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schema evolutivo cento abitato XIX sec

La storia

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schema evolutivo centro abitato XX sec


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Dal punto di vista Urbanistico lo sviluppo si è indirizzato lungo la direttiva Sud/Est - Nord/Ovest nella fascia compresa tra le vie S. Alfonso/Orologio/Diaz/Giordano e il corso G. Sartorio. Cominciarono a sorgere edifici di rilievo: La chiesa madre, intitolata a S. Maria della Neve, Iniziata nel 1702 ed aperta al culto nel 1721; case signorili nella zona centrale del paese; la chiesa di S. Giuseppe e il collegio di Maria (metà del XVIII secolo); emergenze che si aggiunsero alla chiesa del Rosario (non più esistente) che era stata una delle prime chiese dell'insediamento e l'originaria Matrice.

Dalla seconda metà del settecento in poi il paese si sviluppò velocemente.

In questo periodo è principe di Lercara Francesco Emanuele Buglio, investito con diploma di Carlo terzo del 30 settembre 1745. Costui ampliò l'ambito territoriale di Lercara acquistando il feudo di Savochetta e lo diede a censo a piccoli lotti insieme alle terre ancora libere del feudo Faverchi; questa operazione si rivelò molto fruttuosa perché diede un nuovo incentivo all'immigrazione dei coloni e nuove aspettative economiche ai contadini già insediati il cui sviluppo era stato limitato dalla modesta estensione del terreno coltivabile.

Alla fine del settecento, non solo era molto aumentata la popolazione residente ( il censimento del 1798 conta 5356 abitanti) ma erano molto migliorate le condizioni economiche generali testimoniate dal crescente numero di edifici religiosi e civili, con caratteri signorili costruiti in breve tempo.

L'organismo urbano crebbe di conseguenza, soprattutto verso sud - est.

Anche verso nord cominciarono a costruirsi abitazioni limitatamente agli assi intersecanti la piazza centrale, mentre verso sud fu impedito dalla accidentalità della giacitura.

Nel censimento del 1831 lercara conta 6035 abitanti.

Il paese si è ancora sviluppato, ma di poco. Non si sono ancora manifestati i vantaggi determinati dalla scoperta dello zolfo nella zona.


Scavi archeologici sul Colle Madore, resti della civiltà Sicana

Gli effetti delle nuove possibilità di lavoro non tardano tuttavia a farsi sentire. La richiesta di manodopera nelle miniere e la formazione di attività manifatturiere e commerciali legate alla estrazione del minerale attirarono nella zona molte famiglie e nel 1861 la popolazione di Lercara ammontava a oltre 9000 abitanti, aumentanto in 30 anni del 50%. Venti anni dopo, nel 1881, il comune di Lercara contava 13205 abitanti ed era diventato uno dei più grandi e importanti centri abitati dell'interno.

L'espansione dell'abitato aveva raggiunto l'attuale assetto urbano mantenendo, nelle fasi di sviluppo, l'originaria orditura regolare degli assi ortogonali solo nelle fasce periferiche di sud – est e nord - ovest la trama ripetitiva e costante degli isolati si è alterata per l'orografia del sito.

Numerosi edifici di rilievo architettonico furono edificati tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del seguente, nel momento cioè, in cui l'economia del paese raggiunse i massimi livelli di sviluppo.

L’estensione territoriale del comune di Lercara Friddi era ne frattempo considerevolmente aumentata con l'inclusione dell'ex feudo di caruso e con la concessione, da parte dei vicini comuni di Vicari e Castronovo, di terreni che, rivendicati dagli abitanti di Lercara, avevano determinato controversie e dispute sugli ambiti circoscrizionali dei relativi territori.

Il XX secolo non ha comportato variazioni rilevanti sulla struttura e sull'assetto urbanistico e architettonico del paese. In effetti, a parte alcune frange di espansione a Nord - Est ed a Sud - Ovest, peraltro assai limitate, ed il diffondersi del fenomeno"dell'Abusivismo Edilizio" nelle località "Stanze", "Macchia" e "Miglio Sartorio", La configurazione Urbana di Lercara è rimasta quella degli inizi del novecento.

Sotto il profilo architettonico, invece, il degrado degli edifici, soprattutto quelli religiosi, e il processo di sostituzione e/o aumento della densità edilizia esistente, iniziato nell'ultimo trentennio, nonché la edificazione senza regole dei nuclei "abusivi" cui già si è fatto cenno, sta modificando l'immagine architettonica e la morfologia urbana dell'insediamento.

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