La piazza principale |
L'ambientepagina 2/4 |
corso g. sartorio |
Il territorio comunale della cui estensione si è già detto ( ha.3727 ) segue un andamento assiale, che va da Nord - Est a Sud - Ovest. E' delimitato nella parte Nord da vallone del Landro e dal Vallone Garufa, nella parte ad Est da un tratto del corso del fiume Torto, a sud da cozzo Quarticelli, mentre ad ovest si estende fino alla contrada Caruso rimanendo delimitato dal Vallone Riena.
La morfologia è molto Varia, per cui si passa da valori altimetrici elevati quali quelli dei rilievi di cozzo dell'Affumata (m. 634), cozzo Intronata (m. 754), Colle Madore (m. 779), Rocca D'Ugolino ( m. 800), cozzo Todaro (m. 875), a volori minori riscontrabili nella zona di Lercara Bassa (m. 520), e nella zona di Piano Pitarrè (m. 370).
Il territorio è interessato oltre che dai succitati valloni che ne delimitano i confini, anche dalla Fossa Torto e dal Vallone Morello che sono da intendersi come incisioni superficiali a regime pluviale e pertanto a carattere torrentizio.
A nord del territorio è posta un'ampia zona ove esiste un affioramento datato nel Perniano e costituente uno dei rari affioramenti siciliani di tale litotipo di era secondaria.
La caratterizzazione dell'ambiente fisico, sia sotto il profilo morfologico (elevato grado di acclività e diffusa presenza di impluvi), che con riguardo ai lineamenti geologici ed alle condizioni geotecniche è da considerare di sostanziale degrado. Tale degrado si è acuito nel tempo, anche per un progressivo abbandono della pratica di trasformazione agricola e cultura dei suoli, ritenuta dagli addetti non più remunerativa sul piano della produzione del reddito.
La punta massima di
degrado ambientale è oggi riscontrabile a colle croce, zona
territoriale ad est del centro abitato, ed in stretta adiacenza
allo stesso, che è stato in passato oggetto dello sfruttamento
minerario dello zolfo. Anche se le particolari connotazioni che
lo contraddistinguono, sia per suggestione ambientale che per la
presenza di residue preesistenze costituenti dei veri e propri
reperti di archeologia industriale, possono divenire oggetto di
opportuno intervento qualificante di tipo storico - museale,
per non disperdere una cultura materiale che affonda le radici
nella idealità stessa della comunità.
Veduta del centro abitato da sud est, esso si adagia su suolo collinare in morbida pendenza. |
Infine, è da rilevare che nella zona territoriale di Nord - Est, denominata Piano Pitarrè è stata evidenziata la possibilità di rinvenimento di falde acquifere profonde, che potrebbero essere utilizzate a scopo potabile per l'approvvigionamento idrico dell'agglomerato urbano, e che nel contempo potrebbero costituire fattore di sviluppo per l'attività agricola e supporto fondamentale per interventi di miglioramento e trasformazione colturale.
Si accennerà alla configurazione urbana di Lercara evidenziando come l'articolazione per assi ortogonali sia una costante nei comuni fondati dal XVII al XVIII secolo.
Lercara Si sviluppa
seguendo uno schema planimetrico imposto (quindi
disegnato sul terreno e in qualche modo progettato)
che riprende una tipologia già sperimentata e che si era
rilevata la più pratica ed economica.
Il Duomo con facciata rinascimentale sito nella omonima piazza principale |
Il "disegno" razionalizzatore del fondatore dovette però confrontarsi con il nucleo di case preesistenti localizzato a valle dell'attuale corso Sartorio e nell'estremo di Sud - Est.
La piazza centrale è
il fulcro generatore dell'intero abitato e
l'organizzazione spaziale complessiva è in funzione di
questo spazio che è anche il centro politico e sociale del
borgo, mentre l'orditura indifferenziata non crea (almeno
all'inizio e a parte la piazza ) privilegio di posizione. A
Lercara Tuttavia, l'asse viario rappresentato
dall'attuale corso Sartorio, pur essendo decentrato, svolge
una funzione preminente anche rispetto agli assi intersecanti la
piazza.
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