutare ogni modifica che dovesse essere proposta sia da parte dei relatori sia da parte dei membri delle Commissioni cui è stato assegnato il disegno di legge.
Per quanto riguarda, nello specifico, i quesiti posti dall'onorevole Mancini, dobbiamo evidenziare problematiche importanti concernenti i collegamenti della regione Calabria con il resto del paese. Stante la diversità delle infrastrutture e dei servizi in esame, è necessario affrontare queste problematiche in maniera singola, fornendo notizie sui collegamenti viari, aerei, marittimi e ferroviari.
Per quanto riguarda i collegamenti viari, accanto al problema annoso della statale 106, la statale della morte che conosciamo tutti, rientrata ormai tra i progetti importanti infrastrutturali di questo Governo, che servirà a mettere in collegamento la cosiddetta Taranto-Sibari-Reggio Calabria - tema ormai vecchio su cui dovremo dare risposte anche immediate - dobbiamo dire che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha condotto già una precisa ricognizione, sulla base di dati concreti e aggiornati, circa il costo complessivo dei lavori di ammodernamento e di adeguamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, la consistenza dei finanziamenti disponibili e lo stato di avanzamento fisico e finanziario dell'intervento.
Sono stati chiesti chiarimenti all'ANAS in ordine alle problematiche che hanno portato ad una sostanziale variazione dell'importo inizialmente quantificato ed ai ritardi nell'esecuzione che hanno spostato il termine previsto per l'ultimazione dal 2003 al 2005.
I dati del 1997 stimavano l'investimento necessario in circa 6.400 miliardi di lire, prevedendo esclusivamente lavori di messa in sicurezza, ricomprendenti interventi di rettifica, soprattutto riguardo all'ampliamento di tratti in curva e ammodernamenti in sede.
Nel corso dell'avanzamento dell'iter progettuale, viste le nuove esigenze determinate dall'incrementato flusso di traffico e, in particolare, dalla necessità di adeguamento della infrastruttura alla normativa CNR, si è invece operata la scelta di procedere ad un completo ammodernamento dell'itinerario da cui è derivata la nuova quantificazione del costo dell'opera in 11.300 miliardi.
Detto importo è stato individuato a seguito della redazione delle progettazioni definitive e di parte di quelle esecutive.
I finanziamenti ad oggi disponibili ammontano a 4.134 miliardi, dei quali 330 miliardi provenienti dal quadro comunitario di sostegno; 2.660 miliardi stanziati dal CIPE con quattro delibere unificate nella delibera del 21 aprile 1999; 244 miliardi stanziati dal CIPE con delibera n. 84 del 2000; 900 miliardi appositamente riservati all'infrastruttura a valere sui fondi inseriti nella tabella F della legge finanziaria 2001. Peraltro, il QCS 2000-2006-Asse VI « reti e nodi di servizio», attualmente all'esame dell'Unione europea, prevede, per il completamento dell'infrastruttura, un ulteriore finanziamento pari a 434 miliardi di lire, di cui una metà a carico dell'Unione europea e l'altra a carico dello Stato.
Per quanto riguarda lo slittamento dei tempi di conclusione dei lavori dal 2003 al 2005, l'ANAS riferisce che i ritardi più consistenti sono limitati ad un circoscritto numero di lotti e che comunque gli stessi sono imputabili a condizionamenti estranei all'appalto, quali rinvenimenti archeologici, presenza di discariche abusive di materiali tossici in prossimità dei cantieri e necessità di rimozione delle stesse, difficoltà nell'esecuzione delle demolizioni di immobili privati, ritardi nella rimozione delle interferenze da parte degli enti competenti quali ENEL, Telecom, eccetera.
Per quanto riguarda lo stato dei collegamenti aerei, di cui parlava l'interrogante, la società Alitalia, nel confermare preliminarmente la particolare considerazione rivolta alle esigenze della clientela calabrese, ha comunicato che, con l'attuale operativo, gli scali di Lamezia Terme e di Reggio Calabria sono collegati ai punti di concentrazione e diramazione intercontinentali di Roma Fiumicino e Milano Malpensa in perfetta corrispondenza dei principali collegamenti di prosecuzione, in modo da fornire ai passeggeri la possibilità di attuare coincidenze su molte destinazioni internazionali ed intercontinentali e di proseguire per tutte le altre destinazioni nazionali sulle quali non esiste un volume di traffico tale da giustificare l'esistenza di voli diretti.
La tratta Reggio Calabria-Roma è servita con quattro voli giornalieri, mentre la rotta Lamezia Terme-Roma è stata operata fino a maggio con quattro voli; da giugno è attivo un ulteriore volo al quale si aggiungerà il sesto nel mese di agosto.
Per quanto concerne i collegamenti con Milano, l'Alitalia ha ritenuto di investire sulla direttrice Milano Linate-Lamezia Terme, estendendo a tutta la stagione estiva altri due voli ed aumentandone la capacità con un ulteriore aeromobile di tipo MD82.
Anche la società Air One opera un collegamento al giorno, dal lunedì alla domenica, per tutto l'anno, sulle tratte Roma-Reggio Calabria, Milano-Reggio Calabria e Milano-Lamezia Terme. La stessa società opera infine un collegamento al giorno, dal lunedì alla domenica, dal 25 marzo al 30 settembre 2001, sulla tratta Roma-Crotone ed un collegamento sulla tratta Milano-Crotone dal 1o maggio al 30 settembre 2001.
In merito alle tariffe aeree di cui parlava l'onorevole Mancino, occorre preliminarmente evidenziare che l'immediata e diretta operatività dei regolamenti CEE ha comportato l'introduzione nell'ordinamento giuridico italiano del principio della liberalizzazione dei voli intracomunitari effettuati da vettori comunitari e della liberalizzazione delle relative tariffe.
Ciò, da un lato ha determinato un regime di libera concorrenza tra i vettori comunitari, dall'altro impedisce qualsiasi potere di intervento da parte di ciascuno Stato volto ad interferire con la libera determinazione delle tariffe da parte dei vettori comunitari all'interno dell'Unione. Risulta, in verità, un limitato potere di intervento in tal senso, che comporta l'attivazione di un complesso meccanismo di attuazione in sede comunitaria.
Per quanto riguarda in particolare l'Alitalia, la società ha assicurato che la struttura tariffaria adoperata è il risultato di una analisi delle scelte effettuate dalla clientela e dei risultati economici raggiunti. In ogni caso la problematica tariffaria dell'Alitalia è attualmente all'esame dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato e la conclusione del relativo procedimento è prevista per la fine di novembre del 2001.
Circa poi le infrastrutture aeroportuali, risulta all'esame dell'ENAC (Ente nazionale per l'aviazione civile) una proposta formulata dalla regione Calabria volta a definire un accordo di programma per finanziare con i fondi strutturali del periodo 2000-2006 (QCS) interventi sugli scali calabresi.
In particolare, sono state presentate all'ENAC schede progetto predisposte dalla società di gestione degli aeroporti calabresi relativi ad interventi stimati in 38 miliardi per l'aeroporto di Crotone, 197 miliardi e 500 milioni per la Lamezia Terme e 220 miliardi e 750 milioni per Reggio Calabria. Altri finanziamento sono stati assegnati per l'aeroporto di Lamezia Terme con decreto del ministro dei trasporti e della navigazione del 9 luglio 1997, in attuazione di una delibera CIPE del 18 dicembre 1996, per un importo pari a lire 14 miliardi per interventi sulla pista di volo e, con decreto 21 novembre 1997, un ulteriore finanziamento di 10 miliardi per l'ampliamento del piazzale ed interventi sulla aerostazione dello stesso aeroporto.
Per l'aeroporto di Crotone sono stati stanziati fondi CIPE per 5 miliardi e 700 milioni per la costruzione dell'aerostazione ed è in corso l'esame, da parte degli organi competenti, della richiesta di integrare il finanziamento con una ulteriore erogazione necessaria per il completamento dell'opera.
Infine, per lo scalo di Reggio Calabria, con delibera ENAC n. 6/2001 sono stati destinati, in sede di ripartizione dei fondi di cui all'articolo 5 della legge n. 135 del 1997, 10 miliardi per interventi sulle infrastrutture.
Anche per quanto riguarda i collegamenti via mare, che sono stati molto sottolineati dall'interrogante, così come per quelli aerei, la scelta di operare un collegamento marittimo rientra nel regime di libera attività imprenditoriale e quindi laddove vi sia un mercato e convenienza dell'imprenditore.
La normativa, nazionale e comunitaria, consente l'imposizione di obblighi di servizio pubblico per il trasporto marittimo esclusivamente al fine di assicurare la continuità territoriale e quindi nei collegamenti con le isole. Infatti, gli obblighi di servizio sono attualmente svolti, nei collegamenti con le isole maggiori e minori, dalle società del gruppo Tirrenia, sulla base di convenzioni la cui scadenza è fissata al 2008, convenzioni espressamente fatte salve dal regolamento comunitario 3577/92 in materia di liberalizzazione del cabotaggio marittimo fino alla loro scadenza.
In tale quadro, mentre sono nella piena competenza regionale i collegamenti di mobilità interna, per quelli di interesse nazionale ed internazionale rientra nei compiti dello Stato porre le condizioni per lo sviluppo di tale modalità di trasporto, in particolare intervenendo sulle infrastrutture portuali e compatibilmente con gli obblighi comunitari attraverso agevolazioni alla generalità delle imprese armatoriali che esercitano tale attività.
A tale proposito, la legge n. 522 del 1999, estendendo a tali imprese il beneficio della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le prestazioni di lavoro a bordo, in precedenza riservato al traffico internazionale, ha consentito alle stesse di mantenere le posizioni sul mercato, ponendo le basi per un allargamento del mercato stesso, in linea con la politica di un riequilibrio modale.
Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali nei porti, l'articolo 9 della legge n. 413 del 1998 ed il suo successivo rifinanziamento disposto dall'articolo 54 della legge n. 488 del 1999, hanno finanziato opere di ampliamento, ammodernamento e riqualificazione dei porti, destinando 154 miliardi al porto di Gioia Tauro.
Ulteriori fondi per 6 miliardi e mezzo sono stati assegnati al porto di Gioia Tauro con delibera del CIPE del dicembre 1996 nell'ambito dell'accordo di programma per lo stretto di Messina. Essi sono destinati alla delocalizzazione dell'ufficio marittimo, opera propedeutica alla attuazione dell'intero accordo, in quanto ciò consentirà l'ampliamento delle banchine e la razionalizzazione strutturale del porto.

PRESIDENTE. L'onorevole Mancini ha facoltà di replicare .

GIACOMO MANCINI. Signor sottosegretario, prendo atto della sua risposta e la ringrazio per i tanti dettagli, anche in termini di cifre, che lei ha avuto l'amabilità di studiare e riferire oggi in aula. Il mio augurio è che la sua esposizione non rimanga lettera morta e che le sue belle parole non rimangano semplicemente tali, perché i calabresi, di parole, ne stanno ascoltando da diversi anni in riferimento sia all'autostrada Salerno-Reggio Calabria sia alle altre infrastrutture ed agli altri collegamenti della Calabria con il resto dell'Italia.
Se è vero, com'è vero, che nei confronti dell'attuale Governo non è possibile esprimere giudizi in tale materia - stante il fatto che la sua attività è iniziata da pochi mesi -, è però altrettanto vero che si possono esprimere giudizi sull'operato del governo della regione Calabria, appartenente allo stesso schieramento politico. Sebbene questo abbia pronunciato tante belle parole, di fatti, però, non ne ha presentati certo molti ai cittadini calabresi.
Vorrei soffermarmi brevemente solo su alcune sue osservazioni: per quanto riguarda l'autostrada A3, lei ha collegato i ritardi che ne caratterizzano i lavori ad espropri o ritrovamenti archeologici. Ebbene, penso che questo sia vero solamente in riferimento a piccoli tratti o meglio, come lei ha detto, a pochi lotti. Se lei avrà infatti l'amabilità di percorrere l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, potrà constatare come non vi sia un solo chilometro nel quale non si registrino disagi per gli automobilisti. Molto sommessamente mi permetterei di suggerire, al fine di accelerare la realizzazione dei lavori, la possibilità di aumentare i turni di lavoro. Attualmente le ditte appaltatrici lavorano solamente per un turno di otto ore giornaliere: si potrebbe pensare di incrementare questo numero con l'aggiunta di altri turni lavorativi.
Allo stesso modo non posso non sottolineare negativamente le osservazioni da lei formulate in relazione ai trasporti ed ai collegamenti aerei: ho notato da quanto ha poc'anzi affermato che l'attenzione dell'Alitalia, la nostra compagnia di bandiera, nei confronti della regione Calabria, pur concretizzandosi nell'istituzione di più voli giornalieri, rimane limitata ad una parte dell'anno, al periodo estivo. Questo non è un segno di attenzione costante, di quell'attenzione costante che riteniamo la Calabria meriti dal Governo.
Non posso non soffermarmi anche sui collegamenti marittimi: lei faceva riferimento al mercato e richiamava le sue regole per il mancato sviluppo e la mancata valorizzazione dei porti di Gioia Tauro e, immagino, di Corigliano. Il mercato però - penso che per la vostra attività in tal senso potrà essere un ottimo consigliere il Presidente del Consiglio - si aiuta con incentivi e agevolazioni: sarebbe quindi auspicabile che il mercato delle tratte che interessano i porti di Gioia Tauro e di Corigliano fosse incentivato ed agevolato.
Un'ultima annotazione riguarda l'utilizzazione dei fondi. Lei ha fatto un lunghissimo elenco di fondi, soprattutto comunitari, che - a suo dire - saranno utilizzati ed il nostro auspicio è che alle sue parole seguano fatti concreti.
Non so se lei ne è a conoscenza, comunque la informo che alcuni mesi fa in Calabria ha fatto visita il Commissario per la politica regionale dell'Unione europea, monsieur Barnier. Quest'ultimo ha denunziato il ritardo con il quale la regione Calabria utilizzava - o meglio non utilizzava - i fondi comunitari. Avere i fondi a disposizione è un conto, saperli utilizzare è un altro conto. Ci auguriamo, seppure dalla parte dell'opposizione, che questo Governo - a differenza del governo regionale calabrese che appartiene alla vostra stessa parte politica - sia in grado di farlo.

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Seduta n. 42 del 10/10/2001


(Primi interventi per il rilancio dell'economia)

PRESIDENTE.Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, nel nostro paese vivono giovani donne e giovani uomini colti, intelligenti e preparati che hanno idee, voglia di fare e progetti e che vogliono dar vita ad attività imprenditoriali, anche di piccola dimensione, così da creare una nuova occupazione per loro e per la loro famiglia. In queste aspirazioni, che sono giuste e legittime, essi incontrano difficoltà le quali aumentano nel Mezzogiorno d'Italia, nelle regioni del sud, difficoltà che si estrinsecano nel reperire capitali e nell'accesso al credito. Per ovviare a questa situazione, abbiamo pensato, e proponiamo, l'approvazione di questo emendamento, così da aiutare coloro che non ne hanno la possibilità a realizzare i loro sogni. È un emendamento ragionevole, non certo pensato nell'interesse di pochi, ma che noi pensiamo e vogliamo a vantaggio di molti (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).

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Seduta n. 43 del 11/10/2001


(Fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mancini, al quale ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione. Ne ha facoltà.

GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, comprendiamo bene l'allarme sociale che alcuni avvenimenti - verificatisi prima, durante e dopo alcune manifestazioni sportive - hanno destato nel paese, portando il Governo a proporre questa decretazione d'urgenza. L'allarme sociale, però, non può mai far sì che comportamenti, i quali tutt'al più meritano una semplice riprovazione morale, vengano considerati meritevoli di sanzioni. Il considerare, infatti, punibile e meritevole di sanzione amministrativa il semplice inneggiare, ossia un semplice coro o una semplice canzonetta magari di pessimo gusto, è una cosa grave. Signor Presidente, il Governo ha proposto e fatto approvare nei giorni scorsi un provvedimento che avvantaggia gli sfruttatori della prostituzione, i pedofili, i trafficanti di armi, prevedendo, soltanto per la mancanza di un semplice timbro, l'inutilizzabilità delle fonti di prova raccolte a loro carico. Adesso, tale presunto garantismo viene messo da parte. Il rischio che stiamo correndo è quello di trasformare gli stadi in luoghi in cui non vige più lo Stato di diritto, ma in cui si applicherà uno Stato di polizia (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e Misto-Comunisti italiani)

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Seduta n.92 del 05/02/2002


(Impianto di trattamento degli RSU del Savuto)

GIACOMO MANCINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


GIACOMO MANCINI. Signor Presidente, intervengo per chiedere alla Presidenza di sollecitare la risposta del Governo ad un'interrogazione che ho presentato nelle settimane scorse, precisamente la n. 4-01803, che ha come oggetto la realizzazione di un impianto di trattamento RSU nel comune di Figline Vigliaturo, in provincia di Cosenza. Tale decisione è stata presa dal presidente della giunta regionale della Calabria che è anche il commissario per l'emergenza ambientale. Contro tale provvedimento è iniziata una protesta dei cittadini del Savuto e, con essi, degli amministratori, consiglieri comunali, sindaci, consiglieri provinciali e regionali che stanno inscenando ogni forma di protesta per scongiurare il rischio che in tale zona venga realizzato questo impianto di trattamento dei rifiuti.
Per questo motivo la prego di sollecitare l'intervento del Governo a chiarire quale sia la posizione dei suoi rappresentanti, in particolar modo del ministro dell'ambiente. Vorrei sapere se sia intenzione del Governo e del ministro dell'ambiente realizzare quest'impianto che trasformerebbe la zona del Savuto in una vera e propria pattumiera della provincia di Cosenza. Siamo fermamente contrari a ciò e vogliamo ascoltare quale sia l'impegno del Governo in tal senso.


PRESIDENTE. Onorevole Mancini, la Presidenza si farà carico di sollecitare la risposta del Governo alla sua interrogazione.



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